MARCORELLI, Giovanni Francesco
MARCORELLI (Mercorelli, Marco Aurelio, Marco Aurelli), Giovanni Francesco. – Nacque a Spello (Perugia) agli inizi del Seicento.
Fu organista della collegiata di S. Maria a Spello dal luglio 1627 all’estate 1634. L’11 maggio 1635 fu nominato maestro di cappella della cattedrale di S. Lorenzo a Perugia, incarico mantenuto fino al 1638. Si trasferì poi a Roma, dove fu organista di S. Maria in Trastevere dal gennaio 1641 all’aprile 1642. Tornato in Umbria, il 6 maggio 1644 fu nominato maestro di cappella del duomo di Assisi. Il 17 apr. 1645 fu eletto maestro di cappella della cattedrale di Perugia con il salario di 25 scudi l’anno. Tuttavia, il 31 maggio di quell’anno il vescovo di Assisi chiese al capitolo della cattedrale perugina che «si liberasse dalla carica di maestro di cappella il rev. don Giovanni Francesco Marcorelli». Il capitolo accolse la richiesta: ne è prova che i pagamenti al M. si arrestano a quella data, dopo la quale dovette dunque lasciare l’incarico di Perugia, verosimilmente per riassumere quello ad Assisi (Brumana - Ciliberti, pp. 183 s., 212).
Fatto ritorno a Roma, il 4 apr. 1646 fu nominato maestro di cappella di S. Maria in Vallicella (chiesa Nuova), con l’impegno di curare la musica di chiesa e quella connessa a «tutti gli esercitij» oratoriali dei giorni feriali e festivi che si tenevano presso la «chiesa, oratorio, S. Honofrio, S. Eustachio» lungo l’arco dell’anno. Tuttavia, restò in carica soltanto fino all’aprile del 1647 (Morelli, 1991, pp. 36 s., 124). A quel periodo potrebbero risalire tre suoi oratori a cinque voci: Il diluvio (testo di Bartolomeo Conti; partitura a Napoli, Arch. musicale della Congregazione dell’Oratorio, Mss., 480.2), S. Cecilia (testo di Domenico Benigni, ibid., 480.3) e L’angelo custode (perduto), che godettero anche di una discreta diffusione: gli ultimi due figurano nell’inventario della musica posseduta dai filippini di Bologna nel 1682 circa (Mischiati). I testi dei tre oratori sono inclusi nel Theatro spirituale, una grande antologia manoscritta compilata nel 1677 da Simone Orsini, confratello della Congregazione filippina di Roma (Morelli, 1986).
L’ultima sua traccia risale alla fine del 1649: il 17 dicembre di quell’anno, su designazione del duca Pietro Altemps, la Confraternita del Ss. Crocifisso di S. Marcello affidò a un «Marco Aurelio», da identificare certamente con il M., la musica per il secondo dei cinque oratori da eseguirsi nei venerdì di quaresima del 1650 (Alaleona). Un probabile rapporto fra il duca e il M. sembrerebbe avvalorato dal fatto che proprio in un manoscritto romano del tempo, recante le armi Altemps e Lante della Rovere, si trovi una sua cantata, Ne l’amoroso regno consiglia amor, per soprano e basso continuo (Roma, Biblioteca Casanatense, Mss., 2467, cc. 1-6v).
È ragionevole ritenere che il M. sia morto dopo il 1656: un paio di sue cantate – Che legge è questa o dèi?, «stimata assai bella», e Antro oscuro e secreto, «parte d’un lamento del Marcorelli» – furono infatti inviate da Roma a Carlo II Gonzaga Nevers, duca di Mantova, rispettivamente il 5 febbraio e il 1° luglio 1656; le lettere che le accompagnavano sembrano riferirsi al M. come ancora vivente (Besutti, pp. 153 s., 157). Nello stesso anno, una «serenata a tre di Marco Aurelli [sic]» (Più non dorma) fu pubblicata nella raccolta Canzonette amorose. Libro primo a una, doi, tre voci concertate per cantare nel cimbalo, spinetta, tiorba o altro simile istromento, raccolte da Giovanni van Geertsom… (Rotterdam 1656).
