CLARET, Giovanni
Di origine fiamminga, operoso come pittore in Piemonte, nel Cuneese, nacque intorno al 1599; lo si deduce dai registri della parrocchia di S. Andrea in Savigliano (Cuneo), dai quali risulta che morì all'età di circa ottant'anni nel 1679 (Borra, 1956).
In Schede Vesme (a cui si rimanda, se non diversamente indicato) sono discusse tutte le fonti dei secoli XVIII e XIX, che tuttavia erano giustamente parse allo stesso Vesine molto dubbie; vi è indicato per il nome del Padre del C. non Tommaso (come riferisce il Turletti, 1883) 0 "L." (secondo una lettera del 1622 forse apocrifa), ma Giovanni pittore di Chambéry, che nel 1603 e 1608 è documentato a Torino.
L'origine fiamminga del C. risulta dall'atto di matrimonio in Savigliano, parrocchia di S. Andrea, contratto nel 1642tra Giovanni Clareto di Fiandra abitante in Savigliano e Giulia Pistone figlia del pittore Francesco; e così è attestato nella Cronaca di Benedetto Costaforte (1677: in B. Caranti, La certosa di Pesio, Torino 1900, p. 445; citata anche in V. Moccagatta, La decorazione di primo Seicento della certosa di Pesio, in Boll. d. Soc. piemontese di archeologia e belle arti, XVI-XVII [1962-63], p. 39 n. 22 "pictore Belgico Saviliani commorante"). Oltre a queste tracce sono state avanzate, dai biografi del Settecento e Ottocento, versioni arricchite di particolari difficilmente attendibili, tanto da far pensare a veri e propri falsi, organizzati intorno a un nucleo per altro credibile circa l'origine fiamminga. Così si configura la biografia stesa con intenti si può dire di revival romanzato, dal saviglianese G.P. Cuniberti nella prima metà del sec. XVIII, trasmessa a P. Palmieri e poi da lui nel 1844a C. Saluzzo e infine a G. Vico, per essere riportata e discussa dal Vesme con precise riserve, che includono anche le relative lettere in lingua fiamminga del padre del C. avallate da tali fonti.
Anche l'alunnato presso il Molineri, che certo influenzò direttamente l'artista, è stato inserito in una aneddotica che vedeva il C. nella stretta cerchia del Molineri, mentre L. Lanzi, per es., avverte trattarsi di uno scambio più libero (Storia pittorica della Italia, a cura di M. Capucci, III, Firenze 1974, p. 247).
Secondo il Turletti (1883), nel 1618 il C. era già operoso come pittore a Savigliano, con un Miracolo del SS. Sacramento e una Cena in Emmaus, opere non più reperite, in S. Maria della Pieve; né è ora reperibile il relativo pagamento citato dal Turletti.
Fin dal 1620, tra Savigliano e Fossano era intercorso uno scambio continuo tra il C. il pittore A. Molineri e, dal 1635, l'incisore-architetto fossanese G. Boetto (D. Borra, in Quaderni di Fossano, II [1961], p. 10; Morra, 1965). Sono, questi, anni decisivi per la pittura dell'Italia settentrionale, che in Piemonte si svolge in rapporto appunto al caravaggismo romano e a quello francese, con forti rapporti con i fiamminghi caravaggeschi e i manieristi conosciuti a corte attraverso la ritrattistica e la pittura devozionale; e a questa ultima corrente aderiva certamente il C. prima dell'incontro con il Molineri. Nel Cuneese si seguiva una strada diversa rispetto a quella della pittura di corte, dominata a Torino e nei castelli ducali di Rivoli e di Venaria dall'ultimo manierismo dei pittori lombardi richiesti per decorazioni retoriche e allegoriche. Il caravaggismo di provincia si configurava su di una linea che era quella rigorosa del Musso a Casale, del Vermiglio ad Alessandria e del Tanzio operoso a Varallo, dopo i viaggi a Roma e in Abruzzo. In tale situazione l'inserimento del C. segna in più un apporto a favore del modo fiammingo devozionale e manierista, allontanandosi in questo tanto dal caravaggismo tipico del Boetto almeno nella sua prima maturità, quanto dall'impianto più robusto del Molineri, e con un accentuarsi raffinato nelle opere della maturità, tappa conclusiva nella cultura figurativa del secondo Seicento in Piemonte.
