MACCHIA, Giovanni
(App. III, II, p. 1)
Critico letterario. Socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei dal 1978, nel 1992 è stato insignito del premio Balzan per la storia e la critica delle letterature. M. ha proseguito l'impegno di militanza critica su riviste e quotidiani (in particolare sul Corriere della Sera dal 1962) e di saggista dotato di acuta perizia esegetica ed esemplare qualità narrativa.
Dei suoi numerosi studi di francesistica andranno ricordati in particolare quelli su Baudelaire e su Proust. Del primo, oltre a curare varie edizioni e traduzioni (Les fleurs du mal, 1939 e 1961; Scritti di estetica, 1948; Lettere inedite ai familiari, 1968) e a ricordarne nell'autobiografico Gli anni dell'attesa (1987) la folgorante "scoperta" fattane (1932) alle lezioni di P. P. Trompeo, M. ha tracciato un suggestivo e originale profilo in vari saggi, quasi tutti confluiti nei volumi Baudelaire critico (1939; ediz. accr., 1988), Baudelaire e la poetica della malinconia (1946 e 1961), Baudelaire (1975). I molti interventi su Proust sono riorganizzati nei volumi L'angelo della notte (1979 e 1990; premio Bagutta 1979) e Proust e dintorni (1989; premio Scanno 1990), dove nitide analisi improntate a grande sensibilità psicologica dipingono il ritratto "dell'autore che scrive" insieme alla "rappresentazione simbolica dell'essenza stessa della sua arte" (Garboli), in capitoli che toccano temi quali il rapporto tra malattia e creazione, o recuperano le tracce dei riferimenti al pittore "maître préféré", Vermeer.
Al vasto numero di saggi introduttivi alle riproposte in traduzione di classici della letteratura francese (in particolare Stendhal, Balzac, Montesquieu, La Rochefoucauld) andranno aggiunti l'interesse per la letteratura dei moralisti (I moralisti classici. Da Machiavelli a La Bruyère, 1961, nuova ediz., 1988; Breviario dei politici secondo il Cardinale Mazzarino, 1981) e l'equilibrio critico delle sintesi di storia letteraria (Letteratura francese. Dal tramonto del medioevo al classicismo, 1970; La letteratura francese del medioevo, 1974; Dall'Illuminismo al Romanticismo, 1974; poi rifusi, con modifiche, in Storia della letteratura francese, i, Dal Medioevo al Settecento, 1987). Di notevole spessore gli studi sul pensiero illuminista, che, già prefigurati in Il paradiso della ragione (nuove ediz., 1972 e 1982), vengono approfonditi nei saggi di Il mito di Parigi (1965), La scuola dei sentimenti (1967), Vita avventure e morte di Don Giovanni (1978; nuova ediz., riveduta e ampliata, 1991), e gli originali excursus di letteratura francese e italiana e di varia umanità raccolti in I fantasmi dell'opera (1971), La caduta della Luna (1973), Le rovine di Parigi (1985; premio Médicis 1988), Scritti italiani (1983) e in Tra Don Giovanni e don Rodrigo. Scenari settecenteschi (1989).
Significativi gli studi sul teatro europeo, che delineano temi, personaggi e profili ideologico-culturali sostanzialmente inediti, quali quelli su Molière (Il silenzio di Molière, 1985) e soprattutto su Pirandello (Pirandello o La stanza della tortura, 1981; prefazioni a L. Pirandello, Tutti i romanzi, 1973; Novelle per un anno, i, 1986; Maschere nude, i, 1986). Ancora più vicino alle strutture narrative è lo straordinario profilo psicologico del nobiluomo siciliano che ideò e si fece costruire (1715) la bizzarra e inquietante ''villa dei mostri'' a Bagheria: Il Principe di Palagonia. Mostri, sogni, prodigi nelle metamorfosi di un personaggio (1978).
M. sta preparando presso l'editore Adelphi un'organica riedizione delle proprie opere (primo volume: Il teatro delle passioni, 1993).
Bibl.: E. Montale, prefazione a Il paradiso della ragione, Torino 1972 e 1982; E. Cecchi, prefazione a Il mito di Parigi, Torino 1981; AA.VV., Saggi in onore di G. Macchia, 2 voll., Milano 1983 (con bibliografia degli scritti fino al 1982, a cura di M. Colesanti); G. Volpato, Le rovine di Parigi di G. Macchia, in Paragoneletteratura, xxxvi, 426 (1985), pp. 59-66; C. Garboli, I fantasmi di Macchia, in Falblas, Milano 1990, pp. 56-64; J. Risset, La letteratura e il suo doppio. Sul metodo critico di G. Macchia, ivi 1991.