GIOVANNI Diacono
Cronista napoletano, vissuto nella seconda metà del sec. IX e nei primi anni del X. Fu rettore della diaconia di S. Gennaro. Un agiografo di poco posteriore narrò nel sec. X di un Iohannes huius sancte Neapolitane sedis diaconus, che, irrisore di quanti glorificavano i miracoli di S. Agnello, ne fu punito con la perdita dell'udito; pentito e implorante perdono, poté risanare; ma è dubbio se si tratti del cronista. Più probabile è che a lui dedicasse un acrostico laudativo Eugenio Vulgario.
Lungamente G. fu ritenuto unico autore di una cronaca dei vescovi di Napoli, che dall'età di Cristo giunge al termine del sec. IX. Ma i più recenti editori di quest'opera, il Waitz e B. Capasso, vi distinguono tre parti diverse: una prima, poco importante, stesa da un anonimo a mezzo il sec. IX, e interrotta al 763; una terza, dovuta a un Pietro suddiacono, di cui ci avanza solo un frammento insignificante, e la seconda, ch'è la parte migliore e più importante, scritta da G. in età giovanile, che va fino alla morte del santo vescovo Atanasio I (877): scritta abbastanza correttamente, per il tempo, e meritamente lodata per l'amore della verità che l'autore dimostra e per la luce che fa sulla storia di quei tempi, in cui Napoli ebbe molteplici rapporti con Roma, con gli stati longobardi e Bisanzio. G. compose anche gli Acta S. Ianuarii con gli altri Acta translationis S. Sosii Diaconi (traslazione a cui fu presente nel 910) e gli Acta translationis S. Severini e qualche altra scrittura consimile tradusse dal greco.
Bibl.: B. Capasso, Monumenta ad Neap. Ducatus hist. pertinentia, I, Napoli 1881; id., Le fonti della storia delle prov. nap., Napoli 1902; A. Potthast, Bibliotheca hist. medii aevi, I, Berlino 1896; U. Balzani, Le cronache ital. nel Medioevo, Milano 1909.