L'attività del C. si esplicò nelle zone del Cuneese, a Savigliano dove abitava e a Fossano, Cherasco, Bra e presso Torino, a Carignano, in una vera e propria bottega, a partire fin dal 1642 quando il C. sposò (4 novembre) Giulia, figlia del pittore Giovanni Francesco Pistone. Dei suoi dodici figli fu pittore il maggiore, Alessandro, morto dopo il 1713, al quale sono riferiti alcuni dipinti dal Turletti e dal Vesme.
La firma autentica del C. prevedeva, stando all'analisi delle opere, la dizione "Claret" o "Cleret" che distingue le opere autografe da quelle di bottega, che sono invece contrassegnate da un "Cleret" o "Claret" ma in caratteri in stampatello; altre inoltre con "Claret invenit" si riferiscono altrettanto chiaramente alla collaborazione, per es. con il suocero Pistone o allievi anche più modesti.
Il C. morì a Savigliano il 2 ott. 1679 (Borra, 1956, dai Registri della parrocchia di S. Andrea a Savigliano).
Opere: Bra: santuario della Madonna dei Fiori, La Madonna dei Fiori (firmata "J. Cleret faciebat", 1638), Adorazione dei pastori; Madonna col Bambino,s. Rocco e s. Giovanni (Olmo, 1978, p. 210); la Pala dell'Assunta (ossia la Vergine tra s. Sebastiano,s. Rocco,s. Francesco,s. Chiara,s. Secondo e s. Antonio) nel Museo civico (Olmo, 1976, p. 23) è piuttosto da riferirsi al Molineri per la sicurezza d'impianto; chiesa di S. Andrea, La Madonna del Rosario (1642; proveniente da S. Domenico: Moccagatta 1958-59, pp. 49 s.), La battaglia di Lepanto (1660 circa); chiesa di S. Antonino, S. Pio V e l'angelo,Apparizione della Vergine a s. Giacinto,Le anime purganti con Dio Padre,la Vergine,s. Giovanni e quattro santi; Confraternita di S. Croce, La caduta di Simon Mago,Trasfigurazione di Cristo (affreschi); convento dei cappuccini, La Vergine e santi (firm. e dat. 1658); chiesa di S. Giovanni Decollato, Martirio del santo (dat. dopo 1650). Carignano: chiesa di S. Maria delle Grazie, La Vergine con il Bambino e i ss. Rocco,Remigio e Giovanni Battista, e La adorazione dei Magi (opere documentate per gli anni 1632-33 in collaborazione con il Pistone), La Madonna con l'arcangelo Michele e s. Carlo Borromeo (1635: Moccagatta, 1958-1959, pp. 51, 55 s., con tutta la bibl. precedente), L'elemosina di s. Tomaso da Villanova (affresco, nel presbiterio: Gentile, 1976), Coena Domini (scialbata, nel refettorio: Moccagatta, 1958-59, pp. 55 s., con indicazione della fonte, secondo la quale risulta pagata nel 1670 insieme con un quadro, in chiesa, di cui manca il titolo). Certosa di Pesio, affreschi con Scene della vita di Gesù e figure di santi (documentati tra il 1655 e il 1662: Moccagatta, 1974), opera di grande impegno e sensibile risultato, con molte reminiscenze fiamminghe oltre che molineriane (si tenga anche conto che l'architettura della certosa spettava, nel rinnovamento secentesco, al Boetto: N. Carboneri, in Boll. d. Soc. per gli studi stor. e artist. della provincia di Cuneo, LXIX [1973], pp. 15-22). Cherasco: seminario, S. Francesco e s. Chiara e Anime purganti con la Madonna della