CAVACCIO (Cavaggio, Cavacchio, Caraccio, Caravaccio, Cavati), Giovanni
Nacque a Bergamo intorno al 1556; le notizie sulla sua vita sono piuttosto scarse e non sempre chiare. Secondo il Vaerini, il C., dopo gli studi letterari, si dedicò alla musica e alla poesia a lui più congeniali e, ancora adolescente, acquistò fama per la delicatezza della voce, non solo in patria, ma anche a Monaco di Baviera, dove fu cantore della cappella regia, quindi a Roma e a Venezia. Rientrato a Bergamo nel 1603, sarebbe stato dapprima maestro di cappella della cattedrale, poi di S. Maria Maggiore, “alla quale aveva servito fino dall’anno 1576” (Vaerini, p. 145). Invece dalla dedica del Magnificat omnitonum (1581) appare che già in quell’anno era “Ecclesiae Cathedralis Musices Praefecto”, dopo essere stato maestro di cappella nella chiesa di S. Maria della Misericordia (Gaspari, p. 194); nel 1598 fu nominato maestro di cappella della chiesa di S. Maria Maggiore, incarico che mantenne fino alla morte, avvenuta a Bergamo l’11 ag. 1626.
Il C. fu poeta di una certa notorietà, tanto da essere nominato membro dell’Accademia degli Elevati di Firenze e come compositore fu considerato tra i migliori del suo tempo: infatti nel 1592, con un “Credidi propter quod locutus”, partecipò ad una raccolta di Salmi a cinque voci, fatta dall’Asola e dedicata al Palestrina. Dalla dedica si potrebbe ricavare che appartenesse allo stato ecclesiastico perché si tratta di salmi scritti “ab... auctoribus omnibus religioni addictis” (Gaspari, p. 194). Ciò però contrasterebbe con quanto affermato negli atti dei deputati alla chiesa e cappella in S. Maria in cui è scritto che “per soddisfare al pubblico desiderio di frequentemente sentire” le sue composizioni, anche dopo la sua morte, furono acquistate opere manoscritte “dalla vedova del compositore” (Geddo, p. 72). Le sue opere furono pubblicate a Venezia e a Milano in quattordici volumi, molte sono andate perdute, come risulta dal numero dei libri di madrigali rimasti e dall'op. 24 (1620).
Delle composizioni (pubbl. a Venezia se non altrimenti indicato) si ricordano soprattutto: Missae a cinque e a sette voci (1580); Magnificat omnitonum a quattro voci (1581); Liber secundus Magnificat omnitonum (1582); Il primo libro di madrigali a cinque voci (1583); Secundus chorus Psalmorum quaternis vocibus... insuper octo Gloria Patri a otto voci (1585); Musica a cinque voci... sopra le parole di una leggiadrissima canzone pastorale, e alcune napolitane (1585); Litanie in doi modi con il Pange lingua a doi chori (1587); Canzonette a tre voci (1592); Missae quattuor pro defunctis, pars secunda (1593); Musica... ove si contengono due fantasie, che dan principio e fine all’opera, Canzoni alla franzese, Pauana co’l saltarello, Madrigali e un Prouerbio non so se antico, o moderno a quattro voci (1597); Il sesto libro di Madrigali a cinque voci (1599); Madrigali pastorali a sei voci (1600); Hinni correnti in tutti i tempi dell’anno secondo il rito romano... a quattro voci (1605); Messe per i defunti, parte a quattro, parte a cinque voci piene e mutate con alcuni Mottetti corrispondenti (Milano 1611); Nuovo giardino di spirito et harmonia a una-sei voci (1620); Musica concordia concorde all’armoniosa cetra davidica de Salmi e de Vespri interi a quattro voci con l’organo, op. 24 (1620); Sudori musicali... accomodati in partitura e divisi in tre parti. Nella prima si contengono Quattro toccate gravi a quattro voci; nella seconda alcuni Ricercari a tre e a quattro voci; nella terza Molte canzonifrancesi a quattro voci e nel fine un’altra a otto voci (1626).
Tre composizioni per organo: Toccata, Ricercare, Canzon francese furono pubblicati nel terzo volume del Torchi (pp. 191 s.).
Bibl.: D. Calvi, Scena letteraria degli scrittori bergamaschi, Bergamo 1664, pp. 202-204; F. S. Quadrio, Della storia e della ragione d’ogni poesia, III, Milano 1742, p. 324; G. S. Mayr, Biografie di scrittori e artisti musicali bergamaschi nativi od oriundi con agg. degli scritt. musicali bergam., del p. B. Vaerini, a cura di A. Alessandri, Bergamo 1875, p. 145; L. Torchi, L’arte music. in Italia, III, Milano s. d., pp. 191-200; G. Gaspari, Catal. della Bibl. del liceo music. di Bologna, II, Bologna 1892, pp. 50, 170, 194, 351; III, ibid. 1893, pp. 30, 38, 220; IV, ibid. 1905, p. 36; A. Geddo, Bergamo e la musica, Bergamo 1958, pp. 44, 70-72; B. Belotti, Storia di Bergamo e dei bergamaschi, III, Bergamo 1959, p. 551; E. Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vocalmusik Italiens, New York 1972, I, pp. 148-150; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, II, pp. 184, 223, 229 s.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 313; Suppl., p. 176; R. Eitners Quellen-Lex. der Musiker und Musikgelehrten, II, pp. 375 s.; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, II, col. 919; Encicl. della Musica Ricordi, I, p. 439; La Musica. Diz., I, p. 372.