AVANZI, Giovanni Maria (Ioannes Marius Avantius)
Nacque a Rovigo da Iacopo Lorenzo il 23 ag. 1549. Apprese i primi rudimenti della grammatica da A. Riccoboni, giureconsulto e professore nello Studio di Padova. Iniziò gli studi di teologia e di filosofia a Ferrara, ove conobbe T. Tasso e B. Guarini. Inviato dal padre a Bologna per studiare medicina, si dedicò più assiduamente allo studio della giurisprudenza, conseguendo la laurea a Padova. Ritornato a Rovigo, l'A. svolse l'attività di avvocato fiscale: incarico che egli per alcuni anni sostenne alacremente suscitando tuttavia aspri dissensi che culmineranno in un sanguinoso attentato alla sua persona. Morta la moglie di parto, ucciso il fratello dai suoi stessi nemici, l'A. riparò nel 1606 a Padova, ove sposò una gentildonna della famiglia Gena, dalla quale ebbe sette figli, e dove conquistò la stima dei suoi nuovi concittadini. Ferdinando arciduca d'Austria lo invitò ripetutamente presso di sé come consigliere, ma l'A. mai si decise a lasciare Padova forse per l'età ormai avanzata, che non gli impedì comunque di difendere con successo l'innocenza di un suo figlio coinvolto in un grave processo indiziario. Morì il 2 marzo 1622.
L'A., teologo, filosofo e dottore in legge, fu anche letterato di un certo rilievo. La sua fama di poeta è legata principalmente al Satiro, Favola Pastorale..., Venezia 1587,favola in versi tradizionalmente ambientata in Arcadia, che poco o nulla aggiunge ai caratteri della "pastorale" quali erano stati stabiliti da A. Beccari. Nella lettera dedicatoria a M. Peretti si fa cenno ad un'altra opera, Le Lacrime di Giacobbe,rimasta nelle intenzioni del poeta. Postumo fu pubblicato dal figlio Carlo un poemetto, La Lucciola,Padova 1627, nella cui prefazione l'A. accenna ad altre opere di cui per altro non abbiamo notizia : Le Istorie Ecclesiastiche dell'Apostasia di Lutero, il cui primo libro era già stato inviato in esame al cardinal Bellarmino , e I primi amori di Orlando, poema di argomento cavalleresco sollecitato dal successo del Furioso.
Bibl.: G. F. Tomasini, Elogia virorum..., Patavii 1664, pp. 152-157; N. C. Papadopoli, Historia Gymnasii Patavini, II, Venetiis 1726, pp. 117 s.; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 2, Brescia 1753, pp. 1225 s.; F. Flamini, Il Cinquecento, Milano 1902, p. 142; E. Carrara, La poesia pastorale, Milano s.d., pp. 352 s.