Banchiere e uomo politico fiorentino (n. 1360 - m. 1429). Figlio di Averardo detto Bicci, fu il vero preparatore della potenza politica della sua casa. Dedito alla mercatura e al cambio, curando come banchiere gli interessi della Chiesa, costituì un'immensa fortuna; più volte priore e gonfaloniere nel 1421, prese parte alla discussione per l'istituzione del catasto (1427), procurando di apparire sempre il protettore del popolo contro l'oligarchia dominante.