GUGLIELMI, Giovanni
Nato a Seravezza, in Versilia, intorno alla metà del sec. XVI da Bartolomeo, fu attivo essenzialmente a Roma, dove, particolarmente apprezzato, curò la manutenzione ordinaria di numerosi organi nelle principali chiese della città (S. Pietro, S. Maria Maggiore, S. Maria in Aracoeli, S. Spirito in Sassia, S. Maria in Vallicella, S. Luigi dei Francesi, S. Lorenzo in Damaso, S. Maria della Pace, Ss. Crocifisso di S. Marcello, S. Rocco).
La prima notizia documentata della sua attività risale al 1591, quando i padri filippini di S. Maria in Vallicella gli saldarono un conto per alcuni lavori di una certa entità eseguiti sull'organo della chiesa fra il 1586 e il 1588. Tali lavori avevano probabilmente comportato il trasferimento dell'organo dalla navata al transetto e il suo ampliamento.
Un documento del 1591 rivela che il G. mise mano all'organo grande e a un organo piccolo della chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini, eseguendo un rifacimento quasi totale dello strumento grande. Ricostruì, pertanto, l'"ornamento" della facciata, il "bancone di sette registri", un registro di "principale di piombo", uno di vigesimaseconda e uno di "regale" (con tube di piombo), il tremolo, il tamburo e il rosignolo, e i mantici con i loro meccanismi; e decorò, inoltre, le canne di facciata con oro e argento (Morelli, 1994, pp. 16 s.).
Dal 1592 assunse la manutenzione degli organi di S. Luigi dei Francesi e S. Maria in Aracoeli. Nel 1593 eseguì un rilevante lavoro di restauro dell'organo di S. Rocco; dal 1593 al 1597 tenne la manutenzione dell'organo di S. Agostino. Nel 1595 il G. dotò l'organo di S. Maria in Vallicella di un "registro de tromboni". Nel 1597 gli fu conferito l'incarico di costruire un organo per la nuova chiesa dei filippini di Napoli (girolamini), che fu portato a termine nel 1601. Nel 1600 un certo Giuliano Guglielmi, forse da identificare con il G. o con un suo stretto congiunto, vendette un organo alla chiesa di S. Maria dei Monti (Tiberia, pp. 112 s.). Nel 1608-09, il G. realizzò per S. Maria in Vallicella un "organo portatile" a uso degli esercizi dell'"oratorio di chiesa". È probabile che per questa chiesa il G. abbia realizzato nel 1612 un secondo organo posto in cantoria nel transetto sinistro.
Nel 1614 il G. realizzò un nuovo organo per l'oratorio filippino della Vallicella, occupandosi inoltre di trasferire il vecchio strumento nella chiesa di S. Maria della Purità in Borgo. Nel 1614 mise di nuovo mano all'organo di S. Giovanni dei Fiorentini: per l'occasione ricostruì un "bancone […] di noce di 10 registri", una "tastatura […] di 50 tasti di noce con le cartelle d'avorio", il registro dell'ottava (di 8 piedi), un "flautino in decimanona" (di 2 piedi e 2/3), e abbassò il corista dello strumento di "meza voce con aver agionto ad ogni registro la maggior canna" (Morelli, 1994, p. 17).
Nel 1616 vendette per 160 scudi un organo alla chiesa di S. Giacomo degli Spagnoli, e da allora fino al 1630 il G. si occupò della manutenzione degli organi di questa chiesa. Fra il settembre del 1617 e dicembre del 1618 ricevette pagamenti per complessivi 200 scudi per aver restaurato gli organi della cappella di palazzo Altemps. Nel 1622 restaurò l'organo di S. Maria dell'Anima, di cui assunse poi la manutenzione ordinaria. Nel 1623 eseguì lavori di restauro di una certa entità, per 150 scudi, in S. Maria dell'Orto (Bertolotti, pp. 141 s.). Nel 1624 gli venne affidato, infine, il compito di "perfezionare" i due organi grandi della Vallicella.
Il G. mantenne contatti di lavoro anche con la sua regione d'origine; nel 1607 è documentato un suo lavoro di riattamento (e "per aggiungere al organo il mi re ut" e "aver abbassato l'organo di tuono et voce") dell'organo dei S. Martino a Pietrasanta (Giorgetti, p. 284); e nel 1624 compì alcuni interventi di manutenzione sugli organi della cattedrale di Pisa.
Dagli stati delle anime degli anni 1626-28 risulta che il G. risiedeva nella parrocchia di S. Spirito in Sassia, insieme con i due nipoti Nicolò e Francesco Belloni e con l'intagliatore Domenico Ricci. Nel marzo 1630 riscuoteva l'ultimo pagamento per la manutenzione dell'organo di S. Maria dell'Anima, tramite un suo procuratore (un certo "rev. d. Ginesio Maltempi"), poiché con ogni probabilità doveva aver lasciato Roma, fatto questo che trova conferma in un documento del Collegio germanico del luglio di quello stesso anno ("non essendo più in Roma quel maestro Giovanni"; cit. in Culley, p. 324).
