BONDUMIER, Giovanni di Antonio
Nacque a Venezia attorno al 1417. Seguendo la tradizione familiare, si dedicò fin da giovane alla navigazione ed al commercio, soprattutto nel Levante. Fu più volte investito della carica di sopracomito della flotta che pattugliava nell'Adriatico e nel mar di Candia; ma nei documenti veneziani il suo nome non appare se non in funzioni di scarso rilievo, finché, nel pieno della sua maturità, nell'ottobre 1466, fu scelto dal Senato quale capitano di Negroponte, allora ultimo baluardo veneto nel mar Egeo. L'elezione ebbe luogo proprio quando arrivò a Venezia la notizia della morte del capitano generale Vettore Capello che, dopo la sua sconfitta davanti a Patrasso, si era ritirato a Negroponte, base di rifornimento dell'armata.
Lo sviluppo della potenza navale turca era ormai troppo avanzato per permettere un successo rilevante. L'isola di Negroponte si trovava praticamente assediata dagli Ottomani, che controllavano tanto la terraferma greca che il golfo di Volo e l'arcipelago. Il nuovo capitano, aiutato dal collega Lodovico Calbo, fece eseguire alcuni lavori di difesa di urgenza estrema (per esempio a Kimi, sulla sponda orientale dell'isola, di fronte alle Sporadi, e a Caristo, a sud di Negroponte, vicino ad Andro): misure in sé ottime, ma ormai vane. Quanto la situazione fosse critica si manifestò, del resto, già nel fatto che solo alla fine del 1467 il B. riuscì ad approdare a Negroponte e ad assumere la sua carica.Gli anni 1468 e 1469 videro gli Ottomani occupati specialmente in Albania; il B., coadiuvato validamente dal bailo Paolo Erizzo, ebbe il tempo di organizzare la fortezza di Negroponte in vista dell'attacco. Mentre nell'Egeo il capitano generale Niccolò Canale controllava la costa da Salonicco a Eno, il Turco preparava una potente flotta di trecento unità, che uscì dai Dardanelli per raggiungere le acque di Negroponte il 3 giugno 1470. La sproporzione delle forze spaventò il Canale, che esitava a venire a un combattimento in mare aperto. Si manifestò allora il valore del B., che dall'inizio dell'assedio fino al 12 luglio riuscì, con la collaborazione della stessa popolazione, a tener testa all'assalto turco. Ma lo scarso ardore del capitano generale e la potenza dei Turchi resero vani gli sforzi dei difensori: il B. con un piccolo drappello di superstiti tentò di resistere fino all'ultimo, nella casa di Paolo Andreazzo, rifiutando di arrendersi, fino al massacro.
Bibl.: Venezia, Bibl. Naz. Marciana, cod. Ital., CI. VII, 925 (8594): M. Barbaro, Genealogie delle famigliepatrizie venete, II, c. 71; Ibid., cod. Ital., cl. VII, 8304 (XV): G. A. Capellari Vivaro, Campidoglio veneto, c. 177; Ibid., cod. Ital., cl. VII, 204 (7462): Serie delle fam. nobili venete, racc. attrib. a p. Rocco Curti, p. 157.