GIOVANNI II papa
Mercurio, romano, prete del titolo di S. Clemente, dove lasciò monumenti in parte visibili ancora, succedette a Bonifacio II, il 2 gennaio 533, dopo un'insolita vacanza di due mesi e mezzo, dovuta a intrighi simoniaci. Contro di questi, forse per iniziativa dello stesso papa, Atalarico re confermò un decreto del senato del 530. Il papa intervenne, per invito di Giustiniano, nella controversia "theopaschita", assai viva fra i monaci orientali, e approvò la professione di fede a lui sottoposta dall'imperatore, confermando la legittimità del titolo di Maria Madre di Dio e la formula che "Gesù Cristo, unigenito figlio di Dio, fatto uomo e crocefisso, era uno della santa e consustanziale Trinità" (25 marzo 534). Comunicò poi le sue decisioni a undici senatori di Roma. Morì l'8 maggio 535.
Fonti: Lettere in Corpus script. eccl. latin., XXXV, 1, p. 320 segg.; Cod. Just., I, 1, p. 8; Migne, Patr. Lat., LXVI, col. 14 segg.; Mon. Germ. Hist., Epist., III, p. 45 segg.; Jaffé, Reg. pontif. Roman., I, p. 113.
Bibl.: Cfr. poi Lib. pont., I, ed. Duchesne, Parigi 1886, pp. 108 e 285; e la bibliografia a giovanni i.