Comenio, Giovanni
Uno dei padri della didattica moderna
Di origine ceca, Comenio visse tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento, in un periodo in cui l'Europa fu afflitta dai sanguinosi conflitti religiosi seguiti alla Riforma protestante. Convinto che l'educazione fosse uno dei principali strumenti in grado di garantire la pacifica e civile convivenza tra gli uomini, Comenio introdusse fondamentali innovazioni nei metodi di insegnamento, gettando le basi della didattica moderna
Comenio (forma italianizzata di Jan Amos Komenský) nacque nel 1592 in un villaggio della Moravia da una famiglia di umili origini, ma riuscì a frequentare l'università di Heidelberg, una delle più prestigiose del territorio tedesco, dove ottenne la laurea in teologia. Tornato in Moravia divenne sacerdote e diresse le scuole della comunità boema. Durante la guerra dei Trent'anni, dopo la sconfitta dei protestanti alla Montagna Bianca (1620), fu costretto a emigrare in Polonia, dove si dedicò soprattutto all'insegnamento. Per sfuggire alla sanguinosa repressione della resistenza boema da parte degli Asburgo cercò rifugio in Inghilterra, poi in Svezia e in Olanda.
Dopo la pace di Vestfalia (1648) tornò in Polonia, a Lissa. Quando nel 1656 la città fu invasa e data alle fiamme dagli aristocratici cattolici, numerosi suoi manoscritti andarono distrutti. Rifugiatosi ad Amsterdam, poté poi scrivere altre opere e vivere serenamente i suoi ultimi anni. Morì nel 1670.
L'ideale politico e religioso di Comenio affida la salvezza dell'umanità all'educazione, cui spetta il compito di diffondere la sapienza tra tutti gli individui, senza distinzioni. L'educazione rappresenta il mezzo principale per costruire una società dove gli uomini possano convivere in pace e ottenere benessere e felicità senza ricorrere alla sopraffazione e alla violenza, in quanto la conoscenza è la via maestra per raggiungere la virtù e realizzare il bene.
Verso la metà del Seicento, in quasi tutta Europa la maggior parte della popolazione era analfabeta. Le poche scuole esistenti funzionavano male e l'insegnamento era affidato all'iniziativa dei singoli maestri, spesso impreparati e privi di mezzi adeguati. Comenio cercò di collegare le scuole a un'organizzazione centrale e di distribuirle meglio sul territorio, in modo da garantire l'istruzione a tutti. Inoltre esortò i maestri alla conoscenza della didattica, che si occupa di definire metodi e strumenti efficaci per insegnare, al fine di rendere lo studio più piacevole e l'apprendimento meno difficile e faticoso.
Comenio riteneva che tutti avessero bisogno di educazione e che in ciascuno un'istruzione appropriata ‒ cioè basata su valide tecniche didattiche ‒ potesse dare buoni frutti. L'ideale, ispirato ai principi dell'Umanesimo, è quello della pansofia (dal greco pan "tutto" e sophìa "conoscenza"), cioè dell'insegnare tutto a tutti.
Comenio dedicò ai problemi dell'educazione numerosi libri, alcuni dei quali rivestono straordinaria importanza in quanto hanno introdotto nei metodi di insegnamento delle innovazioni destinate a influenzare tutta la didattica moderna. Oltre alle opere in cui espone i principi del suo metodo ‒ in particolare la Didactica magna (1628-32) ‒ scrisse numerosi libri di testo finalizzati all'apprendimento delle lingue.
Ecco come Comenio illustra il suo ideale della pansofia: "Sotto tre aspetti riteniamo che debba essere chiamato pansofia o sapienza universale lo studio che consigliamo e tentiamo. Primo, rispetto alle cose stesse; noi sconsigliamo la loro frantumazione e insegniamo che le forze dell'ingegno umano si debbano esplicare per sottomettere tutto. Secondo, rispetto alle scienze, che non siano tante e diverse, ma una sola, che abbracci nel suo ambito tutto. Terzo, rispetto a coloro per il cui bene la pansofia è stata preparata, tutti coloro, cioè, che hanno consacrato il loro nome a Cristo. Si potrà anche sperare che quest'impresa dia un triplice frutto: per i dotti, per i giovani che studiano, per i cristiani tutti".