DEGLI AGOSTINI, Giovanni
Nacque a Venezia il 10 dic. 1701 da Giovanmaria e Elena di Pietro Fornoni. Fu battezzato con il nome di Pier Maria. Francesco Bassanino, sacerdote secolare, autore di alcune "operette spirituali", fu il suo primo maestro; a dodici anni, dopo la morte della madre, venne mandato alle scuole dei gesuiti.
Nel 1718 diede alle stampe due operette, un Pronostico giocoso sull'anno 1719 in lingua veneziana e alcune Stanze per la vittoria del principe Eugenio a Belgrado. Il D. dedicò i suoi primi studi alla poesia italiana, in particolare alla poesia del sec. XVI che in seguito, invece, disprezzerà. Il 31 genn. 1719 vestì l'abito dei minori osservanti di S. Francesco e fu mandato subito dopo a compiere il periodo di noviziato nell'isola di Corfù, nel convento di S. Maria del Tenedo, dove rimase un anno. Dopo la professione dei voti ritornò a Venezia perché gli fosse assegnato il luogo in cui compiere gli studi. Il p. Lorenzo Cozza, vicecommissario generale dell'Ordine - che si trovava nel giugno del 1720 a presiedere il capitolo provinciale a Venezia e che conobbe il giovane D. grazie ad alcune sue poesie che gli vennero presentate - lo destinò allo Studio di Napoli.
Arrivò in questa città dopo un viaggio per mare che gli consentì di visitare Messina e Palermo. Presso il regio convento di S. Maria la Nuova studiò per un anno filosofia sotto la guida del p. Bonaventura di Ducenta. I risultati, tuttavia, non furono pari alle aspettative dei suoi superiori, così il D. - mentre si trovava a Roma diretto a Venezia, al termine del corso - fu rimproverato dal vicecommissario generale dell'Ordine, p. Francesco Caracciolo d'Altamura, per lo scarso profitto negli studi e da questo venne mandato a studiare teologia nel convento di S. Francesco Grande a Padova. Vi restò dall'ottobre del 1722 per quasi cinque anni. Nel 1724 venne ordinato sacerdote - con dispensa pontificia - da monsignor Marco Giustiniano, vescovo di Torcello.
Nel 1727 fu trasferito al convento di S. Francesco della Vigna di Venezia e lo stesso anno - con patente del ministro generale dell'Ordine - fu istituito lettore e predicatore. Negli anni seguenti egli si dedicò con successo a recitare panegirici e orazioni in pubblico, per le diverse occasioni. Verso la fine del 1730, quando il p. Geremia Mioni, bibliotecario del convento della Vigna, venne nominato lettore generale di teologia, il suo posto fu affidato al Degli Agostini.
Egli fornì anzitutto la biblioteca di un indice e cercò di arricchirla - per quanto gli era possibile, non potendo contare la biblioteca su alcuna entrata economica - di volumi. In pochi anni si costruì una solida fama di erudito ed entrò in amicizia con personalità illustri: il suo espistolario (cfr. Tessier) testimonia dei suoi rapporti con Gaspare Gozzi, Angiolo Calogerà, Angelo Maria Querini, Gianmaria Mazzucchelli, Anselmo Costadoni e Marco Foscarini. Negli anni che passò a dirigere la biblioteca, il D. poté finalmente coltivare gli studi prediletti, letterari, storici e filosofici.
Pensò dapprima di scrivere una storia della osservante provincia di S. Antonio e a tal fine raccolse informazioni, scrisse appunti, lavorò per un periodo al progetto che finì però col ritenere troppo vasto e quindi con l'abbandonare. Fu poi attratto dal progetto di completare il catalogo degli scrittori veneziani di Iacopo Alberici. Lavorò per sei mesi, ma poi abbandonò anche questa impresa quando seppe che Antonio Sforza si stava cimentando sullo stesso soggetto, con l'aiuto e la collaborazione di Apostolo Zeno.
Si diede quindi a correggere, ampliare, corredare di note la Biblioteca degli scrittori francescani del Wadding (1650). Morto lo Sforza, nel 1736 riprese il lavoro sugli scrittori veneziani, avvalendosi di quanto Apostolo Zeno - secondo le sue stesse parole - "aveva già osservato e raccolto". L'opera di documentazione fu lunga e sofferta per il D., anche "per la scarsa copia de' libri, l'estrema povertà del nostro istituto, quindi l'impossibilità del letterario commerzio", come egli spiegherà poi nell'introduzione della sua maggiore opera.
