Cadolini, Giovanni
Ingegnere, uomo politico (Cremona 1830 - Roma 1917). Nel 1848 prese parte alla spedizione di Tibaldi che si proponeva di invadere il Trentino. Dopo l’armistizio Salasco partecipò alla difesa del Vascello a Roma, rimanendo ferito nel combattimento del 22 giugno 1849. Dopo la restaurazione riprese i suoi studi di matematica a Pavia, ma fu presto costretto a fuggire per i suoi rapporti con i mazziniani e, stabilitosi a Genova, partecipò alla preparazione del moto milanese del 1853. Laureatosi in ingegneria nel 1855, si trasferì in Sardegna. Prese parte alla campagna del 1859 nelle file garibaldine come ufficiale dei Cacciatori delle Alpi e alla spedizione dei Mille, al comando di un reggimento durante la battaglia del Volturno. Durante la campagna del 1866 fu inviato in Val Camonica al comando del 4° reggimento dei bersaglieri. Deputato dalla VIII alla XIX legislatura con qualche breve interruzione, fu nominato senatore nel 1905. Nel campo dell’ingegneria si dedicò soprattutto all’idraulica applicata: irrigazione dell’agro cremonese, piacentino e alessandrino, bonifica delle Valli di Comacchio e completamento del Fucino, sistemazione delle sponde del Tevere a Roma.