MERLINI, Giovanni
– Terzo di tredici figli, nacque a Spoleto il 28 ag. 1795 da Luigi e da Antonia Claudi Arcangeli.
Il padre, discendente da una famiglia nobile di origini siciliane stabilitasi a Spoleto sulla metà del XVIII secolo, era camerlengo della Confraternita di S. Croce e gestiva un negozio di drogheria e pasticceria il cui ricavato gli aveva consentito di acquisire un vasto patrimonio immobiliare.
Il M. frequentò la scuola annessa all’oratorio di S. Filippo Neri, facendosi notare per il temperamento pio e devoto. Ricevette la prima comunione nel 1808 nella chiesa di S. Ansano dal barnabita A.M. Cadolini che, divenuto cardinale, continuò a dimostrargli una grande stima. Dal 1809 frequentò da alunno esterno il seminario vescovile di Spoleto, dove si distinse negli studi scientifici e di teologia morale. Ordinato sacerdote il 19 dic. 1818 a Spoleto, si dedicò con successo alla predicazione. Il 6 luglio 1820 si recò a San Felice di Giano per assistere a un corso di esercizi spirituali tenuto da Gaspare Del Bufalo, il quale nel 1815 aveva fondato la Congregazione dei missionari del Preziosissimo Sangue.
Il M. fu subito colpito dalla personalità di Gaspare, che gli predisse un futuro da missionario, chiedendogli di coadiuvarlo nella predicazione degli esercizi spirituali. Sistemati alcuni affari familiari a Spoleto, il M. raggiunse Gaspare a Montemartano, dove il 15 ag. 1820 fece il suo ingresso nella Congregazione. Seguì subito Gaspare nel suo itinerario di predicazioni per l’Italia centrale. Il tema del sangue di Cristo versato per la redenzione dell’umanità fu al centro della sua predicazione, insieme con la devozione per la Vergine, che invocava sotto il titolo di Addolorata e di Regina del Preziosissimo Sangue.
Collaborò in quel periodo all’attività di contrasto del brigantaggio nello Stato pontificio che il cardinale B. Cristaldi, delegato apostolico di Campagna e Marittima, aveva affidata ai missionari del Preziosissimo Sangue a partire dal 1821, con la fondazione di nuove case di missione nei paesi infestati dai briganti.
La linea tenuta dal governo pontificio, inaspritasi nel 1824 con la nomina di mons. G.A. Benvenuti a delegato apostolico straordinario e del colonnello G. Rovinetti a capo della polizia, finì per scontrarsi con le direttive di Del Bufalo, il quale voleva che i suoi missionari si limitassero alla predicazione della riconciliazione e non a questioni politiche. Nel 1825, dopo un ciclo di predicazioni a Vallecorsa, durante il quale aveva ottenuto una dichiarazione di disponibilità alla resa da parte di un gruppo di briganti, il M. fu segnalato alla delegazione per essersi rifiutato di predicare contro i briganti e fu per questo sottoposto a un’inchiesta, che però non ebbe conseguenze. Nonostante gli sforzi del M. per una soluzione pacifica, l’azione terminò con una violenta repressione da parte delle autorità di polizia.
Nel marzo 1834 il M. ebbe un ruolo rilevante nella fondazione delle adoratrici del Sangue di Cristo, il ramo femminile della Congregazione, occupandosi della direzione spirituale della fondatrice Maria De Mattias e partecipando alla stesura delle regole.
Dopo la morte di Del Bufalo (28 dic. 1837) il M., il 20 genn. 1838, fu nominato vicedirettore e segretario generale della Congregazione. In quegli anni tenne le sue ultime missioni a Soriano, Monterotondo, Sezze, Sora, Arpino e Acuto, per poi occuparsi della casa di Albano Laziale, dove il 18 ag. 1840 ricevette in visita privata Gregorio XVI. Il 17 dic. 1841 il papa approvò la regola dei missionari del Preziosissimo Sangue, alla cui stesura finale il M. aveva largamente contribuito.
Egli ebbe una parte importante anche nella progettazione architettonica delle strutture delle case della Congregazione, grazie alla sua versatile sensibilità artistica. Disegnò, in tutto o in parte, le case e le chiese dei missionari a Vallecorsa, Sonnino, Acuto, Porto Recanati, Patrica e il santuario della Madonna del Fosco nei pressi di Giano.
Nel 1844 il M. dette alle stampe l’opera Le usure. Discussione dell’abate Marco Mastrofini rettificata nella parte filosofica per Giovanni Merlini… (Montecassino).
