BERETTA, Giovanni Francesco
Nacque a Udine il 21 maggio 1678 dal. conte Bernardino Beretta di Colugna e da Antonia Rosa. Incominciò gli studi presso il collegio dei barnabiti, li continuò a Brescia nel "collegio de' nobili" di S. Antonio diretto dai gesuiti. Nel 1713, durante un viaggio a Roma, entrò in rapporti con i maggiori eruditi del tempo quali G. Fontanini e F. Bianchini. Fu iscritto all'Arcadia romana con il nome di Teanto Salmonio. Quattro anni più tardi intraprese un viaggio che doveva condurlo nei Paesi Bassi, in Gennania, in Inghilterra e a Parigi.
Ritornato in patria, inaugurò una serie di ricerche erudite intervenendo, tuttavia, direttamente su problemi di attualità. Il peso che ebbe nel suo pensiero l'educazione ricevuta dai gesuiti è evidente nelle due opere Lettera d'istruzione a una monaca novizia,pubblicata a Padova nel 1724 (2 ed., ibid. 1738), e Principi difilosofia cristiana sopra lo stato nuziale ad uso delle donzelle destinate al matrimonio, Padova 1730.
Nella Lettera egli nega il valore della cultura nella formazione intellettuale della donna giudicandola essenzialmente come mezzo di traviamento. Ammette tuttavia l'esistenza di alcune eccezioni e cita in proposito Luisa Bergalli. Nei Principi di filosofia cristiana sopra lo stato nuziale sconsiglia le unioni fra nobili e non nobili, perché potrebbero essere la causa di un mutamento dell'ordine sociale. E un mutamento gli sembra dannoso in quanto il governo della cosa pubblica spetta ai nobili, i quali sono tali perché insigniti delle dignità nobiliari dalla società stessa, ed eletti ad amministrare e tutelare il pubblico bene. Intorno a questa concezione sulle origini della nobiltà si sviluppa il Trattato sulla nobiltà pubblicato nel tomo XXXVIII (Venezia 1748) degli Opuscoli scientifici e filologici di A. Calogerà.
Il B. erudito fu autore della Patria del Friuli descritta e illustrata,Venezia 1753. Sono evidenti in quest'opera quelle aspirazioni verso un'erudizione scientifica, verso una conoscenza precisa e nitida della tradizione che caratterizzarono l'erudizione della prima metà del sec. XVIII. Ciò nonostante La Patria del Friuli rimane limitata in un orizzonte culturale modesto e provinciale.
L'attenta analisi di documenti inediti e la profonda conoscenza della storia friulana diedero al B. una notevole fama. A lui si rivolgevano numerosi studiosi per consigli e notizie. Così il Muratori per procurarsi la cronaca di Giovanni Ailino: il racconto delle continue guerre combattute nel Friuli sul finire del sec. XIV. Questa cronaca con altri documenti di storia friulana fu inserita nel tomo IIIdelle Antiquitates Italicae Medii Aevi (Historia belli Foroiuliensis… conscripta a Iohanne notario quondam Aylini Demaniaco … ), Mediolani 1740, coll. 1189-1220. Allorché il domenicano M. De' Rubeis chiese notizie sulla complessa questione dell'origine e classificazione dei feudi friulani, e documenti sulla chiesa di Aquileia durante lo scisma dei Tre Capitoli, il B. scrisse Dello scisma dei Tre Capitoli particolarmente in ciò che appartiene alla storia del Friuli, opera pubblicata postuma a Venezia nel 1770.
Dopo il rientro in patria il B. partecipò attivamente alla vita pubblica: fu censore del Comune, sindaco del monastero di S. Agostino, conservatore del Monte, procuratore dei poveri prigionieri e provveditore della sanità.
Il B. morì a Udine il 19 dic. 1768.
Fonti e Bibl.: L. A. Muratori, Epistolario, a c. di M. Campori, VII,Modena 1904; IX, ibid. 1905; X. ibid. 1906, XI, ibid. 1907; XII, ibid. 1911, ad Indices; L. Zanutto, Vita del letterato Francesco dei conti Beretta, Udine 1903; P. Paschini, Arcadia in Friuli e Friuli in Arcadia, in Memorie storiche forogiuliesi, XXX(1934), p. 67.