Nel 1739 pubblicò, nella Raccolta di opuscoli scientifici e filosofici del Calogerà, un saggio sulla vita di mons. Tommaso Tommasini Paruta, quasi per pubblicizzare l'opera cui stava lavorando e sollecitare gli eruditi "i quali avessero notizie da comunicargli" a fornirgli "l'ajuto necessario in simil sorta d'opere". Con lo stesso scopo, sei anni dopo, pubblicò - sulla stessa Raccolta calogeriana - le Notizie istoriche spettanti alla vita e agli scritti di Batista Egnazio, per rassicurare "Padroni e Amici" che egli non si è scoraggiato e che l'opera prosegue e "apparirà un giorno... compiuta". Un altro testo, una lettera indirizzata al Querini, ci testimonia dei grandi sforzi che il D. dovette compiere per condurre l'impresa. Irato, si rivolse al Querini (8 febbr. 1740) parlando di quanti "vogliono essere serviti, e quando loro si ricerca alcuna letteraria notizia, nemmeno si degnano di rispondere".
Il primo volume delle Notizie istorico-critiche intorno la vita e le opere degli scrittori viniziani venne stampato a Venezia nel 1752. Fu dedicato a Marco Foscarini, amico del D., suo mecenate - come egli lo definisce - e allora storiografo ufficiale della Repubblica. Vi sono raccolte le biografie di ventotto scrittori, un secolare e un ecclesiastico alternati. Il secondo volume fu stampato nel 1754 e dedicato a Angiolo Contarini, eletto allora procuratore di S. Marco. In questo volume sono inserite le biografie di trentasei scrittori. L'opera, come dice il Cicogna, è "incompleta quanto a scarso numero degli scrittori, onde si parla, ma preziosissima quanto alla estensione ed esattezza delle notizie". Il Cicogna si dice anche certo dell'esistenza di un terzo volume dell'opera, rimasto però manoscritto.
Il D. collaborò alla catalogazione della biblioteca del console d'Inghilterra a Venezia, J. Smith, e arricchì l'indice redatto dal Pasquali con molte annotazioni critiche. Collaborò anche con il p. G. I. Mazzuccato alla stesura del Prologo all'edizione dell'Opus Maius di Ruggero Bacone, stampata nel 1750. E, sempre con il p. Mazzuccato, pubblicò la cosiddetta "edizione veneta" dell'Opera omnia di s. Bonaventura, stampata nel 1751.
Lavorò come bibliotecario al convento della Vigna fino alla morte, avvenuta il 9 ag. 1755.
Opere: Pronostico giocoso, ovvero facezie in lingua veneziana sopra l'anno 1719, Venezia s.d.; Stanze per la vittoria riportata dall'armi cesaree sotto la condotta del principe Eugenio a Belgrado, ibid. 1718; L'Oracolo di Delfo, o sia la menzogna coperta col manto della verità. Pronostico sopra l'anno bisestile di nostra salute 1724, ibid. 1724; Le glorie della serafica religione, Padova 1726; Tributi alla devozione offerti dalla padovana pietà alle glorie de' SS. Jacopo della Marca, e Francesco Solano nel celebrarsi l'Ottavario in S. Francesco Grande di Padova nella loro canonizzazione, ibid. 1727; Trionfo sacro festeggiato in S. Francesco della Vigna di Venezia nella canonizzazione de' SS. Jacopo della Marca, e Francesco Solano, Venezia 1727; Notizie istoriche spettanti alla vita di mons. vescovo Tommaso Tommasini Paruta dell'Ordine de' predicatori, in Opuscoli scientifici e filologici, a cura di A. Calogerà, XIX (1739), pp. 575-607; Notizie istoriche spettanti alla vita e agli scritti di Batista Egnazio sacerdote veneziano, ibid., XXXIII (1745), pp. 1-191; Prologus Galeatus, in Opera Fr. Rogerii Baconis Ordinis Minorum, Venezia 1750; Notizie istorico-critiche intorno la vita, e le opere degli scrittori viniziani, ibid. 1752-1754.
Fonti e Bibl.: A. Tessier, Alcune lettere di veneti illustri al celebre p. G. D., Venezia 1885; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia…, Brescia 1753, pp. 211-214; F. A. Zaccaria, Storia letteraria d'Italia, Modena 1759, XIV, pp. 373-378; G. Moschini, Della letteratura veneziana del secolo XVIII fino a' nostri giorni, Venezia 1806, II, pp. 183-187; E. De Tipaldo, Biografia degli italiani illustri nelle scienze, lettere edarti del sec. XVIII, e de' contemporanei, Venezia 1838, VI, pp. 403-406; E. A. Cicogna, Saggio di bibliografia veneziana, Venezia 1847, pp. 358, 582 s.; C. Frati, Dizionario bio-bibliogr. dei bibliotecari ital., Firenze 1933, p. 4; Fr. Jo. Hyacinthi Sbaraleae Supplementum et castigatio ad scriptores trium Ordinum S. Francisci, Roma 1936, III, p. 248; U. Vicentini, Necrol. dei frati minori della Provincia veneta di S. Antonio di Padova, Venezia 1955, pp. 81 s.; C. Godi, Un equilibrio difficile: l'amicizia tra il Mazzucchelli e il Querini, in Aevum, XXXVII (1962), 1-2, pp. 89, 91.