CAVALLI, Giovanni
Generale di artiglieria, inventore del cannone rigato a retrocarica, nato a Novara il 3 luglio 1808, morto a Torino il 23 dicembre 1879. Nel 1818 entrava nell'Accademia militare di Torino, ove dimostrò subito inclinazione agli studî matematici. Nel 1828 era nominato luogotenente nel Corpo reale di artiglieria e destinato alla compagnia pontieri. Partecipò da maggiore alle campagne 1848-1849 distinguendosi a Peschiera, e da colonnello a quella del 1859; ricoprì la carica di direttore della regia fonderia, e nel 1860 fu promosso generale e destinato quale comandante generale dell'artiglieria nelle regie truppe dell'Emilia. Nel 1863 fu membro del comitato d'artiglieria e nel 1865 comandante generale dell'Accademia militare di artiglieria e genio, comando che tenne fino al 1879, e cioè fino al suo collocamento a riposo. Fu pure membro di accademie scientifiche e letterarie, e spesso ebbe missioni all'estero; fece parte del Parlamento nazionale quale deputato del 5° collegio di Torino per varie legislature e nel 1878 ebbe la nomina a senatore del regno.
Il suo primo studio (1832) fu quello per la costruzione di un materiale da ponte fondato sull'impiego della barca quale corpo di sostegno galleggiante mentre secondo il sistema allora generalmente seguito si adoperava come sostegno il cavalletto fissato sul fondo del corso d'acqua.
Contemporaneamente il C. attendeva allo studio di un tipo di cannone caricabile dalla culatta e ad anima liscia, adottato nel 1844 insieme con un tipo di carreggio apposito studiato dal C., che fu mantenuto nell'uso fino al 1882 per l'artiglieria da campagna e fino al 1914 per l'artiglieria da posizione. Le caratteristiche del cannone C. erano: l'anima liscia solcata da due righe a spirale, diametralmente opposte, che si sviluppavano per tre quarti di giro nell'anima stessa; il proietto cavo di ghisa a forma cilindro-conica e munito inoltre, verso il fondo e presso l'ogiva, di una coppia di piccoli risalti opportunamente sagomati, chiamati guide, che andavano ad adagiarsi nelle righe. Il peso complessivo del proietto a carica completa era uguale a una volta e mezza quello della corrispondente palla sferica. La chiusura ermetica della bocca da fuoco, dopo il caricamento del proietto dalla culatta, si otteneva mediante un cuneo trasversale che penetrava in speciale alloggiamento praticato nella culatta.
Anche nelle sue opere minori il C. diede prova di una straordinaria versatilità d'ingegno: così nel 1838 perfezionò motori idraulici, trasmissioni e macchine utensili, e nel 1843 volse la sua mente a lavori d'indole geologica e idrografica nella valle del Po. Fu insegnante alla Scuola di applicazione di artiglieria e nel 1846 in Svezia sottopose il suo primo cannone alle prove di tiro. Al C. è altresì dovuta la rinnovazione degli stabilimenti di artiglieria che egli fece attrezzare secondo i più moderni sistemi.
Fra gli scritti píù notevoli del C. si ricordano: Aperçu sur les canons rayés se chargeant par la bouche et par la culasse, Torino 1852; Vari perfezionamenti militari, Torino 1856; Sul bacino del Po in Piemonte, Torino 1875; Sull'artiglieria di maggiore potenza, Torino 1877; Memorie sulla pace universale e la questione d'Oriente, Torino 1876; Saggio di dottrina morale per tutti, 4 voll., Torino 1878-79. Furono tutti raccolti e pubblicati a cura del Ministero della guerra dopo la morte del C.: Scritti editi ed inediti, 3 voll., Torino 1910.