DANDOLO, Giovanni
Secondo doge della famiglia, pronipote di Enrico, figlio di Gilberto, capitano generale dell'armata nel 1249. Il dogado di Giovanni (1280-1288) è, almeno esteriormente, meno brillante di quello di Enrico. Venezia si risentiva ancora del trattato di Ninfeo, della caduta dell'Impero latino, del rigoroso contrattacco genovese trionfante dal Bosforo alla Meloria. E raccoglieva le forze, si ritemprava finanziariamente e militarmente, quasi presaga che l'aspro duello con l'avversaria, Genova, era appena prorogato con la finzione di tregue quinquennali rinnovate fino a tempi migliori. Giovanni Dandolo, tuttavia, non assisté al tragico epilogo di una situazione, che la sua politica oculata aveva preparato. Ma è da riconoscere la somma di lavoro da lui svolta, per restituire a Venezia quel vigore combattivo, che, dalla metà del secolo, vicende avverse le avevano sottratto.