Filosofo scolastico (m. dopo il 1322), insegnò a Parigi dove nel 1295 fu magister artium, poi doctor theologiae. Avversario dei templari, prese parte al processo contro di loro; lottò anche contro i privilegi degli ordini mendicanti, tanto da essere condannato dalla Curia romana (1321). Nelle sue opere (Quodlibeta e Quaestiones ordinariae) si mostra seguace di Goffredo di Fontaines, del quale era stato discepolo, pur mostrando su molti dei massimi problemi un atteggiamento di sfiducia nella ragione umana a tutto vantaggio della fede.