GIULIANI, Giovanni Francesco
Nato intorno al 1760 a Livorno, compì gli studi musicali a Firenze sotto la guida di P. Nardini per il violino e di B. Felici per il contrappunto. In breve tempo il G. divenne uno degli allievi più illustri del grande violinista livornese e ottenne, giovanissimo, il posto di primo violino presso il teatro Nuovo di Firenze.
Il prestigio di tale incarico, nonché la relativa tranquillità economica, furono probabilmente i motivi che lo indussero a stabilirsi a Firenze; sembra, infatti, che il G. abbia vissuto e lavorato quasi esclusivamente in questa città e che non sia mai uscito dai confini della Toscana.
Appassionato didatta, si adoperò principalmente a diffondere e mantenere viva la tradizione della scuola violinistica del suo maestro, ma fu anche insegnante di arpa, di canto e di clavicembalo. Intraprese, infine, con successo, la carriera di compositore e di direttore d'orchestra, affermandosi soprattutto come autore di musica strumentale, senza dover cercare altrove il successo, né cedere al gusto dell'epoca diventando un mediocre autore di musica sacra o teatrale.
Dal 1783 al 1798 fu direttore d'orchestra a Firenze presso il teatro degli Intrepidi, altrimenti conosciuto come teatro della Pallacorda, che nella seconda metà del XVIII secolo ospitò per lo più rappresentazioni di intermezzi comici. Gli anni di attività direttoriale del G. coincidono con il periodo di maggiore produzione del teatro fiorentino, per il quale compose Chi ha più giudizio più ne adopri o sia Il finto ciarlatano, intermezzo in 2 atti su libretto di Cosimo Mazzini rappresentato nel Carnevale 1794, e Il medico burlato, dramma giocoso per musica in un atto, rappresentato durante il Carnevale 1798; entrambi i libretti furono pubblicati da A.G. Pagani. Già dalle prime opere, il nome del G. fu strettamente legato a quello della famiglia Pagani, tipografi e librai fiorentini, attivi a Firenze nell'ultimo decennio del secolo e fino ai primi anni dell'Ottocento (Anton Giuseppe prima e, successivamente, Nicolò, in società con G. Bardi), che pubblicarono infatti molte sue opere.
L'attività didattica del G. proseguì incessantemente fino ai primi dell'Ottocen-to. Nel 1808, a Firenze, ebbe anche un incarico presso l'Accademia di scienze, lettere ed arti per l'insegnamento di musica e declamazione.
Notizie ulteriori circa la sua attività si hanno fino al 1817; il nome del G. compare ancora come "primo violino e direttore d'orchestra" in alcune produzioni teatrali in Firenze: al teatro Nuovo, Tancredi di G. Rossini (1814); al teatro della Pergola, Il turco in Italia (1814) e Il barbiere di Siviglia (1817), entrambe di Rossini, ed Evellina di G. Coccia (1817).
Il Fétis ritiene il G. ancora vivente nel 1819 a Firenze. Non si conoscono notizie certe sugli ultimi anni di vita del compositore, né sulla data della sua morte, che viene comunemente fissata dopo il 1818.
La produzione del G. è costituita soprattutto da musica strumentale, alla quale si aggiungono i balletti: La generosità anche tra barbari o siaAlcantorre re di Marocco (teatro di Alessandria, fiera 1780, andato in scena con il Quinto Fabio di L. Cherubini); Gli amanti protetti da Rafisa fata benefica (Napoli, teatro S. Carlo, 13 ag. 1782, in scena con L'eroe cinese di D. Cimarosa); Il fido amante (Napoli, teatro S. Carlo, 30 maggio 1783, in scena con il Medonte di G. Sarti); Castore e Polluce (Roma, teatro delle Dame, Carnevale 1786, per la Virginia di G. Albertini); Rugiero nell'isola d'Alcina e Li cacciatori tirolesi (Genova, teatro S. Agostino, primavera 1787, con Le trame deluse di D. Cimarosa); Il generoso perdono (Siena, teatro dell'Accademia degli Intronati, Carnevale 1792, con La maga Circe di P. Anfossi).
