Scrittore religioso (Fanano 1584 - Firenze 1670), gesuita, nipote di Giulio. Ha lasciato trattati a carattere ascetico e morale, tra cui alcuni relativi ai problemi della morale nell'arte in genere e nel teatro in particolare (Della christiana moderatione del theatro, in cinque libri, 1646-52; Trattato della pittura e scultura, in collab. con Pietro da Cortona, 1652).