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GASTOLDI, Giovanni Giacomo

di Salvatore De Salvo - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 52 (1999)
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GASTOLDI, Giovanni Giacomo

Salvatore De Salvo

Nacque a Caravaggio, nel Bergamasco, intorno al 1555. La sua formazione musicale avvenne nella cappella della chiesa di S. Barbara in Mantova fatta erigere dal duca Guglielmo Gonzaga, suo protettore, dove nel 1572 era sottodiacono e nel gennaio dell'anno successivo diacono, titolo che mantenne sino al novembre 1574. Dal settembre 1579 all'agosto 1587, fu, insieme con G. Guarnero, maestro di canto fermo, canto figurato e contrappunto per i chierici della chiesa ducale. Nel 1581 entrò come cantore alla corte di Mantova e nello stesso anno pubblicò a Venezia il suo primo libro di canzoni. Nel luglio 1582 sostituì temporaneamente J. Wert, maestro di cappella a S. Barbara, da cui il G. dipendeva e di cui fu probabilmente allievo. Il 3 dicembre del medesimo anno, il cardinale Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, che avrebbe voluto il G. al proprio servizio, chiese informazioni sulla disponibilità del musicista all'abate di S. Barbara; ma il duca Gugliemo oppose un netto rifiuto al trasferimento.

Intorno al 1587 il G. partecipò a una competizione musicale, per la composizione di un madrigale su testo poetico di M.A. Martinengo di Brescia. Secondo il Fétis il G. fu maestro di cappella a Milano intorno al 1592, ma la notizia non ha trovato sino a ora alcuna conferma; è probabile invece che avesse molti contatti con musicisti dell'ambiente milanese. Dopo aver sostituito a S. Barbara in diverse occasioni Wert, assente per malattia, gli succedette nel 1592, componendo alcuni brani per il servizio liturgico della cappella.

Nel 1594 pubblicò i Balletti a 3 voci che, insieme con i Balletti a 5 voci, rappresentano le opere a cui il G. legò gran parte della propria fama e che furono successivamente ristampate decine di volte, in Italia e all'estero, anche in edizioni postume. Nel 1597 il musicista bergamasco G. Cavaccio dedicò al G. La Gastolda, un canto inserito nella propria raccolta Musica… (Venezia). Nel 1598 il G. pubblicò a Milano il Primo libro della musica a 2 voci, un'antologia comprendente composizioni di "eccellentissimi Musici di Milano". Nel novembre del medesimo anno compose a Mantova quattro madrigali per il balletto Il giuoco della cieca rappresentato alla regina di Spagna, inserito all'interno di un allestimento de Il pastor fido di Battista Guarini, cui contribuirono numerosi musicisti, tra i quali C. Monteverdi. I componimenti furono successivamente pubblicati nel suo Quarto libro de madrigali del 1602. Intorno al 1604 il G. fece eseguire alcuni brani musicali nelle sale del palazzo ducale di Mantova, come risulta dalle dediche ai Concenti musicali di quell'anno. Il 2 giugno 1608 scrisse un intermedio musicale per l'Idropica del Guarini, rappresentata a Mantova in occasione del matrimonio di Francesco Gonzaga e Margherita di Savoia. Nel medesimo anno, secondo alcuni biografi, tra cui G.O. Pitoni, il musicista si sarebbe trasferito, dalla chiesa di S. Barbara di Mantova, a Milano, in qualità di maestro di cappella. Tale ipotesi non ha trovato sino a ora conferma; in tutti i casi il G. non fu sicuramente al duomo, dove in quel periodo era attivo G.C. Gabussi (1582-1611). Don F. Lucino, musico in quella cattedrale e autore della raccolta antologica dei Concerti, inserì il nome del G., suo conterraneo, in un elenco di artisti orbitanti attorno al capoluogo lombardo verso il 1608.

Il G. morì a Milano il 4 genn. 1609.

La fama del G. non si esaurì con la sua scomparsa, e la pubblicazione delle sue opere proseguì incessante negli anni seguenti. In occasione della riedizione di alcune sue canzonette nel 1615, il tipografo milanese F. Lomazzo poteva affermare: "Sono state sempre sì gradite […] che havendole stampate già due volte, hanno havuto tal esito, che più non se ne trovano". Lo stesso J.S. Bach sfruttò il tema di un balletto del G. per il preludio del corale In Dir ist Freude.

