GIOVANNI da Milano (Giovanni di Iacopo di Guido da Caversaccio, presso Como; perciò fu detto anche G. da Como)
Pittore. Nel 1350 era a Firenze; nel 1363 è segnato nell'Arte dei medici e speziali; nel 1365 otteneva una proroga per compiere gli affreschi della cappella Rinuccini in S. Croce: l'opera più importante che di lui rimanga. Nel 1366 ebbe coi suoi figli la cittadinanza fiorentina. Nel 1369 lavorava in Vaticano. Giunse in Toscana probabilmente già istradato dalla larga diffusione che le forme giottesche avevano avuto in Lombardia (affreschi di Viboldone, ecc.): e vi portò la predisposizione "lombarda" ad un immaginare spontaneo, fuori dei canoni idealistici fiorentini. Fu confermato nel suo temperamento dall'influsso dell'arte senese, provato dal suo morbido chiaroscurare, appreso dalle opere di Simone Martini. E negli affreschi di S. Croce si distinse profondamente dai contemporanei giotteschi per colorire nutrito, per salda corporeità, per senso di spazio - affatto sviato sugli esempi di Taddeo Gaddi, che il Vasari male suppose suo maestro -, per piano novellare che nella storia di Gioacchino cacciato dal tempio trova grandezza e ritmi incessanti. Tra gli altri dipinti più certi di G. sono da ricordare a Firenze le parti di un polittico (Uffizî), una Pietà del 1365 (Accademia); a Prato (Galleria) un polittico; e per un periodo più primitivo, sebbene tutte le opere di G. siano assai omogenee, un'Annunciazione nella Galleria di Pisa, una tavoletta in più scomparti nel Museo di Palazzo Venezia a Roma. In Lombardia furono già attribuiti a G. affreschi (Mocchirolo: Oratorio) che invece sono di un nobile continuatore della sua arte, da altri minori lombardi riflessa poi anche negli affreschi dell'oratorio di Lentate.
V. tav. LXXVII.
Bibl.: Cavalcaselle e Crowe, Storia della pittura in Italia, II, Firenze 1897, pp. 93-105; W. Suida, Florentinische Maler, Strasburgo 1905, pp. 28-45; P. Toesca, La pittura e la miniatura nella Lombardia, Milano 1912, pp. 217-269; W. Suida, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910; R. van Marle, The Develop. of the Italian Schools of Painting, IV, L'Aia 1924, pp. 220-240; B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Oxford 1932.