Opere: oltre alle composizioni sopra ricordate, tre lamentazioni per il sabato santo (due per soprano e una per soprano e contralto e basso continuo: Bologna, Museo internazionale e Biblioteca della musica, Q.43, cc. 61-67, 70-74v); mottetti: Exultavit cor meum (Q.45, cc. 148v-150); Exultent iubilis (cc. 168v-171); Phantasma noctis est a 2 voci (dialogo Del santo Francesco; cc. 183-189); In celestibus regnis a 2 soprani o tenori (Roma, Biblioteca del Conservatorio di S. Cecilia, G, Mss., 049); Confitebor tibi Domine, in Selectio concentica psalmorum quinque vocibus inscripta…, a cura di B. Cappello, Napoli 1645 (rist. in Ghirlanda di varii fiori di diversi auttori…, ibid. 1647, e in Sacra animorum pharmaca musicis quinque vocium concentibus contexta…, ibid. 1650); Iubilate gentes a 2 soprani, in Cantiones alias sacras ab excellentissimis auctoribus concinnata…, a cura di F. de Silvestris, Venetiis 1649; altri mottetti nelle raccolte: Mottetti d’autori eccellentissimi… seconda raccolta…, a cura di B. Pace, Loreto 1646; Teatro musicale de’ concerti ecclesiastici…, a cura di G. Rolla, Milano 1649 (2ª ed., ibid. 1653).
Fonti e Bibl.: L. Pomponi, Memorie musicali della collegiata di S. Maria Maggiore di Spello, in Note d’archivio per la storia musicale, XVII (1940), p. 211; D. Alaleona, Storia dell’oratorio musicale in Italia, Torino 1945, pp. 340 s.; O. Mischiati, Per la storia dell’oratorio a Bologna: tre inventari del 1620, 1622 e 1682, in Collectanea historiae musicae, III, Firenze 1963, pp. 145, 147; A. Varotti, La cappella musicale di S. Rufino in Assisi. Contributo per una storia, in Boll. della Deputazione di storia patria per l’Umbria, LXIV (1967), p. 41; H.J. Marx, Monodische Lamentationen des Seicento, in Archiv für Musikwissenschaft, XXVIII (1971), pp. 6, 16; G. Dixon, The cappella of S. Maria in Trastevere (1605-45): an archival study, in Music and letters, LXII (1981), p. 40; Id., Jan van Geertsom, a seventeenth-century Dutch printer, and the dissemination of Roman music, in Tijdschrift van de Vereniging voor Nederlandse Muziekgeschiedenis, XXXII (1982), pp. 116-125; A. Morelli, Il «Theatro spirituale» ed altre raccolte di testi per oratorio romani del Seicento, in Riv. italiana di musicologia, XXI (1986), pp. 81, 83, 85; Id., Il tempio armonico. Musica nell’Oratorio dei filippini in Roma (1575-1705), Laaber 1991, ad ind.; B. Brumana - G. Ciliberti, Musica e musicisti nella cattedrale di S. Lorenzo a Perugia (XIV-XVII sec.), Firenze 1991, ad ind.; P. Besutti, Produzione e trasmissione di cantate romane nel mezzo del Seicento, in La musica a Roma attraverso le fonti d’archivio. Atti del convegno, Roma… 1992, a cura di B.M. Antolini - A. Morelli - V. Vita Spagnuolo, Lucca 1994, pp. 137-166; F. Bruni, Stampe musicali italiane alla cattedrale di Malta. Storia e catalogo della collezione, San Gwann 1999, p. 52; Ch. Speck, Das italienische Oratorium, 1625-1665. Musik und Dichtung, Turnhout 2003, ad ind.; Répertoire international des sources musicales, B/I, Recueils imprimés XVIe-XVIIe siècles, 1645/1, 1646/2, 1649/1, 1649/2, 1650/2, 1653/1, 1656/2; Bibliografia della musica italiana vocale profana (Nuovo Vogel), I, p. 723.