CARNAGO (Carnaghi), Giovanni da
Figlio di Gaspare (m. prima del settembre 1402), milanese, dottore di leggi, fu cancelliere di Gian Galeazzo Visconti e successivamente di Giovanni Maria e di Filippo Maria.
Non è sempre facile distinguere l'attività di questo importante funzionario della cancelleria viscontea da quella dell'altro più o meno contemporaneo Giovanni de Corvinis, data la quasi identità degli uffici ricoperti; pare però che il de Corvinis sia stato nominato cancelliere solo a partire dal 1412, il che fornirebbe dunque un buon punto di riferimento. Non ci dovrebbe invece essere motivo di confondere il C. con il Giovanni - da identificarsi in Giovanni de Oliariis - che firmò diversi atti ducali a partire dal 1381, dato che il C. divenne cancelliere solo nel 1396.
Nel 1385 il C. è dei signori giudici del Collegio di Milano per porta Cumana e nel marzo-aprile 1386 dei Dodici di provvisione, carica che ricopre ancora dal settembre al dicembre 1387 e nel maggio 1389. Dall'ottobre 1387 al gennaio 1388 è anche luogotenente del vicario di Provvisione, ufficio che ricopre di nuovo dal 15 sett. 1394, finché il 4 ottobre viene nominato vicario, incarico che occupa fino al 26 marzo 1395, allorché è creato maestro delle entrate ordinarie. Il 13 febbr. 1396 a Pavia presta giuramento di fedeltà al duca per l'ufficio di cancelliere.
In questi anni il C. compare come giurisperito in numerose cause; del resto, anche in seguito continuerà a svolgere una certa attività legale, mentre risulta come testimone in numerosi atti. Dal marzo 1398 al maggio 1399 lo troviamo presso l'università di Pavia, dove presentava vari candidati al dottorato, mentre alla fine del 1398 era stato lui ad autorizzare il vicario di Piacenza a provvedere alla sistemazione dei professori e degli studenti per l'apertura dello Studio in quella città.
Nel 1401 è indicato come cancelliere segreto ducale e come tale è testimone nel 1402 al codicillo di aggiunta al testamento di Gian Galeazzo. Giovanni Maria lo mantiene nell'incarico e nel 1403 e ricordato anche come consigliere ducale; in quest'anno il duca lo nomina suo procuratore per lo stabilimento dei patti relativi all'occupazione delle terre e dei castelli di Bellinzona.
Nel 1409 viene incaricato, in quanto cancelliere ducale, di ricevere il giuramento di fedeltà dei ribelli, a cui era stata concessa la grazia; mentre il 15 luglio 1412 insieme al miles Boschino Mantegazza e a Luciano Crivelli, sindaci e procuratori del Comune di Milano, giura di riconoscere Antonio Visconti, figlio del defunto Gian Galeazzo, legittimo erede del duca Filippo Maria, qualora quest'ultimo fosse morto senza lasciare figli. A partire da quest'ultimo anno sembra però che l'attività del C. nella Cancelleria ducale si sia limitata alla firma sotto il sigillo, ed abbiamo riferimenti sicuri a questo incarico ancora nel 1429-30: la morte del C. non dovrebbe dunque essere di molto posteriore a tale data.
Dal 1412 al 1424 per diversi anni è anche ricordato tra i deputati della Fabbrica del duomo. Mentre nel 1398 è indicato come abitante nella parrocchia di S. Cipriano a porta Cumana, nel 1402-03, pur dimorando nella stessa porta, è detto della parrocchia di S. Marcellino.
Era probabilmente figlio suo quel Gasparino, milanese, che nel 1404era studente di legge presso l'università di Pavia.
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