BOSSI, Giovanni Domenico
Figlio di Bartolomeo e di una Maria, nacque a Trieste (parrocchia di S. Maria Maggiore) il 28 luglio 1767.
Suo padre è forse lo stesso Bartolomeo Bossi operoso a Venezia intorno al 1800 (U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 405) fratello di Materno: nella collezione di disegni del B. vi erano infatti disegni del Tiepolo provenienti dalla collezione di Materno.
Il B. studiò probabilmente all'Accademia di Belle Arti di Venezia, città in cui viveva ancora nel 1789, quando espose a Berlino. Le sue prime opere - per esempio i ritratti della Madre (olio su tavola, Stoccolma, Museo Naz.) e del Padre (acquerello su avorio, verso il 1790) - sono coloristicamente delicate come quelle di R. Carriera, i cui ritratti egli sicuramente conosceva. Trasferitosi in Germania, nel 1794 è già il pittore alla moda di Amburgo. Qui il suo stile, lasciata la pittura minuziosa, acquista larghezza impressionistica, prediligendo i contrasti di chiaroscuro (con influssi del Barocco italiano e degli inglesi Reynolds e Gainsborough) e dà luogo a risultati aggraziati, eleganti, notevoli per espressione e plasticità.
La fuga in Spagna di sua moglie con il miniaturista polacco G. G. Jannas induce il B., dopo un soggiorno a Pietroburgo (iscrizione nell'Album Bogemann del 9 ott. 1796), a stabilirsi a Stoccolma. Eseguito, nel 1798, il ritratto del professore dell'Accademia K. F. von Breda (Stoccolma, Reale Acc. di Belle Arti), il B. è nominato nel 1799 membro della stessa Accademia, e dopo avere dipinto il ritratto della Regina Federica diventa pittore di corte (del 1809 è il ritratto del principe Gustavo Vasa, Stoccolma, Museo Naz., inv. B. 1606). Datato Stoccolma 1800 è il ritratto di A. G. de la Gardie;del 1808 è il ritratto della Duchessa di Brunswick (negli anni di Stoccolma infatti il B. fece dei viaggi, forse anche a Pietroburgo).
Il Museo Nazionale di Stoccolma possiede trentotto lavori datati dal 1796-1815 (provenienti per la maggior parte dalla collezione Wicander). Il B. influenzò i ritrattisti scandinavi suoi contemporanei (J.C.F. Viertel, M. V. Krafft sposata Noreus, J. Léauté, J. A. Gillberg, J. E. Bolinder, G. Rota).
Nel 1812, dopo essere passato per Pietroburgo, dove ritrae nobili e lo Zar Alessandro I (già coll. Bossi) ed è nominato pittore di corte, il B. si reca a Parigi, dove subisce l'influenza del classicismo francese (ritratto della Duchessa di Dalberg, 1812). Passa quindi a Venezia (Ritratto di vecchio, sicuramente il padre, 1813, già coll. Bossi: acquerello su carta, in Poglayen Neuwall, ill. 6) e Monaco di Baviera (copia dal Bordone un ritratto di Donna, giugno 1813), e infine a Vienna, attratto dal congresso. Qui ritrae dapprima borghesi (Famiglia Geymüller,Domenico e Teresa Artaria [1814-15; Vienna, coll. Artaria: Poglayen Neuwall, ill. 8]; G. B. Lampi, 1815 [pièce de réception all'Accademia di Vienna, dove fu esposto nel 1816 ed è tuttora conservato], infine nobili e sovrani (Bernadotte, 1824; l'Imperatore, 1826). Esegue nel frattempo i pastelli di grande formato del 1819-20 (Herz,Neuwall,Moreau) e copie in miniatura da dipinti celebri. Negli anni 1816, 1820, 1822, 1824 e 1826 partecipava con un'opera all'esposizione dell'Accademia (Signorina Moreau, disegno; Ritratto; Madonna con bambino, da maestro italiano; Mamma con due bambini).
Intorno al 1821 si sposa per la seconda volta, (il ritratto della seconda moglie [1821] è conservato nella galleria dell'Accademia di Vienna). A Vienna gli nacquero le due figlie Clotilde, morta a un anno nel 1823, e Carlotta (nata nel 1825), pittrice e cantante, che nel 1853 sposò Karl Beyerlen stenografo di camera a Stoccarda.
Nel 1834-36 fa un viaggio, con moglie e figlia, ad Amburgo, nel 1836 si reca in Italia, nel 1841 acquista una casa a Monaco. Qui muore il 7 nov. 1853, poco dopo il matrimonio della figlia, presso la quale, a Stoccarda, si trasferisce la vedova (lettera della figlia del 1854; v. Lemberger).
