Erudito (Savignano di Romagna 1740 - Roma 1792). A Roma dal 1762, si dedicò a ricerche nei campi più diversi, fu prof. di greco alla Sapienza (1769), poi al Collegio Urbano di Propaganda Fide (1780); entrò in contatto con i maggiori rappresentanti del mondo culturale dell'epoca, prese parte alla campagna antigesuitica che culminò con la soppressione della Compagnia (1773). Si occupò di archeologia (Fragmenta vestigii veteris Romae, 1764, nuova ediz. della Forma urbis severiana; Vetera monumenta quae in Hortis Coelimontanis... adservantur, 3 voll., 1776-79), di diritto civile (Leges novellae V anecdotae imperatorum Theodosii iunioris et Valentiniani III, 1767) e canonico, di filosofia. Intrattenne un vasto carteggio, di notevole interesse storico, con i principali esponenti del giansenismo (Scipione de' Ricci e il gruppo dei giansenisti pavesi) e dell'anticurialismo.