MARCHETTI, Giovanni
Poeta e dantista, nato a Senigallia il 26 agosto 1790, morto a Bologna il 2 marzo 1852. Ebbe dal 1811 al 1814 onorevole ufficio a Parigi presso l'Aldini, ministro di stato per il regno d'Italia. Stabilitosi definitivamente a Bologna nell'agosto del 1814, partecipò moderatamente ai moti del 1831. Fu deputato per Senigallia al parlamento romano, e ministro di Pio IX per gli Affari esterni nel ministero del maggio 1848.
Aiutò Paolo Costa nel Commento della Commedia, pubblicato anonimo nel 1819, a cui premise il Discorso su la prima e principale allegoria del poema di Dante. Notevole anche il Cenno intorno allo stato presente della letteratura in Italia (1824). Maggior fama gli venne da buone liriche, da buone traduzioni, e soprattutto dalla vigorosa cantica Una notte di Dante (1838), che tiene il primo luogo dopo quelle dantesche del Monti. Vi è cantato Dante ospite, la notte del 2 maggio 1318, secondo una leggenda da molti creduta storia, nel monastero di Fonte Avellana sul Catria.
Bibl.: Breve autobiografia, in Biografie autografe e inedite pubblicate da D. Müller, Torino 1853, pp. 224-26; G. Mazzoni, L'Ottocento, pp. 393-97; R. Borgognoni, Biografia del M. premessa alle Poesie di lui, Firenze 1878; L. Mancini, Spigolature marchettiane, Senigallia 1904; C. Ricci, L'ultimo rifugio di Dante, Milano 1891, pp. 310-19 (per il M. dantista); R. Barbiera, Il poeta degli schiavi, in Immortali e dimenticati, Milano 1901.