Architetto italiano (Roma 1879 - Firenze 1920), significativo esponente del liberty italiano. Poté conoscere le opere di Olbrich e Wagner attraverso le pubblicazioni della Wagnerschule, formandosi una personale e squisita sensibilità, e gusto per la decorazione, insieme a un rigore costruttivo, dei quali rimangono a testimonianza, a Firenze, dove svolse la sua attività i villini Ravazzini (1907-08) e Broggi Caraceni (1911) in via Scipione Ammirato, la villa Baroncelli (1920) in via Dupré e il ricordo di molte altre sue opere oggi distrutte (villa Ventilari, 1906-07; villa del Beccaro, 1907, in viale Mazzini).