BERTOLLI (Bertolo), Giovanni Maria
Nacque a Vicenza il 31 ag. 1631, figlio di un umile operaio, "tornidor" con bottega "in faccia la Cuba del Duomo". A Padova intraprese gli studi legali e, se non sappiamo quando esattamente si sia addottorato, lo possiamo già considerare entrato nella professione prima del 1655, epoca in cui doveva già esercitare a Vicenza l'avvocatura. I primi felici passi in tale campo lo spronarono a stabilirsi in Venezia, dove in pochi anni salì in grande fama.
Conclusione della sua fortunata carriera fu la nomina a consultore in iure della Repubblica veneta, sollecitata dal B. stesso e decretata dal governo veneziano il 28 dic. 1684. Seppe adempiere con scrupolo e competenza l'importante incarico, e fu nominato nel 1685 e 1697 anche consultore sopra feudi. Nel 1687 fu inviato in missione a Parma, in qualità di mediatore in una contesa feudale fra il granduca di Toscana e il duca, da lui felicemente risolta e conclusa nel 1688. L'anno seguente la sua città natale, Vicenza, lo onorava pubblicamente includendolo fra i membri del Collegio dei giudici, il più autorevole consesso locale; a questo tenne dietro, il 16 aprile del 1690, la sua elezione a cittadino nobile, con tutte le prerogative attinenti. Si andò così sempre più legando alla sua città, e stabilì nella zona di Monte Berico la propria residenza di campagna, là dove aveva fatto costruire, attorno al 1669 una villa, divenuta poi proprietà della famiglia patrizia Valmarana e celebre per alcuni affreschi tiepoleschi.
Nel 1694 il B. fu eletto deputato ad utilia della città di Vicenza. Continuava intanto ininterrotta e feconda la sua attività di consultore, che è raccolta oggi in una ventina di grossi volumi di carte manoscritte e si estende, per circa 1500 consulte, sugli argomenti più vari della vita dello stato, dal diritto canonico al diritto pubblico a quello internazionale, con una certa prevalenza per le questioni ecclesiastiche, nelle quali si tenne rigorosamente fedele alla tradizione giurisdizionalistica della Repubblica, trattando le pretese e le proteste del clero e della Chiesa con immutabile diffidenza e severità.
Il B. morì a Venezia il 7 nov. 1707.
All'opera di giurista il B. univa l'attività d'instancabile e dotto raccoglitore di libri antichi e di preziosi manoscritti, portata fedelmente innanzi per tutta la sua vita. Raccolta una magnifica biblioteca, decise generosamente verso gli ultimi anni di vita di donarla alla sua Vicenza, e così fece il 4 sett. 1702 con una lettera ai rettori della città, ponendo così le basi di quella che è oggi ancora chiamata Biblioteca Bertoliana, una delle più ricche e preziose del Veneto.
Fonti e Bibl.: Fondamentale sulB. il volumetto di L. Ferrari, Di G. B. vicentino consultore della venera repubblica, Treviso 1885; tre delle principali consulte del B., dalle quali risulta la sua abilità e competenza, sono riportate per esteso nella stessa opera, pp. 223 ss., e si riferiscono agli anni 1688, 1691 e 1692; un'altra, dell'8 maggio 1695 e dedicata all'immunità delle chiese, è riportata in B. Cecchetti, La Repubblica di Venezia e la Corte di Roma nei rapporti della religione, II, Venezia 1874, pp. 71-74.
Vari documenti su di lui sono nella Bibl. del Civico Museo Correr di Venezia. mss. Cicogna, n. 1097 (diploma dell'elezione a conte, 1678), n. 3203/XXXIII (altro diploma in suo favore di Leopolo I, 1680), n. 2154/59 (idem); nei mss. Dond delle Rose e nei mss. P. D.vi sono alcune copie o prime stesure di consulte.
Un interessante documento polemico su di lui, dal titolo Gelosie di Proserpina al consulto per il preteso divortio con Plutone. Favola critica nella morte inopinata delli famosi iurisconsulti Co. Berruolo, et Antonio Zennari, causidico Maffei et raggionato Donadoni,sitrova ms. nella Bibl. della Fond. Querini Stampalia di Venezia, Misc. mss. It., Cl. VII, cod. XVI, n. 2, e in due copie anche tra i ms. Cicogna del Correr.
Sul B. bibliofilo ed erudito cfr. i brevi cenni di A. Capparozzo, Cenni stor. intorno alla Bibl. Bertoliana di Ficenza, in Giorn. delle bibl., II(1818), pp. 105-107.