Cintola (databili dopo il 1650); chiesa di S. Pietro, S. Michele e il Battista. Chieri: Confraternita della Misericordia, S. Giovanni Decollato (ripetiz. di quello di Bra). Cussanio: santuario, La Madonna del Miracolo (firmata e datata 1656), La Madonna della Cintola e S. Nicola da Tolentino (firmati e datati 1657). Cuneo: coll. privata, Il martirio di s. Caterina d'Alessandria (firmato e datato 1674: Olmo, 1976). Fossano: chiesa del Gonfalone, Scene della vita di s. Giovenale (cinque tele già in duomo; schede ms. di M. Leone [dic. 1977] in Soprintendenza ai beni storici e artistici di Torino); duomo, La Madonna con il Bambino e S. Giovenale orante (firmata e datata 1643: Morra, 1975), Coena Domini (firmata e datata 1644: da mettere in rapporto con lo stesso soggetto del C. a Savigliano, in S. Andrea, e del Molineri nella pieve di Savigliano); santuario del Salice, La Madonna con il Bambino e i ss. Giovanni,Giuseppe,Andrea e Antonio (firmata e datata 1652). Mondovì: parrocchiale di Carassone, La disfatta degli albigesi (firmata), La battaglia di Lepanto (affresco), tra le migliori opere del periodo maturo. Pollenzo: castello (oratorio), La Vergine con il Bambino fra angeli musicanti (firmata e datata 1637: Gabrielli, 1960-61). Rigrasso: S. Pietro, S. Pietro (firmato e datato 1649: Morra, 1965). Savigliano: coll. privata, Estasi di s. Caterina da Siena (firmata: Olmo, 1976); chiesa di S. Filippo, La Madonna del Rosario (1636, già in S. Domenico: Moccagatta, 1958-1959), Madonna del rosario,santi e duchi (dopo il 1668); ospedale Maggiore, L'Annunciazione; palazzo Taffini d'Acceglio, in collaborazione con il Boetto, puttini allegorici nella volta e cornici per gli affreschi con le Battaglie di Vittorio Amedeo I del Molineri (1640-45) in collaborazione con il Boetto; chiesa di S. Maria della Pieve, Estasi di s. Francesco d'Assisi (firmata e datata 1645); Vergine ecommittente (ex voto) e Cena in Emmaus (affreschi); Confraternita della Pietà, Gesù deposto e adorato da santi (firmato e datato 1650: A. Bonino, in Bollett. della Soc. piemont. di archeologia e belle arti, XVII [1933], p. 101); Confraternita del S. Sepolcro, Gonfalone (1640: rifatto nel 1654 e 1659); chiesa di S. Andrea, Coena Domini; chiesa di S. Pietro, Stigmate di s. Francesco; Museo civico, La Madonna del Rosario con i ss. Taddea,Benedetto e Giusto (1669: già in S. Pietro), La presentazione al tempio (firmata e datata 1673: già in S. Andrea). Scarnafigi: chiesa parrocchiale (Amerio, 1960-61), Il Cristo risorto e Gli evangelisti (1641, affreschi), La Madonna del Rosario con s. Domenico e s. Chiara (firmata e datata 1643), La Maddalena in adorazione della SS. Sindone (firmata e datata 1644, pesantemente restaurata nel 1891). Torino: coll. privata, Sposalizio di S. Caterina (firm. e dat. 1671, E Griseri, 1961, p. 52), Gall. Sabauda, Badessa benedettina,Abate cassinese,S. Vinebaldo (nn. 68-69, 788) già nel convento di s. Pietro a Savigliano, attributti dal Vesme al Molineri e restituiti poi al C. (Gabrielli, 1971, pp. 106 s.).