Musicista di corte, raffinato e versatile, il G. operò sia nel campo della musica sacra, specie con i lavori legati al servizio in S. Barbara, sia in quello della produzione profana, dove incontrò un grande successo, soprattutto dopo la produzione dei Balletti. Collocato da G.M. Artusi in un ambito conservatore con A. Gabrieli, C. Merulo, C. Porta, G. Pierluigi da Palestrina, R. Giovanelli e Nanino, lo stile del G. appartiene al periodo madrigalistico tardorinascimentale di transizione, tra polifonia e monodia accompagnata. Il genere del balletto, da lui codificato, che evidenzia da un lato l'aspetto ritmico della frase musicale e dall'altro l'elemento ludico spettacolare, fu ripreso con successo da numerosi musicisti, in Inghilterra e in Germania.

Composizioni edite (tutte a Venezia, presso Amadino salvo diversa indicazione): Canzoni a 5 voci… Libro primo, presso A. Gardano, 1581; Sacre e lodi a diversi santi con una Canzona al glorioso serafico s. Francesco… a 5 voci, 1587; Psalmi ad vesperas in totius annisolemnitatibus… quatuor vocibus cum cantico B. Virginis…, 1588; Il primo libro de madrigali a 5 voci…, 1588; Completorium ad usum S. Romanae Ecclesiae… quaternis vocibus, 1589; Il secondo libro de madrigali a 5 voci… con un dialogo a 10, et una mascherata a 7…, 1589; Balletti a 5 voci… con una mascherata de cacciatori a 6 voci, et un concerto de pastori a 8…, 1591; Il primo libro de madrigali a 6 voci, con una danza de pastori a 8…, 1592; Canzonette a 3 voci, con un balletto nel fine, 1592; Sacra omnium solemnitatum vespertina psalmodia… sex vocibus, 1593; Balletti a 3 voci, con la intavolatura del liuto…, 1594; Canzonette a 3 voci… Libro secondo, Mantova, presso F. Osanna, 1595; Completorium perfectum ad usum S. Romanae Ecclesiae… quaternis vocibus, liber secundus, 1597; Magnificat per omnes tonos… quattuor vocibus, 1597; Il terzo libro de madrigali a 5 voci con duoi a 6, et uno a 8…, 1598; Il primo libro della musica a 2 voci, Milano, presso Erede di G.F. Besozzo & S. Tini, 1598; Integra omnium solemnitatum vespertina psalmodia… quinis vocibus, editio secunda, 1600; Tutti li salmi che nelle solennità dell'anno al vespro si cantano, a 8 voci, con duoi cantici della B. Vergine…, 1601; Il quarto libro de madrigali a 5 voci con uno a nove…, 1602; Missarum quatuor vocibus, liber primus, 1602; Vespertina omnium solemnitatum psalmodia, quinis vocibus… liber secundus, 1602; Concenti musicali con le sue sinfonie a 8 voci…, 1604; Basso continuo a commodo degli organisti del primo libro delli salmi intieri a 5 voci, 1605; Messe et motetti a 8 voci… libro primo, op. 30, 1607; Salmi intieri che nelle solennità dell'anno al vespro si cantano… a 6 voci… con il basso continuo per l'organo, libro secondo, 1607; Officium defunctorum integrum, quatuor vocibus, 1607; Salmi per tutti li vespri de l'anno a 2 voci…, 1609. Presso la Bibl. del Conservatorio di Milano (Fondo S. Barbara) si conservano le seguenti opere manoscritte: Missa in Dominicis diebus, a 5 voci (S.B. 166); Missa die Iovis, a 5 voci (S.B. 180); la Passione secondo s. Giovanni, a 6 voci (S.B. 81 bis); Salmi a 4/8 voci (S.B. 70, 74, 75, 80, 155); Inni a 4 voci (S.B. 168). Per i brani contenuti in raccolte antologiche, per le numerose ristampe ed edizioni postume di opere sacre e profane, si veda l'elenco in Die Musik in Gesch. und Gegenwart, IV, coll. 1437 ss.

