DE BERARDINIS, Giovanni
Nacque a Canzano (Teramo) il 14 maggio 1846 in famiglia piccolo borghese, da Giuseppe e da Maria De Angelis. Compiuti gli studi superiori a Teramo, si iscrisse alla facoltà di matematica dell'università di Napoli, presso la quale conseguì la laurea nel 1870. Successivamente conseguì anche il diploma di ingegnere civile nel politecnico della stessa città. Allievo di F. Schiavoni, professore di geodesia nell'università partenopea", fu da questo indotto ad occupare il posto di topografo nell'Istituto geografico militare di Firenze nel 1875.
La collaborazione con l'istituto fiorentino consentì al D. di approfondire la sua preparazione e cultura matematica nonché di partecipare attivamente ai lavori di triangolazione del territorio nazionale aventi per scopo la costituzione precisa e minuziosa della carta topografica dell'Italia. La livellazione geometrica di precisione che possiamo far risalire a quel tempo, lungo la linea che conduce da Genova a Milano, passando attraverso il Piemonte (per Torino e Novara) è dovuta sostanzialmente al De Berardinis. Le prime note e i primi lavori scientifici del D. ebbero inizio proprio durante il suo soggiorno fiorentino. Dopo il suo primo scritto: Sulla livellazione geometrica di precisione, in Giornale di matematica del Battaglini di Napoli, XX (1882), pp. 101-142, una ricerca teorica: Sullo scostamento della linea geodetica dalle sezioni normali di una superficie, in Atti della R. Accademia di Torino, s. 2, XXIII (1885), pp. 159-80, lo propose fra i geodeti italiani di avanguardia. Il D. vi esaminava lo scostamento di un arco di geodetica di una qualunque supefficie dalle sezioni normali reciproche aventi gli stessi estremi, con applicazione all'ellissoide terrestre, arrestando ai termini del 40 ordine gli sviluppi in serie raggiunti, e discutendo le posizioni relative delle due sezioni normali reciproche rispetto all'arco di geodetica. Nel giro di pochi anni seguirono altri lavori: Sul calcolo di compensazione dei punti geodetici di 20, 31 e 40ordine di una triangolazione geodetica (Torino 1886); Sull'analisi dei triangoli sferoidici rettangolari (Firenze 1886); Sulla compensazione di una poligonale e sulla livellazione geometrica di precisione (Torino 1887); Sulla compensazione delle reti trigonometriche (ibid. 1898); Su alcune serie per calcolare un arco di parallelo terrestre (Messina 1890).
In tali lavori le ricerche teoriche erano state ampiamente arricchite dai risultati delle applicazioni pratiche.
Nel 1886 il D. lasciò l'istituto fiorentino perché vinse il concorso per la cattedra di geodesi.a teoretica e fu chiamato ad insegnare nell'università di Messina. Nel 1898, poi, passò all'università di Napoli, ove, dal 1908, tenne anche l'insegnamento di astronomia.
All'attività didattica è prevalentemente legata la produzione scientifica del D. di questi anni; numerose sono infatti le edizioni dei suoi corsi universitari, fra i quali ricordiamo Lezioni di geodesia, I-II,Torino 1902; Lezioni sulle carte geografiche, ibid. 1898; Lezioni di astronomia sferica, ibid. 1910. Tali lavori si caratterizzano per la notevole chiarezza dell'esposizione e l'estrema semplicità del linguaggio.
Scienziato e didatta di grande valore, anche dopo il collocamento a riposo, continuò le sue ricerche per il progresso della scienza geodetica e astronomica, distinguendosi per la sua originalità, come provano alcuni suoi lavori: ne è un esempio quello sul Moto relativo di un punto materiale di massa m (pianeta) rispetto a un altro di massa M (del sole) attraentisi con la legge (M • m)/ r2, in Rend. d. Acc. di sc. fis. e mat. di Napoli, s. 3, XXIX, pp. 89-96, del 1923 e l'altro del 1924, Sulla memoria del dr. F. Buchwaldt Les principes de la géodesie statique, ibid., XXX, pp. 89-91.
L'istituto di geodesia dell'università di Napoli, fondato da F. Schiavoni e A. Nobile, venne da lui arricchito di nuovi e moderni strumenti di precisione per ricerche astronomiche e geodetiche; egli diede impulso altresì alle ricerche gravitazionali compiute nel 1908 dal proprio G. Cicconetti, suo assistente, nell'area di Napoli e dintorni.
Il D. morì a Sambuceto (comune di San Giovanni Teatino in provincia di Chieti) il 14 nov. 1937.
Fonti e Bibl.: Commemorazione di R. Marcolongo nell'adunanza del 5 marzo 1938, in Rend. d. Acc. di Napoli, IV (1938), pp. 120-123; F. G. Tricomi, Matematici italiani del primo secolo dello Stato unitario, in Memorie dell'Acc. delle scienze di Torino, cl. di sc. fis. mat. nat., s. 4, I (1962), p. 42.