GUIDETTI, Giovanni Domenico
Nacque a Bologna, ove fu battezzato il 1° genn. 1531. Dopo la consacrazione sacerdotale si trasferì a Roma, dove divenne allievo di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Nel 1575 fu nominato cappellano cantore della Cappella pontificia; il 27 novembre di quell'anno Gregorio XIII lo fece inoltre "beneficiatus perpetuus" di S. Pietro al posto del defunto Francesco Tosti. Fra il 1575 e il 1581 collaborò con Palestrina e A. Zoilo alla revisione del graduale e dell'antifonario per ricondurre gli antichi codici all'integrità originale, eliminando le sovrastrutture melodiche apportate arbitrariamente dai cantori nel corso degli anni. Tuttavia la pubblicazione del graduale e dell'antifonario, avvenuta nel 1580 a Venezia a opera dell'editore Peter Liechtenstein, indusse Palestrina a rinunciare al lavoro. Anche il G. si dedicò quindi a nuove iniziative editoriali: nel 1582 infatti pubblicò a Roma, presso R. Granjon, il Directorium chori ad usum sacrosanctae basilicae Vaticanae, et aliarum cathedralium, sulla direzione del coro e su come dovevano essere condotti i diversi canti secondo gli usi della Cappella pontificia.
In tal senso il G. è da considerarsi un vero innovatore per aver tentato di fornire una notazione differenziata ritmicamente, in grado di rappresentare le diverse durate delle note, di cui definì l'esatta esecuzione, senza dover ricorrere a un'eccessiva quantità di figurazioni. L'accoglienza fatta a questa edizione rese ben presto necessaria la ristampa del libro (Roma, Coattino, 1589), dedicata al cardinale E. Pallotta; per soddisfare le incessanti richieste del suo Directorium, un'altra ristampa si ebbe, secondo Baioni (p. 101), nel 1600. Una nuova edizione, con piccolissime integrazioni, curata da G.F. Massani, apparve ancora a Roma nel 1604 e successivamente, corretta e riveduta da Florido Silvestri di Barbarano, con nuove aggiunte di Niccolò Stamegna, maestro di cappella di S. Maria Maggiore, fu pubblicata sempre in Roma nel 1665. Dopo molte altre edizioni, F. Pelichiari, maestro di canto gregoriano nel Collegio germanico, vi apportò nuove correzioni e ne diede un'ultima edizione, sempre a Roma, nel 1737; in questa Pelichiari si servì non più delle note con il semicerchio puntato e senza punto, ma delle figure della lunga, breve e semibreve.
Per parecchi anni il G. lavorò a un'edizione completa del canto della Passione, tratto dai quattro evangelisti. L'opera, dal titolo Cantus ecclesiasticus Passionis Domini Nostri Iesu Christisecundum Mattheum, Marcum, Lucam et Ioannem, dedicata a Guglielmo V di Wittelsbach duca di Baviera, ed edita a Roma da A. Gardano nel 1586, ebbe in seguito altre edizioni. La terza opera del G., dedicata a Sisto V, è il canto di tutto l'ufficio della settimana santa, pubblicata a Roma da A. Gardano nel 1587 con il titolo Cantus ecclesiasticus officii maioris hebdomadae…, e di cui venne pubblicata, nel 1619, una nuova edizione, con correzioni di F. Soriano. Il G., infine, portò a termine la sistemazione del canto dei prefazi, pubblicato con il titolo Praefationes in cantufirmo, iuxta ritum S. Romanae Ecclesiae (Roma, G. Tornieri, 1588), elaborate su testi e stampe più antiche, già edite nel nuovo breviario di s. Pio V. Pubblicò qui anche le modulazioni per le quattro diverse intonazioni del Gloria, del Credo e dell'Ite missa est, precedentemente già inserite nel nuovo breviario.
Il G. morì a Roma il 30 nov. 1592.
Un suo fratello, Matteo, gli fu erede; il suo chiericato beneficiato, invece, fu conferito a D.F. Paolini, già cappellano di Gregorio XIII.
L'opera principale del G., il Directorium, è il più autorevole manuale di questo genere dal periodo seguente il concilio di Trento e restituisce ai codici tradizionali i canti liturgici allora in uso. La semplificazione ritmica e lo snellimento del canto ne fecero un'opera indispensabile di consultazione per i cantori, giustificando così il privilegio ottenuto, nel 1582, dal G. di stampare i libri corali in piccolo formato. Incerta è l'attribuzione al G. dei Cantus diversi ex Graduali Romano pro singulis solemnitatibus (Lione 1727) e di 3 Benedictus a 4 voci (mss.: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek; Ratisbona, Bischöfliche Zentralbibliothek). Perduto è il Cantum ecclesiasticum lamentationum Hieremiae prophetae (1586), dedicato a Sisto V e mai pubblicato.
Fonti e Bibl.: G. Baini, Memorie storico-critiche della vita e delle opere di Giovanni Pierluigi da Palestrina, II, Roma 1828, pp. 25, 91 s.; R. Molitor, Die nachtridentinische Choral-Reform zu Rom, Leipzig 1901-02, I, pp. 240-247; II, pp. 1-7; Le fonti liturgiche a stampa della Biblioteca musicale L. Feininger presso il castello del Buonconsiglio di Trento (catal.), a cura di M. Gozzi, Trento 1994, ad ind.; M. Gozzi, Le edizioni liturgico-musicali dopo il concilio, in Musica e liturgia nella riforma tridentina, a cura di D. Curti - M. Gozzi, Trento 1995, pp. 39-55; F.-J. Fétis, Biogr. univ.des musiciens, IV, pp. 144-146; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 678; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, V, coll. 1069-1071; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 361; The New Grove Dictionary of music andmusicians (ed. 2001), X, p. 520.