Fonti e Bibl.: Schede Vesme, I, Torino 1963, pp. 322-325; F. Bartoli, Notizia delle pitture... di tutte le città d'Italia I [1776], a cura di L. Tamburini, Torino 1969, pp. 31, 54, 63, 81-84; C. Novellis, Biografia di illustri saviglianesi, Torino 1840, pp. 122 s.; G.B. Giaccardi, Il santuario della B.V. Maria in Cussanio presso Fossano, Torino 1879, pp. 8-10, 17-19; C. Turletti, Storia di Savigliano, II, Savigliano 1883, pp. 845-849; A. Bertolotti, Artisti belgi e olandesi a Roma, Firenze 1880, pp. 126 s.; A. Mathis, Storia dei monum. sacri e delle famiglie di Bra, Alba 1888, pp. 49, 58, 74, 99 s.; G. Burzio, Appunti di storia braidese, Alba 1924, p. 104 n. 3; A. Bonino, Storia di Cavallermaggiore..., Torino 1926, p. 35; Id., Il barocco nel Cuneese, in Miscellanea cuneese, Torino 1929-30, pp. 166-68; Id., Miscell. artistica della provincia di Cuneo, Cuneo 1932-35, 1, pp. 11, 28, 42, 221; III, p. 223; D. Borra, Il pittore G. C. e la Madonna di Cussanio, Fossano 1956, pp. 4-31; A. Olmo, Mostra del pittore saviglianese G. A. Molineri, Borgo San Dalmazzo 1958, pp. 9, 19, 22; V. Moccagatta, Avvio ad una revisione critica delle opere di G. A. Molineri, in Boll. della Soc. piem. di archeologia e belle arti, XII-XIII (1958-59), pp. 45, 49 s., 53, 55 s., 62, 69, 71, 75; R. Amerio, Affreschi e dipinti cinque e seicenteschi nel Saluzzese,ibid., XIV-XV (1960-61), pp. 33-35; N. Gabrielli, Ultime segnalaz. di opere d'arte in Piemonte,ibid., p. 167; A. Griseri, Un incisore della realtà: G. Boetto..., in Paragone, XII (1961), 143, p. 31; A. Olmo, Una pregevole pala d'altare ritorna alla luce nel Museo di Bra, in Boll. della Soc. per gli studi storici,archeol. ed artistici nella prov. di Cuneo, XLVII (1962), pp. 21-26; A. Griseri, in Mostra del Barocco piemontese (catal.), II, Torino 1963, Pittura, pp. 52 s.; C. Morra, Un quadro del C. e uno del Molineri ritrovati a Fossano, in Boll. della Soc. per gli studi storici,archeol. ed artistici nella prov. di Cuneo, LIII (1965), pp. 65-67; N. Carboneri-A. Griseri-C. Morra, in G. Boetto,archit. e incisore, Borgo San Dalmazzo 1966, pp. 48, 61 n. 39; V. Moccagatta, G. C. e i lavori... della Certosa di Pesio, in Boll. dela Soc. piem. di archeologia e belle arti, XXI (1967), pp. 62-84; A. Moratti, L'abbazia benedettina di S. Pietroin Savigliano, Savigliano 1969, pp. 57, 66, 74; G. B. Lusso, Carignano, Pinerolo 1970, p. 34; A. Olmo, Savigliano. Guida..., Savigliano 1970, pp. 137, 224, 226, 230, 236, 238, 240; N. Gabrielli, Galleria Sabauda. Maestri italiani, Torino 1971, pp. 106 s.; G. Romano, Orientamenti della pitturacasalese da G.M. Spanzotti alla fine del '500, in Quarto Congresso di antichità e d'arte organizzato dalla Soc. piem. di archeol. e belle arti(Casale Monferrato 1969), Torino 1974, p. 314; N. Gabrielli, L'arte nell'antico marchesato di Saluzzo, Torino 1974, p. 25; A. Griseri, Itiner. di una provincia(Cuneo), Borgo San Dalmazzo 1974, pp. 118 s., 153 s.; V. Moccagatta, La chiesadella certosa di Pesio e la sua decorazione pittor., in Boll. della Soc. per gli studi storici,archeol. ed artistici nella prov. di Cuneo, LXX (1974), pp. 37-42; C. Morra, Una tela inedita di G. C. ... nella cattedrale di Fossano,ibid., LXXII (1975), pp. 117-119; G. Gentile, I conventi e le lorochiese. Santa Maria delle Grazie(Sant'Agostino), in Carignano, III, Torino 1976, pp. 61-64, 83-85; A. Olmo, Un pittore fiammingo per nome G. C., Savigliano 1976; Iconografia dis. Giovenale (catal.), Fossano 1977, pp. 7-10; C. Morra, App. per una ricerca sull'iconografia artistico-devozionale e popolaredi s. Giovenale in Fossano, in Boll. della Soc. per glistudi storici,archeol. ed artistici nella prov. diCuneo, LXXVI (1977), pp. 53-56; A. Olmo, Arte in Savigliano, Savigliano 1978, ad Indicem.; Musei del Piemonte. Opere restaurate... (catal.), a cura di G. Romano, Torino 1978, pp. 150, 153; A. Paolino, Testimonianze iconografiche della devozione a s. Giovanni Battista Decollato pressola Confraternita della Misericordia di Chieri, in Studi piemontesi, X (1981), 1, pp. 131-138; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, p. 45.