Tuttavia ancora al G. i padri filippini di S. Maria in Vallicella saldavano il compenso annuale per la manutenzione degli organi della chiesa relativo al 1631; non è da escludere che l'organaro, pur assente da Roma, avesse affidato a qualche collaboratore, forse uno dei nipoti, il mantenimento degli impegni assunti con la chiesa.
Il G. morì comunque prima del maggio 1633; il 27 di quel mese, infatti, "essendo morto l'antico mastro Giovanni [Guglielmi] e suo nipote" (quest'ultimo era presumibilmente un suo collaboratore), il capitolo di S. Maria Maggiore ne deliberava la sostituzione con Nicolò Borboni.
I registri dei morti della parrocchia di S. Spirito in Sassia danno anche notizia di un fratello del G., Giacomo, qualificato "organista", che morì il 17 ag. 1625 all'età di 62 anni nella sua casa di via della Lungara.
Fonti e Bibl.: Roma, Arch. di S. Giovanni dei Fiorentini, tt. 197 e 203; Ibid., Arch. stor. del Vicariato, Parrocchia S. Spirito in Saxia, Morti, II, c. 28v; Ibid., Arch. di S. Maria dell'Anima, Libro di mandati(1613-1633), cc. 63v-93v; Arch. di Stato di Roma, Congregazione dell'Oratorio, b. 166, c. 235; A. Bertolotti, Artisti subalpini in Roma, Mantova 1884, pp. 141 s.; D. Alaleona, Studi su la storia dell'oratorio musicale in Italia, Torino 1908, p. 409; A. Cametti, Organi, organisti e organari del Senato e popolo romano in S. Maria in Aracoeli (1583-1848), in Riv. musicale italiana, XXVI (1919), p. 480; S. Di Giacomo, La casa della musica. I filippini di Napoli, in Napoli nobilissima, n.s., II (1921), p. 134; A. Allegra, La cappella musicale di S. Spirito in Saxia di Roma, in Note d'archivio per la storia musicale, XVII (1940), p. 34; R. Casimiri, "Disciplina musicae" e "mastri di capella" dopo il concilio di Trento nei maggiori istituti ecclesiastici di Roma, in Note d'archivio per la storia musicale, XIX (1942), p. 127; R. Lunelli, L'arte organaria del Rinascimento in Roma, Firenze 1953, passim; M. Borelli, Contributo alla storia degli artefici maggiori e minori della mole girolimiana, in Lo Scugnizzo, n. 2-3 (aprile-giugno 1966 - febbraio 1967), p. 33; n. 4 (marzo-settembre 1967), p. 25; T. Culley, Jesuits and music. A study of the musicians connected with the German College in Rome during the 17th century, Roma-St. Louis 1970, pp. 160 s., 252, 324; V. Tiberia, Giacomo Della Porta. Un architetto tra manierismo e barocco, Roma 1974, pp. 112 s.; R. Giorgetti, Documenti inediti, in Arte nell'Aretino. La tutela e il restauro degli organi storici, a cura di P.P. Donati et al., Firenze 1979, p. 284; F. Baggiani, Gli organi nella primaziale di Pisa, Pisa 1981, pp. 34, 100; P. Barbieri, I "doi bellissimi organi" di S. Lorenzo in Damaso, in Amici dell'organo di Roma, s. 2, III (1984), pp. 46, 52; J. Burke, Musicians of S. Maria Maggiore Rome, 1600-1700, Venezia 1984, p. 101; A. Morelli, Organi e organari in S. Agostino a Roma, in Amici dell'organo di Roma, s. 2, IV (1985), p. 75; J. Lionnet, La musique à St-Louis des Français de Rome au XVIIe siècle, I, Venezia 1985, p. 55; II, ibid. 1986, p. 27; J.P. Couchman, F. Anerio's music for the church and for the Altemps cappella, diss., University of California Los Angeles, 1989, pp. 278, 479; A. Morelli, Il tempio armonico. Musica nell'oratorio dei filippini in Roma (1575-1705), Laaber 1991, pp. 99-103; Id., L'arte organaria a Roma dal XV al XIX secolo, in Organi e cantorie nelle chiese di Roma, Roma 1994, pp. 16 s., 149 s.; J. Lionnet, La musique à S. Giacomo degli Spagnoli au XVIIe siècle et les archives de la Congrégation des Espagnols de Rome, in La musica a Roma attraverso le fonti d'archivio. Atti del Conv. internazionale…, Roma… 1992, a cura di B.M. Antolini - A. Morelli - V. Vita Spagnolo, Lucca 1994, pp. 484, 487; N. O'Regan, Music at the Archiconfraternity of S. Rocco in the late sixteenth century, ibid., p. 549.