Commediografo (Roma 1776 - Napoli 1834); più che alla poesia satirica, pur tentata per tutta la vita, G. deve la sua fama alle commedie, tutte costruite con sapiente soggezione al modello classico del Goldoni, la cui lezione G. tempera efficacemente con la profonda conoscenza del teatro di Molière. Le migliori commedie di G. sono: L'ajo nell'imbarazzo (1807), che fu poi musicata da G. Donizetti, in cui disegnò il chiuso mondo retrivo nel quale era stato educato; la spensierata caricatura di Don Desiderio disperato per eccesso di buon cuore (1809) e soprattutto Il galantuomo per transazione, scritta dopo il 1824 e rappresentata postuma nel 1841, tutta concentrata nel ritratto di un ipocrita tratteggiato con un'acutezza psicologica non rara nelle sue commedie.