CADIOLI, Giovanni
Nato nel 1710 a Mantova, fu una delle personalità promotrici della cultura mantovana settecentesca, nel clima di iniziative favorite dal riformismo asburgico. Pittore, architetto e scenografo, nel 1752 aprì in Mantova un'Accademia di Belle Arti, autorizzata da Maria Teresa d'Austria. Fu in relazione con il rimatore bernesco Vittore Vettori, di cui fece un ritratto (l'incisione fattane dal Perfetti apre l'edizione mantovana del 1755 delle Rime piacevoli del poeta). L'amicizia fra i due è testimoniata da un capitolo (E. Faccioli, Mantova. Le Lettere, III, pp. 52 s.), che il Vettori dedicò al C. e si dimostra interessante "per certe indicazioni circa i temi iconografici preferiti dal pittore mantovano" (ibid.). Da documenti dell'anno 1749 risulta pittore e architetto civile dei teatri regio-ducali; nel '52 cura le scene per la rappresentazione del Re pastore di Pietro Metastasio; nel 1755 descrive e traccia in pianta (Archivio di Stato di Mantova, busta 3170) il Teatro Grande, costruito dall'architetto Fabrizio Carini Motta nel 1688; nel 1765 allestisce apparati teatrali, con Antonio Galli Bibiena, per il passaggio da Mantova dell'infanta di Spagna Luigia; nel 1755 restaura la sala dello Zodiaco nel palazzo ducale.
Nel 1763 diede alle stampe la prima "guida" di Mantova (Descrizione delle pitture, sculture e architetture che si osservano nella città di Mantova, e ne' suoi contorni): opera assai diligente e documentata che testimonia non solo l'erudizione del C., ma anche il suo personale gusto e l'interesse per il civico patrimonio artistico.
L'artista morì a Mantova il 10 sett. 1767, lasciando in eredità un gran numero di gessi e di libri alla scuola di pittura da lui istituita, che l'anno successivo venne aggregata alla Regia Accademia Virgiliana di scienze, lettere ed arti per volontà del governo austriaco (4 marzo 1768).
Nulla resta dell'attività del C. quale architetto teatrale e scenografo. Assai vasta e tuttora conservata in numerose chiese di Mantova e della provincia è invece la sua opera pittorica. Firmati e datati 1742 sono i pannelli a monocromo con Storie di s. Ippolito della parrocchiale di Gazoldo degli Ippoliti. Del 1756 sono le pitture della chiesa mantovana di Ognissanti (affreschi nel catino absidale e nella volta della navata; due tele ad olio) e della parrocchiale di Stradella (due tele datate). Nel 1758 collabora con varie tele alla decorazione della parrocchiale di Sacchetta. Due tele, siglate e datate 1760, sono nella parrocchiale di Pozzolo. Altre tele di soggetto sacro sono in chiese di Mantova (in S. Apollonia, in S. Egidio, in duomo) e della provincia (parrocchiale di Goito, di Moglia, di Roverbella, di Quingentole). Nella corte Bugno Martino, presso San Benedetto Po (dove lasciò nel chiostro opere perdute) è conservata una sala decorata dal C. con Paesaggi fantastici e Allegorie delle stagioni.
Il linguaggio pittorico del C., parallelo cronologicamente a quello del conterraneo G. Bazzani, è pacatamente prosastico, sempre aderente all'assunto illustrativo, piegato a una sobria misura accademica, ravvivata talora da qualche inflessione rococò.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Mantova, Fondo Gonzaga, buste 3170, 3368; Magistrato Camerale Antico, busta "Teatri", 1745-88; L. C. Volta, Ristretto di notizie intorno a' più illustri pittori…, in Diario per l'anno 1777, Mantova 1777, p. 172; G. Susani, Nuovo prospetto delle pitture… di Mantova, Mantova 1818, p. 139; P. Coddé, Memorie biogr., Mantova 1837, pp. 34-38; C. D'Arco, Delle arti e degli artefici di Mantova, Mantova 1857, I, p. 83; G. B. Intra, La R. Accad. Virgiliana di Mantova, in Arch. stor. lomb., XI (1884), pp. 159-169; Id., A proposito dei restauri nella sala dello Zodiaco, in Arte e storia, VIII (1889), nov., p. 227; Inventario degli oggetti d'arte d'Italia, VI, G. Matthiae, Provincia di Mantova, Roma 1935, p. 51; L. Ozzola, Pitture inedite a Mantova, in Boll. d'arte, XLIX(1959), p. 170; E. Faccioli, Mantova. Le Lettere, III, Mantova 1963, ad Indicem;E. Marani-C. Perina, Mantova. Le Arti, III, Mantova 1965, ad Indicem;C. Tellini Perina, Traccia per il Settecento pittorico mantovano, in Arte lombarda, XIV(1969), n. 2, pp. 133-136; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 343.