Nel 1917 a Monaco fu posta in vendita dagli eredi la collezione di quadri del B. che, per gli autori rappresentati, è un chiaro indizio dell'attaccamento del B. a Venezia (Gemäldesammlung D. B. 1767-1853. Italienische Meister des 16.-18.Jahrh.s, Galerie Helbing, München 1917). Certe opere di Ernesto Bosse (1785-1862) di Riga sono state spesso erroneamente attribuite al Bossi.
Un elenco delle opere del B. può essere ricostruito dal catalogo della vendita Bossi (Miniaturen-Sammlung D. B..., Galerie Helbing, München 1917); da quello manoscritto presso l'Archivio svedese di Ritratti (Stoccolma), dove sono elencate le opere di proprietà privata in Svezia, e da quello del Museo Nazionale di Stoccolma (Nationalmusei Miniatyrsamling den Wicanderska Samlingen och Museets övriga Miniatyrer, Stockholm 1929, pp. 48-51); dai cataloghi di vendita (Metaxa, presso la galleria Schidlof, Wien, apr. 1921, nn. 9 s.; asta, ibid., febbr. 1922, n. 144; vendita Mühsam, presso la galleria Glückselig, Wien, apr. 1925, n. 27; vendita M. Mayr, galleria Wawra, Wien, maggio 1927, n. 6; vendita dr. Loewe presso la galleria Lempertz, Köln, nov. 1929); oltre che dai cataloghi delle mostre: Kaiser Franz Josef-Museum für Kunst und Gewerbe in Troppau (Schlesisches Landesmuseum),Katalog der Ausstellung von Miniaturen, 23. Mai bis 15. Juni 1905, pp. 10 (n. 111), 46 (n. 476), 53 (nn. 535-9); Miniaturen-Ausstellung... in den Salons Friedmann & Weber, Berlin 1906, pp. 24 (n. 195), 53 (nn. 547 s.), 78 (n. 842), 107 (n. 1217), 110 (n. 1255); L'Exposition de la miniature á Bruxelles en 1912, Bruxelles-Paris 1913, p. 92, tavv. XLV s., nn. 200, 208 (vedi catal., nn. 603, 603a); Jahrhundertfeier der Freiheitskriege (catal.), Breslau 1913, pp. 162 (nn. 18, 20, 21), 447 (n. 16), 485; L. Schidlof, Katalog der Internationalen Miniaturen-Ausstellung in der Albertina, Wien 1924, pp. 15 s., nn. 106-113; L. Grünstein, Die Sammlung Professor Dr. Emerich Ullmann (Die Bildnisminiatur und ihre Meister), Wien 1925, pp. 39 s., tavv. 50 s.; Nationalbibliothek in Wien, Gesellschaft der Bilder- und Miniaturenfreunde, Das gemalte Kleinporträt, II, Zwei Wiener Miniaturensammlungen: A. Strasser und Prof. E. Ullmann, Wien 1931, pp. 53 (n. 197), 75 (nn. 392-396), tav. XXXVI (n. 394); Musée d'art et d'histoire, Chefs-d'æuvre de la miniature et de la gouache. 23 Juin-15 Août 1956, Genève 1956, p. 23 (nn. 53 s.); Graphische Sammlung Albertina, Meisterwerke der europäischen Miniaturmalerei von 1750 bis 1850..., Wien 1965, pp. 14 s. (nn. 36-37).
Fonti eBibl.: F. H. Böckh, Wiens lebende Schriftsteller,Künstler..., Wien 1822, p. 246; Hamburgisches Künstlerlexikon, Hamburg 1854, s.v.; A. Lichtwark, Das Bildnis in Hamburg, I, Die Miniatur, Hamburg 1898, p. 165; E. Leisching, Die Bildnis-Miniatur in Oesterreich von 1750 bis 1850, Wien 1907, pp. 46, 179, 246; A. Kende-Ehrenstein, Das Miniatur-Porträt, Wien-Liepzig 1908, pp. 64, 70; E. Lemberger, Die Bildnis-Miniatur in Skandinavien, Berlin 1912, pp. 10-13, 71, 73, 75-84, 86 s., 120, 173, 181, 228 s., 243, tavv. 35-37 (biografia, pp. 78-81); H. Buchheit, in Miniaturen-Sammlung D. B., Galerie Helbing, München 1917, pp. V-VIII; A. Castiglioni, in Alabarda, Trieste, 1º settembre 1919; R. Sedelmaier-R. Pfister, Die fürstbischöfliche Residenz zu Würzburg, München 1923, I, pp. 223 s. n. 416; St. Poglayen Neuwall, Der Miniaturenmaler G. D. B., in Der Cicerone, XVIII (1926), pp. 209-215 (con 10 ill. e ampia bibl.); L. Grünstein, Das Alt-Wiener Antlitz. Bildnisse und Menschen aus der ersten Hälfte des XIX. Jahrhunderts, Wien 1931, I, pp. 116, 279; II, tav. L; L. R. Schidlof, The Miniature in Europe, Graz 1964, I, pp. 98 ss.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 405 (s.v. Bossi, Domenico).