MORDENTE, Giovanni
MORDENTE, Giovanni. – Nacque probabilmente a Faenza, entro la seconda decade del secolo XIII.
Degli anni della sua giovinezza la documentazione non dà alcuna notizia: tuttavia il suo iter di studi, sul quale non siamo informati, dovette sicuramente compiersi prima del 1241. Il 13 settembre di quell’anno un instrumentum rogato nella città di Siena da Mainetto di Federico notaio lo mostra medico affermato e di un certo prestigio. La cartapecora, attualmente conservata presso l’Archivio di Stato di Siena, restituisce notizia dell’accordo intercorso tra il famoso magister di grammatica Tebaldo, protagonista della nascita dello Studium senese, e un certo Bonincontro, canonico della pieve di S. Pietro di Cascia nella diocesi di Fiesole, procuratore di Giovanni Mordente da Faenza. Attraverso tale accordo si definivano le condizioni dell’insegnamento di Mordente presso lo Studio senese. Bonincontro riceveva per conto di Mordente 25 lire di denari senesi in cambio della garanzia che «magister Iohannes, in presenti anno, sive per presentem annum, veniet ad dictam civitatem Senarum recturus in arte medicine» (Archivio di Stato di Siena, Diplomatico Archivio generale dei contratti, 1241 settembre 13).
Al nome di Mordente si legano dunque non solo i primordi dell’insegnamento della medicina a Siena, ma anche lo stesso sviluppo dello Studium senese, che proprio grazie all’impegno del maestro Tebaldo si andava articolando in quegli anni in varie scuole.
Prima del suo approdo senese è probabile che Mordente avesse insegnato proprio nel piviere di S. Pietro di Cascia, in cui è attestata la presenza di scolari che risiedevano presso la chiesa di S. Martino de Pontefonio (Nardi 1996, p. 53). Tuttavia la sua permanenza come docente a Siena costituisce di fatto l’unico episodio documentato della sua altrimenti indecifrabile vicenda biografica. La prima notizia certa del suo insegnamento senese risale al 1247, l’ultima al 1249. Nel 1247, in qualità di docente di medicina, insieme ad altri docenti dello Studio, Mordente veniva incaricato dal governo senese di recarsi: «per civitates et castra Tuscie ad invitandum scolares ut deberent venire Senas ad studendum» (Collina Graziani, 1941, p. 8). A questo incarico si riferisce anche il pagamento registrato nei libri contabili della Biccherna senese che riportano notizia delle 3 lire versate, nel settembre 1248, a Raniero di Ildebrandino, scolarus «domini Peponi, recipienti pro dominis Pepone et magistro Tebaldo, et magistro Iovannino et magistro Iohanne Mordenti et magistro Petro Yspano, qui eos dederunt nuntiis qui portaverunt licteras comunis per Tusciam», per invitare scolares a recarsi «ad studium in civitate Senarum» (Libri delle Entrate e delle uscite..., p. 109). Si riferisce invece al maggio del 1249 il pagamento del salario dovuto al Mordente «pro eo quod rexit in fisica» ammontante alla somma di 15 lire di denari senesi che vennero allora versate a Giovanni di Oderigo a saldo di un mutuo contratto dallo stesso Mordente. Da questo momento in avanti della vita di Mordente si perdono le tracce documentarie.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Siena, Diplomatico Archivio generale dei contratti 13 settembre 1241; 21 maggio 1249; Biccherna, 15, c. 29v; Chartularium studii senensis, I (1240-1373), a cura di G. Cecchini - G. Prunai, Siena 1842, pp. 4-7; Libri dell’entrata e dell’uscita della Repubblica di Siena detti del Camarlingo e dei Quattro Provveditori della Biccherna, VIII (anno 1258), Firenze 1932, p. 109; Cronaca senese di autore anonimo, in Rer. Ital. Script., 2 ediz., XV, p. 6, 121n; F. Carpellini, Sulla origine nazionale e popolare delle Università in Italia e particolarmente della Università di Siena, Siena 1861, p. 33; L. Zdekauer, Sulle origini dello Studio di Siena, Siena 1893, p. 29; G. Sanesi, Recensione a Documenti per la storia della R. Università di Siena (raccolti dal prof. D. Barduzzi, I [1275-1479], Siena 1900), in Archivio storico italiano, XXVII (1901), pp. 379 s.; G. Collina Graziani, G. M. da Faenza antesignano dei docenti faentini nel sec. XIII. Note commemorative, Faenza 1941, pp. 7 s.; Id., In margine alla vita di maestro G. M. faentino, antico maestro dello studio senese, in Romagna medica, V (1953), 5, pp. 339 s., 346; G. Prunai, Lo Studio senese dalle origini alla Migratio bolognese (sec.XII- 1321), in Bullettino Senese di storia patria, s. 3, LVI (1949), p. 62; A. Garosi, Siena nella storia della medicina (1240-1555), Firenze 1958, pp. 134, 375; P. Nardi, Comune, impero e papato alle origini dell’insegnamento universitario in Siena (1240-1275), in Bullettino senese di storia patria, XC (1983), p. 71; G. Piccinni, Tra scienza ed arti lo studio di Siena e l’insegnamento della medicina (sec.XIII-XVI), in L’università di Siena 750 anni di storia, Milano 1991, pp. 143, 153; P. Nardi, L’insegna-mento superiore a Siena nei secoli XIXIV. Tentativi e realizzazioni dalle origini allo studio generale, Milano 1996, pp. 53, 58n., 60n., 217n.