GIOVANNI da Vicenza (anche Giovanni da Schio)
Domenicano italiano del sec. XIII (entrò nell'ordine verso il 1220) celebre per la sua predicazione nella Valle Padana nel 1233. Cominciò infatti in Bologna, in quell'anno, a predicare la pace e la concordia, e poiché il momento storico era favorevole, riuscì a ottenere mirabili successi, non solo a Bologna, ma anche a Padova, Treviso, Feltre, Belluno, ecc. Gli fu anzi possibile convocare, il 23 agosto di quello stesso anno, in una grande adunanza presso Verona, alla Paquara, ecclesiastici, nobili e popolani da tutti i comuni principali della Valle Padana, e quivi fare giurare il patto della pace fraterna, che avrebbe dovuto dar principio a una nuova era nella storia italiana. Sennonché all'apoteosi successe ben presto il crollo. G. aveva avuti affidati da Verona e da Vicenza i pieni poteri per il riordinamento interno; e G. agì infatti per breve tempo come vero e proprio signore delle due città. Ma presto, venuto in odio ai partiti cittadini, che temettero in lui un nuovo padrone, fu fatto prigionier0 e liberato solo per intercessione del papa. Dall'oscurità in cui cadde non si risollevò più, salvo un momento, durante la crociata contro Ezzelino da Romano. Morì a Bologna il 2 luglio 1260.
L'episodio della predicazione di G. è forse notevole esempio di quegl'improvvisi movimenti, di carattere religioso-politico e talora anche sociale, che paiono per un momento arrestare la lotta politica nei comuni italiani del sec. XIII, che presto svaniscono lasciando, per vero, scarse tracce di sé, ma che sono tuttavia significativi in quanto esprimono il bisogno di quiete e di pace che comincia a farsi avvertire nell'animo delle moltitudini di fronte all'infuriare delle contese interne.
Bibl.: C. Sutter, Johann von Vicenza und die italienische Friedensbewegung im Jahre 1233, Friburgo in B., 1892.