Nel catalogo della British Library risultano i nomi e le opere di Francesco Giuliani e Giovanni Francesco Giuliani, considerati come due compositori differenti: se si tratti o meno di due persone distinte, è oggi un quesito che rimane nel campo della pura speculazione. Il fatto stesso che entrambi vivano a Firenze nel medesimo periodo e che abbiano uno stile estremamente simile, ci porta a escludere tale eventualità e a identificarli nella medesima persona. A Francesco sono attribuiti Sei quartetti per due violini, viola e violoncello… op. 2, Londra 1790 circa, e Sei duetti per violino e violoncello… op. 3, ibid. 1790 circa; a Giovanni Francesco sono invece attribuiti Tre concerti per cimbalo a piena orchestra… op. 4, Londra 1790 circa; Sei duetti per violino e violoncello… op. 8, ibid. 1795 circa; Tre quartetti a due violini, viola e violoncello. Libro I op. 7, ibid. 1790 circa.
Si ricordano, inoltre, del G. (senza data e luogo, salvo diversa indicazione): 3 duos per 2 violini op. 1 (Berlino e Amsterdam); Tre concerti per cimbalo op. 2; Sei sonate per clavicembalo, violino e violoncello op. 6 (Londra); Tre sonate per violino, viola e violoncello op. 8 (Firenze); Tre sonate per cimbalo e violino op. 9 (ibid.); Tre quartetti op. 10 (ibid.); Primo quintetto per flauto, traversiere e archi op. 13 (ibid.); Due concerti per violino (Londra, circa 1785); Concert à violon principal… (Parigi); Tre quintetti per flauto, due oboi o violini, viola e violoncello, (Firenze); Quatuor périodique n. 1, (1784); Sei quartetti (Firenze); Sei duetti notturni a due soprani con l'accompagnamento d'arpa o cimbalo o chitarra francese (ibid.); Sei duetti per due violini.
Tra i manoscritti figurano: Sinfonia… scritta per i sigg. Benuzzi padre e figlio (eseguita a Firenze, teatro del Cocomero, autunno 1818; versione per pianoforte di J.M. Colson, Firenze, Bibl. del Conservatorio L. Cherubini); Due concerti per violoncello (Pisa, Fondo Simoneschi); Sei sonate per clavicembalo e violoncello (ibid.); Sei quartetti per 2 mandolini, viola e liuto (Lucca, Seminario vescovile); Sei quartetti per 2 mandolini, flauto e viola (ibid.); Sei quartetti per 2 mandolini, flauto e violoncello (ibid.); Sei quartetti per mandolino, violino, violoncello o viola e liuto (Vienna, Bibliothek der Gesellschaft der Musikfreunde); Tre duetti per 2 violini (Venezia, Bibl. del Conservatorio B. Marcello).
Fonti e Bibl.: A. Bonaventura, Musicisti livornesi, Livorno 1930, p. 5; J. Zuth, Die Mandolinenhandschriften in der Bibliothek der Gesellschaft der Musikfreunde in Wien, in Zeitschrift für Musikwissenschaft, XIV (1931-32), pp. 89 ss.; I. Mamczarz, Les intermèdes comiques italiens au XVIIIe siècle en France et en Italie, Paris 1972, p. 383; M. De Angelis, Musica, storia, testimonianze, Firenze 1978, pp. 97 ss.; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Indici, I, Cuneo 1993, p. 396; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, IV, p. 17; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, XVI, coll. 476 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisiti, Le biografie, III, p. 217; C. Sartori, Diz. degli editori musicali italiani, Firenze 1958, p. 113; New Grove Dict. of music and musicians, 2001, sub voce.