CRISPO, Giovanni
Quarto di questo nome, nacque da Francesco (III) duca dell'Arcipelago e da Caterina Loredan nell'anno 1499 secondo il Sanuto. Egli era certamente in età minore nel 1510 quando il padre venne arrestato e tradotto a Creta (ove morì l'anno successivo). Venezia riconobbe i suoi diritti successori, ma gli affiancò nella guida del ducato dell'Arcipelago governatori da lei designati: Giacomo Gozzadini, in un primo tempo, e successivamente lo zio del C. Antonio Loredan.
Il C. assunse il governo alla maggiore età nel 1517 anche in precedenza, comunque, viene indicato nei documenti come "dux". Nell'estate del medesimo anno, mentre stava cacciando, venne catturato da corsari turchi i quali lo liberarono poco dopo (erroneamente lo Hopf e il Mas Latrie riferiscono al padre del C. questo episodio). Del lungo governo del C. non abbiamo molte notizie. Sappiamo che tentò di impadronirsi di Paro e che non vi riuscì per intervento di Venezia che il suo governo fu caratterizzato da un lungo conflitto con i Turchi, conflitto che giunse al culmine nel 1538 quando Khairad-din, detto il Barbarossa, attaccò tutte le isole dell'arcipelago egeo, devastando anche Nasso. Il C. fu costretto a versare un tributo di 5.000 ducati. Nel trattato di pace veneto-turco del 1540 i suoi diritti sul ducato furono confermati dalle potenze firmatarie. Ma il C. riconobbe in sostanza una sorta di protettorato turco e in queste condizioni riuscì a governare senza difficoltà fino alla morte, avvenuta nel 1564.
Da una relazione al Senato veneziano, edita dal Lamansky e redatta nel 1563, sappiamo che il ducato comprendeva sedici isole delle quali, però, solo cinque - Nasso, Santorino, Milo, Siro e Paro - erano ancora abitate. Le entrate ammontavano a nove-dieci mila ducati annui, quattromila dei quali il duca era obbligato a pagare come tributo ai Turchi. Inoltre questi ultimi avevano ampie giurisdizioni sulle isole.
Il C. aveva sposato Adriana Gozzadini, figlia di Ianulo (V) signore di Sifonto. Dal matrimonio nacquero Francesco, che condivise con il C. il governo del ducato dal 1545 e morì intorno al 1550, Iacopo (IV), Taddea - che sposò l'ultimo signore di Andro, Francesco Sommaripa - e Caterina, moglie di Nicola Gozzadini di Sifono.
Al C. succedette il figlio Iacopo (IV) il cui malgoverno indusse la popolazione greca a invocare l'intervento turco. Nel 1566Iacopo si recò a Costantinopoli per giustificarsi: fu però deposto e tratto in arresto. Dopo cinque mesi di prigionia, riuscì a lasciare Costantinopoli e si trasferì a Roma ove tentò di indurre il pontefice Pio V a partecipare con Venezia alla riconquista delle isole. Successivamente si trasferì a Venezia ove il 6 genn. 1571donò alla Repubblica i suoi possedimenti. Quando nel 1574salì al trono di Costantinopoli Murad III, la cui madre era nativa di Paro, Iacopo sperò di ottenere dai Turchi la restituzione del ducato. Si recò allora a Costantinopoli, ma non riuscì ad ottenere nulla. Morì nel 1576a Pera ove fu sepolto nella chiesa latina. Aveva sposato Caritania (o Cecilia) Sommaripa, figlia del signore di Andro, Crusino (II), e aveva avuto cinque figli.
Fonti e Bibl.: Giacomo di Pietro Luccari, Copioso ristretto da gli annali di Ragusa, Venezia 1605, p. 148 (per Iac.) K. Hopf, Chron. gréco-romanes inéd. ou peu connues, Berlin 1873, p. 482 M. Sanuto, Diarii, II, Venezia 1879, p. 701 XI, ibid. 1884, pp. 450, 525, 748 XI, ibid. 1886, p. 175 XVII, ibid. 1886, p. 35 XX, ibid. 1887, pp. 354, 356, 376 XXIV, ibid. 1889, pp. 380, 384, 387 s., 467, 526, 596, 645 XXV, ibid. 1889, pp. 158, 185 I libri commem. della Repubblica di Venezia, a cura di R. Predelli, VI, Venezia 1903, p. 327 (per lacopo) W. Miller, Two letters of G. IV, Duke of the Archipelago, in Byzantinische Zeischrift, VII (1908), pp. 463-470 N. Jorga, Notes et extraits pour servir à l'histoire des croisades au XVè siècle, VI, Bucarest 1916, pp. 64, 82, 111 s. K. Hopf, Geschichte Griechenlands, in Allg. Encyclopädie der Wissenschaften und Künste, LXXXVI(1868), pp. 166, 170, 171 (per il C.), 171 (per Iacopo) R. de Mas Latrie, Les ducs de l'Archipel ou des Cyclades, in Miscell. di storia veneta, IV (1887), p. 14 (per il C.), 14 s. (per lacopo) V. Lamansky, Les secrets d'Etal de Venise, Saint-Pétersbourg 1884, pp. 654 ss. (per Iacopo) W. Miller, Essays on the Latin Orient. Cambridge 1921, pp. 177, 226 D. Jacoby, La féodalité en Grèce médiévale, Paris 1971, pp. 121, 289, 307, 331 K. M. Setton, The Papacy and the Levant, I, Philadelphia 1976, p. 19 (per Iacopo).