ANNIO, Giovanni o Nanni
Nato a Viterbo nel 1432, si fece domenicano nel convento di S. Maria di Gradi della sua città. Si distinse presto per la conoscenza delle lingue orientali, per la profondità teologica e come predicatore e archeologo. In vita l'A. ebbe molti onori da Sisto IV e Alessandro VI, tanto da essere nel 1499 eletto maestro del Sacro Palazzo, e da vedere la sua statua messa nel Palazzo Pretorio di Viterbo. Ma dopo morte, le cose cambiarono, e polemiche assai aspre si dibatterono pro e contro l'A. per la sua opera Antiquitatum vanarum volumina XVII, dove raccoglie frammenti di antichi autori, molti dei quali ignoti, e di più che dubbia autenticità. Di quell'opera l'A. fece due edizioni; una senza commenti, edita a Venezia nel 1489, e l'altra con commenti, edita a Roma nel 1497. Il Sansovino tradusse in italiano l'opera (Venezia 1583). Che l'A. volesse ingannare è da escludersi; forse fu sorpresa la sua buona fede. Morì a Roma il 13 novembre 1502.
Bibl.: Scriptores Ordinis Praedicatorum, II, pp. 4-7, 718, 827; Touron, Histoire des hommes illustres de l'Ordre de Saint Dominique, Parigi 1743, III, p. 655; P. Labat, Voyage en Espagne et en Italie, Parigi 1830, VII, pp. 95, 108; Burcardo, Liber notarum, in Rerum Italicarum Scriptores, Città di Castello, 1906, II, pp. 125, 339; Dictionn. de géogr. et d'hist. ecclés., I, s. v.