Si tratta di un’attenta revisione dell’opera di Mastrofini, che Del Bufalo aveva chiesto al M. allo scopo di tranquillizzare e guidare le coscienze sul grave problema dell’usura. In particolare il M. sostiene che l’uso della moneta non è un soggetto di prezzo distinto dalla moneta stessa, e quindi è iniqua la richiesta di un pagamento per tale uso. Solo per titoli estrinseci è lecito esigere un interesse, e comunque è necessario attenersi alle decisioni della Chiesa, che possono variare questa prassi con il mutare delle condizioni sociali.
Il 26 ag. 1847, per le precarie condizioni di salute del generale della Congregazione B. Valentini, il M. lo sostituì ad interim nel governo della Congregazione e, dopo la morte di quello, il 28 dicembre fu eletto superiore generale della Congregazione.
Proclamata la Repubblica Romana nel 1849, il M., rimasto fedele a Pio IX, lo raggiunse a Gaeta. Qui suggerì al pontefice di fare voto di estendere alla Chiesa universale la festa del Preziosissimo Sangue, al fine di ottenere il ritorno a Roma. Caduta la Repubblica, Pio IX mantenne l’impegno con il decreto Redempti sumus e nel 1854, in segno di stima, donò alla Congregazione la chiesa di S. Maria in Trivio, presso la fontana di Trevi, dove il M. insieme con la curia generalizia si trasferì nel 1858.
Durante il suo generalato egli si adoperò anche per la diffusione dei missionari del Preziosissimo Sangue negli Stati Uniti, sostenendo l’opera del prete tedesco Francesco di Sales Brunner, il primo membro non italiano della Congregazione, incaricato della missione americana.
Il M. morì a Roma il 12 genn. 1873, per le conseguenze di un incidente.
Fu sepolto nella cappella dell’Arciconfraternita del Preziosissimo Sangue nel cimitero del Verano. Nel marzo 1946, dopo la ricognizione canonica, il suo corpo fu traslato nella chiesa di S. Maria in Trivio. La causa di beatificazione, iniziata nel 1880, fu introdotta a Roma il 26 genn. 1927. Il 10 maggio 1973 Paolo VI promulgò il decreto sulle virtù eroiche, riconoscendo al M. il titolo di venerabile.
Gli scritti del M., conservati in Roma presso l’Archivio generale della Congregazione dei missionari del Preziosissimo Sangue, sono stati pubblicati in: Lettere circolari (Roma 1966); Lettere a Maria De Mattias (ibid. 1974); Compendio della vita di Maria De Mattias (ibid. 1984); Deposizione… al processo ordinario di Albano per la beatificazione e canonizzazione di s. Gaspare Del Bufalo… (ibid. 1984); Gaspare Del Bufalo (Roma-Albano Laziale 1984).
Fonti e Bibl.: L. Paggi, Elogio funebre del sacerdote d. G. M. missionario apostolico e direttor generale della Congregazione del Prez.mo Sangue, Rimini 1873; E. Rizzoli, Elogio di d. G. M. terzo direttore generale della Congregazione del Prezioso Sangue, Roma 1873; G. Del Bufalo, Epistolario, a cura di B. Conti, Roma 1986-2000, III, pp. 119-121; IV, pp. 112-114; VI, pp. 28-39, 112-117, 250 s.; VII, pp. 180 s., 228; VIII, p. 532; IX, pp. 79, 133; M. De Mattias, Lettere, a cura di A. Di Spirito - L. Coluzzi, Roma 2005, ad nomen; G. De Libero, S. Gaspare Del Bufalo romano, Roma 1954, pp. 329-333; G. Quattrino, Venerabile G. M., terzo superiore generale della Congregazione del Prez.mo Sangue, Roma 1972; G. M. e il suo messaggio, Roma 1973; M. Colagiovanni, G. M., Roma 1977; A. Rey, Gaspare Del Bufalo, Albano Laziale 1982, I, pp. 523 ss.; M. Colagiovanni, G. M.: ventiquattro ore al giorno, Albano Laziale 1988; R. Bernardo, Il Merlo vola alto, Albano Laziale 1993; M. Colagiovanni, G. M.: la volontà di Dio mi basta, Roma 1995; Id., Briganti e santi a Frosinone, Roma 1996, pp. 53 ss.; Id., I missionari a Sonnino, Roma 1996, pp. 86 ss.; G. M.(1795-1873): tempi e personalità. Atti del Convegno storico per il secondo centenario della nascita… 1996, a cura di A.M. Triacca, Roma 1998; N. Spezzati, L’opera è di Dio: G. M. e le adoratrici del Sangue di Cristo, Roma 1999; M. Montanari - A. Schiaroli, Santi e beati a Loreto, Loreto 2005, pp. 440 s.; Bibliotheca sanctorum, IX, coll. 372 s.; Diz. teologico sul Sangue di Cristo, Città del Vaticano 2007, pp. 891-905.
E. Ciferri