GIOVANNI II re di Portogallo
Nato a Lisbona il 3 maggio 1455, morto ad Alvor il 25 ottobre 1495. Fu il grande propugnatore del potere regio in Portogallo. Si distinse, ancora principe, nelle guerre d'Africa (conquista di Arzila) e nella battaglia di Yoro, durante le lotte che suo padre Alfonso V mosse contro Isabella e Ferdinando di Castiglia, per la causa della principessa Giovanna, figlia di Enrico IV. G., salito al trono nel 1481, sostenne una lotta formidabile con l'alta nobiltà del paese. Ordinò una revisione delle giurisdizioni e dei privilegi di cui godevano i grandi signori, e ordinò la sospensione di tutti gli abusi, rivendicando alla corona il diritto su tutti i territorî che erano stati sottratti abusivamente alla giurisdizione reale. Questa politica, fortemente appoggiata dalla classe popolare, provocò una reazione da parte dell'alta nobiltà. Fu scoperta una cospirazione, capitanata dal duca di Braganza, il più ricco signore del Portogallo, che venne decapitato (1483) a Evora. L'anno seguente il duca di Viseu, cugino e cognato del re, accusato di essere a capo di una nuova cospirazione, fu pugnalato dallo stesso G. nel palazzo di Setubal.
G. proseguì pure l'opera iniziata da Enrico il Navigatore. Durante il suo regno i Portoghesi scopersero il Rio Zaire e la terra di Benim. Bartolomeo Díaz, proseguendo la sua esplorazione lungo la costa africana, girò il Capo di Buona Speranza (1488). Ed è pure Giovanni II che prepara la flotta, la quale, durante il regno del suo successore (Manuel I) esplorerà la costa orientale dell'Africa e giungerà all'India.