Medico (Livorno 1666 - Firenze 1696), autore di ricerche, condotte in collaborazione con lo speziale D. Cestoni, che lo portarono ad affermare la natura parassitaria, e non umorale, come si riteneva, della scabbia, della quale identificò l'agente patogeno nell'acaro che oggi s'indica col nome Sarcoptes scabiei, e che allora era chiamato in Italia "pellicello". La tesi del B. formulata nelle Osservazioni intorno a' pellicelli del corpo umano (1687), pubblicate sotto forma di lettera a F. Redi, non riuscì a scardinare l'opinione dominante se non dopo un secolo e mezzo, quando S. F. Renucci dimostrò la presenza costante dell'acaro nei malati di scabbia (1834).