Fonti e Bibl.: G.B. Martini, Esemplare ossia Saggio fondamentale pratico di contrappunto sopra il canto fermo, II, Bologna 1775, p. 74; Ch. Burney, History of music, II, London 1789, pp. 184, 188 s., 317; P. Canal, Della musica in Mantova, Venezia 1881, pp. 690 s., 716, 733, 766; E. Vogel, Claudio Monteverdi, in Vierteljahrschrift für Musikwissenschaft, III (1887), p. 315; A. Bertolotti, Musici alla corte di Gonzaga in Mantova dal secolo XV al XVIII, Milano 1890, pp. 45, 63; G. Donati-Petténi, L'arte della musica in Bergamo, Bergamo 1930, p. 65; H. Besseler, Die Musik des Mittelalters und der Renaissance, Potsdam 1931, pp. 306 s., 314, 322; A. Einstein, The Italian madrigal, Princeton 1949, I, p. 269; II, pp. 514, 594, 602-604, 606 s., 645, 667, 782, 786, 817; A. Orbetello, Madrigali italiani in Inghilterra, Milano 1949, pp. 110, 413; K. Jeppesen, The recently discovered Mantova masses of Palestrina: a provisional communication, in Acta musicologica, XXII (1950), p. 36; D. Arnold, G. and the English ballet, in The Monthly Musical Record, XXXVI (1956), p. 44; A. Geddo, Bergamo e la musica, Bergamo 1958, pp. 57-59, 66, 71, 336; G. Barblan, La cappella del duomo dal 1573 al 1714, in Storia di Milano, XVI, Roma 1966, pp. 516, 598 s.; P.M. Tagmann, La cappella dei maestri cantori della basilica palatina di S. Barbara a Mantova (1556-1630), in Civiltà mantovana, IV (1970), pp. 376, 380-382; D. Crawford, The Francesco Sforza manuscript at Casale Monferrato, in Journal of the American musicological society, XXIV (1971), p. 457; R. Rash, The balletti of G.G. G. and the musical history of the Netherlands, in Tijdschrift van de Vereniging voor Nederlandse muziekgeschiedenis, XXIV (1974), 2, pp. 112-145; M. Fabbri, La cappella musicale dei Gonzaga a Mantova, in Nuova Riv. musicale italiana, VIII (1974), pp. 374, 376 s.; E. Vogel - A. Einstein - F. Lesure - C. Sartori, Bibliografia della musica italiana vocale profana, I, Pomezia 1977, pp. 699-721, 794; G.O. Pitoni, Notitia de' contrapuntisti e compositori di musica, a cura di C. Ruini, Firenze 1988, p. 191; I. Fenlon, Musicisti e mecenati a Mantova nel '500, Bologna 1992, pp. 14, 52, 124, 140, 144, 151, 170, 191, 194, 201 s., 211, 237; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des music., III, p. 419; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, IV, pp. 168-171; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, IV, coll. 1437-1441; The New Grove Dict. of music and musicians, VI, pp. 180 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 131.

Vedi anche
Benedetto Pallavicino Musicista (Cremona sec. 16º - Mantova 1601). Fu alla corte di Mantova in qualità di cantore, musico e, dal 1596, maestro di cappella. Fra le sue composizioni figurano varî libri di madrigali, a quattro, cinque e sei voci, e un libro di mottetti intitolato Sacrae Dei Laudes (1605). Guglièlmo Gonzaga duca di Mantova Guglièlmo Gonzaga duca di Mantova. - Figlio (n. 1538 - m. 1587) di Federico II. Successe al fratello Francesco III nel 1550; dopo aver riavuto col trattato di Cateau-Cambrésis il Monferrato, risolse a suo favore, con l'aiuto spagnolo, la questione di Casale, che difendeva la sua secolare autonomia appoggiandosi ... Mantova Comune della Lombardia (64 km2 con 47.734 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. È situata nella bassa Pianura Padana, nella parte interna di un’ansa del Mincio, circondata dall’acqua su tre lati; ciò ha influito sullo sviluppo urbanistico, necessariamente volto verso S, unico lato non sbarrato dall’acqua, ... Bergamo Comune della Lombardia (38,8 km2 con 115.645 ab. nel 2007), capoluogo di provincia. La città ha un nucleo più antico posto su un colle (366 m s.l.m.) e una parte moderna, ai piedi del colle, accresciuta in seguito all’espansione industriale e all’incremento demografico. Estesi quartieri residenziali ...
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Altri risultati per GASTOLDI, Giovanni Giacomo
  • Gastòldi, Giovanni Giacomo
    Enciclopedia on line
    Musicista (Caravaggio 1555 circa - Milano 1622). Maestro di cappella a S. Barbara di Mantova e al duomo di Milano, compose molta musica sacra e profana per voci e anche per voci e strumenti. Celebri i suoi madrigali e "balletti" polifonici.
  • GASTOLDI, Giovanni Giacomo
    Enciclopedia Italiana (1932)
    GASTOLDI (anche Castoldi), Giovanni Giacomo Gaetano Cesari Compositore, nato a Caravaggio al principio della seconda metà del sec. XVI, morto (in Mantova?) prima del 1619 (non nel 1622 come si afferma generalmente). Occupò lungamente il posto di maestro della cappella musicale di S. Barbara in Mantova, ...
Vocabolario
giàcomo
giacomo giàcomo s. m. [voce fonosimbolica, raccostata al nome pr. Giacomo]. – Nella locuz. pop. fare giacomo giacomo, detto delle gambe che tremano, si piegano per paura, per debolezza, ecc.: ho le gambe che mi fanno giacomo giacomo.
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