Grazzini, Giovanni
Critico letterario e cinematografico, nato a Firenze il 6 gennaio 1925 e morto a Roma il 18 agosto 2001. Figura rappresentativa del giornalismo italiano (sia cinematografico sia letterario) sin dalla metà degli anni Cinquanta, si è distinto per la costante attività pubblicistica e per lo stile raffinato e al tempo stesso colloquiale dei suoi scritti.
Dopo essersi laureato in lettere presso l'Università di Firenze, lavorò a "La nazione" (dal 1952 al 1961) come segretario di redazione, critico letterario e inviato. Contemporaneamente collaborò a riviste come "Nuova antologia", "Il mondo" di M. Pannunzio e "Il ponte" di P. Calamandrei. Nel 1953 curò l'edizione del Teatro dello scrittore cinquecentesco Antonfrancesco Grazzini (detto il Lasca), che fu tra i fondatori dell'Accademia della Crusca. Diresse collane editoriali di prestigio dapprima presso la casa editrice Vallecchi e, successivamente, presso la Longanesi. Nel 1961 fu assunto dal "Corriere della sera" come critico cinematografico, ruolo che ricoprì ininterrottamente fino al 1989, stabilendo sin dalle prime recensioni una corrente di cordiale familiarità con i suoi lettori. Per il quotidiano milanese svolse anche le funzioni di inviato presso i principali festival internazionali, di articolista su eventi di costume legati al cinema e di responsabile della pagina letteraria. Curò il volume Cara Claudia… Lettere dei fans alla Cardinale (1966) e, inviato in Unione Sovietica, scrisse una monografia su A.I. Solženicyn (1971). A metà degli anni Settanta fondò con altri colleghi il Sindacato nazionale critici cinematografici italiani (SNCCI) e ne fu il primo presidente. Promosse anche una collana di "Quaderni" per le edizioni Marsilio e dal 1976 al 1993 pubblicò annualmente, con la casa editrice Laterza, la raccolta delle sue recensioni più significative. Per lo stesso editore uscirono anche Gli anni Sessanta in cento film (1977), il dizionario Le mille parole del cinema: dizionario portatile dello spettatore e il volume Eva dopo Eva. La donna nel cinema italiano dagli anni Sessanta a oggi (entrambi del 1980), nonché L'intervista sul cinema a Federico Fellini (1983).Tra il 1982 e il 1996 fu presidente del Centro sperimentale di cinematografia, dell'Istituto Luce e dell'Ente Cinema-Cinecittà Holding; negli stessi anni diresse la rivista "Bianco e nero". Lasciato il "Corriere della sera", collaborò come critico cinematografico a "Il messaggero", "L'indipendente", "Il tempo" e "La gazzetta del Mezzogiorno". Coordinatore della sezione Cinema della Quinta Appendice dell'Enciclopedia Italiana, fece inoltre parte di giurie di festival internazionali, nonché consulente della Mostra del cinema di Venezia e, ancora sul versante letterario, curatore di Gli anni della feluca, con testi di Lucio d'Ambra (1989).
Tra le sue numerose altre pubblicazioni sono da ricordare: Dolci pestiferi perversi: i bambini del cinema (1995), La memoria negli occhi: Boleslaw Matuszewski, un pioniere del cinema (1999), Gli ultimi divi (2001) e Scrittori al cinema (pubblicato postumo nel 2002). Vanno inoltre segnalati alcuni scritti di argomento letterario, come La bottega di Gonnellone e altri fogli toscani (1978) e Di Crusca in Crusca: per una bibliografia dell'Accademia (2000), che testimoniano il suo costante interesse per la tradizione linguistico-letteraria fiorentina.
Giovanni Grazzini, fiorentino. Critico, giornalista, scrittore, in "Nuova antologia", aprile-giugno 2002, pp. 261-81; Dossier in ricordo di Giovanni Grazzini, in "Quaderni radicali", luglio-dicembre 2002, pp. 93-154.