CAMERANA, Giovanni
Poeta, nato a Casal Monferrato il 4 febbraio 1845, morto suicida a Torino il 2 luglio 1905. Studiando legge a Pavia strinse amicizia con molti dei cosiddetti scapigliati, massime con E. Praga e con A. Boito, e con essi mantenne relazioni anche quando si trasferì a Torino, dove, divenuto magistrato, trascorse quasi tutta la sua vita.
Sotto l'austerità dei suoi versi si sente un dolore contenuto e profondo. La sensibilità del C. era di natura essenzialmente pittorica: dipingeva egli stesso e assiduamente commentava su periodici - soprattutto sulla rivista L'Arte in Italia - i quadri altrui; i suoi stessi versi (vedine la raccolta postuma a cura di L. Bistolfi, Torino 1907), sono essenzialmente studî di paesaggio. Ma è un paesaggio romanticamente interpretato e ricostruito in quanto simbolo del mistero, del dolore, del dramma, insiti in ogni aspetto della vita, anzi in quanto esso stesso dramma, dolore, mistero; e solo a volte i suoi elementi dissociati e contrastanti si compongono nella semplicità lineare della nostalgia e della malinconia.
Bibl.: B. Croce, Letter. d. nuova Italia, 2ª ed., I, Bari 1921, pp. 275-288; P. Nardi, Scapigliatura, Bologna 1924, pp. 211-245.