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Giovanni di Garlandia

di Fabrizio Beggiato - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Giovanni di Garlandia

Fabrizio Beggiato

Studioso e trattatista, nato in Inghilterra verso il 1180; studiò prima a Oxford e poi a Parigi dove fu discepolo di Alano da Lilla, e prese il soprannome ‛ de Garlande ' dal luogo in cui abitava. Nel 1229 fu invitato come professore all'università di Tolosa, ma nel 1231 tornò a Parigi dove continuò a insegnare e compose varie opere di erudizione e di argomento religioso. Non si hanno più notizie di lui dai primi anni della seconda metà del secolo.

La sua Poetria de arte prosaica, metrica et ritmica, che ebbe diffusione come testo scolastico, fu probabilmente conosciuta da D.; non mancano infatti riflessi di quest'opera nel De vulgari Eloquentia. Nel proemio della sua Poetria G. usa il termine eloquentia in modo analogo a quello dantesco: [est] " intentio auctoris tradere artem eloquentiae "; inoltre l'attributo curiale riferito al volgare (Ve I XVIII 4) sembra suggerito da Poetria 1888 ss. (ediz. Mari), in cui viene dato al dictamen, ossia alla prosa dello stile più alto in quanto la curia ecclesiastica e quella imperiale costituivano i due maggiori consessi legislativi e giudicanti.

Se un interesse relativo può avere il fatto che sia D. (Ve II IV 4) che G. (I 888) citino lo stesso verso della poetica oraziana (" sumite materiam vestris, qui scribitis, aequam ", v. 38) data la grande diffusione che tale opera ebbe negli ambienti scolastici del Medioevo, un interesse maggiore sembra avere il raffronto che può istituirsi fra le due opere a proposito delle denominazioni dei tre stili della tradizione retorica. Se D. adopera i termini di tragico e comico indottovi dall'interpretazione della poetica oraziana (vv. 86 ss.), per l'appellativo dello stile elegiaco, definito stilum... miserorum (Ve II IV 5), egli appare vicino alla definizione che di esso dà G. (Poetria 925 ss.) in un passo in cui tratta delle classificazioni relative al genere narrativo e ai diversi generi poetici; in esso il carmen elegiacum è detto " miserabile carmen quod continet et recitat dolores amantium ".

Bibl. - L'edizione della Poetria di G. è stata data da G. Mari, in " Romanische Forschungen " XIII (1902) 883 ss. Cfr. inoltre M.E. Habel, Johannes de Garlandia, ein Schulmann des 13 Jahrhunderts, in " Mitteilungen der Gesellschaft für deutsche Erziehungs und Schulgeschichte " XIX (1909); M. Manitius, Geschichte der lateinischen Literatur des Mittelalters, III, Monaco 1911, 23-31; E. Faral, Les arts poétiques du XIIe et XIIIe siècle, Parigi 1958.

Vedi anche
retorica L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace. 1. Le origini e l’età antica 1.1 La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), sotto lo stimolo della necessità oratoria, incrementata dalla lotta politica e dalle controversie ...
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    Poeta e grammatico (n. in Inghilterra 1180 circa - m. dopo il 1258). Studiò a Oxford e quindi, dopo il 1195 circa, a Parigi, dove fu alunno di Alano di Lilla; dal 1229 al 1231 insegnò a Tolosa, poi a Parigi (dal cui quartiere più antico, il Clós de Garlande, deriva il soprannome). Ha lasciato numerose ...
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    Poeta e grammatico medievale, nato in Inghilterra verso il 1180. Frequentò le scuole di Oxford e di Parigi, dove ebbe per maestro Alano di Lilla e dove assunse il nome della via nella quale abitava. Dal 1229 al 1231 fu professore all'università di Tolosa, che lasciò per rientrare a Parigi, dove continuò ...
Vocabolario
òcchio di civétta
occhio di civetta òcchio di civétta locuz. usata come s. m. – Altro nome della pianta primavera (Primula vulgaris).
pan di sèrpe
pan di serpe pan di sèrpe locuz. usata come s. m. – Nome comune delle erbe note in botanica come gigaro.
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