Ministro generale dell'ordine francescano (Parma 1208 circa - Camerino 1289), al secolo Giovanni Buralli. Entrato nell'ordine verso il 1233, dopo gli studî a Parigi e l'insegnamento a Bologna, Napoli e Parigi (1245), fu eletto ministro generale a Lione, nel capitolo del 1247. Nei dieci anni in cui conservò il suo ufficio, G. appoggiò la tendenza rigorista dell'ordine, senza indulgere ad attenuazioni della regola. Rispettato anche dagli avversarî, esercitò opera di moderazione a Parigi al tempo della lotta contro gli ordini mendicanti. Coinvolto nella polemica antigioachimita, esplosa dopo il 1254, dovette dimettersi e subì un processo da parte di s. Bonaventura, nuovo generale, che si limitò a confinarlo nel convento di Greccio. Fedele al suo gioachimismo, non vi rinunciò neanche quando Niccolò III gli offrì il cardinalato, ch'egli rifiutò. Esperto nelle relazioni col mondo greco, fu inviato a Costantinopoli nel 1288 per tentare un'unione fra le due Chiese, ma morì in viaggio. Scarse e poco note le sue opere: certo non gli appartiene il famoso Sacrum commercium beati Francisci cum domina paupertate.