PAOLI, Giovanni
PAOLI, Giovanni. – Nacque probabilmente nel primo decennio del Cinquecento. Bresciano di origine, proveniva forse dalla Riviera di Salò, dove il cognome è attestato verso la fine del XVI secolo (Salò, Archivio della Magnifica Patria, reg. 604: Estimo di Portese 1594-95, passim). Il suo nome è noto soprattutto nella versione castigliana 'Juan Pablos'. Fu lui a introdurre l’arte della stampa nel Nuovo Mondo.
Dopo un periodo di apprendistato a Venezia, forse presso altri tipografi bresciani, prese la via della Spagna. I duraturi contatti con italiani attivi a Lione, in primis Baldassarre Gabiano, portano però a congetturare che abbia soggiornato per un periodo anche nella città francese. Due documenti attestano la sua presenza a Siviglia nel 1532. Il primo, datato 16 giugno, riguarda l’impegno da parte del libraio portoghese João Felipe di pagare una fornitura di libri al libraio-editore Juan Cromberger. Paoli, definito «ytalián», figura come testimone insieme con tale Pedro Alemán, entrambi dipendenti di Cromberger. Nel secondo documento, datato 31 agosto, Paoli dà mandato ad Alonso Gallardo di tutelare suoi non meglio precisati interessi: risulta essere maggiore di venticinque anni e cittadino di Siviglia, dove lavorava e abita presso Cromberger. Il documento fu sottoscritto da due testimoni, Guillén Daç e Pedro de Quesada, in vece di Paoli che dichiarava, allora, di non saper scrivere. Sarà infatti solo con il tempo, e soprattutto dopo il trasferimento oltre oceano, che imparò progressivamente a padroneggiare la scrittura.
Nell’esperienza di Paoli e nell’introduzione della stampa in America svolsero un ruolo decisivo Antonio de Mendoza (ca. 1491-1542), uomo colto e membro di una potente famiglia, nominato viceré della Nuova Spagna da Carlo V nel 1535, e il francescano Juan de Zumárraga (ca. 1478-1548), insediatosi come vescovo di Città del Messico nel 1534 e deciso a istituire, fin dal suo primo viaggio in America nel 1528, una grande biblioteca a servizio di tutta la colonia. Il loro arrivo in America accrebbe il fabbisogno di libri, già alimentato dall’attività missionaria. Il commercio librario verso il Nuovo Mondo fu monopolizzato da Cromberger che, in seguito al fallimento di alcuni tentativi di stampare in Spagna testi per la catechesi degli indigeni redatti nelle loro lingue, decise di impiantare lì una tipografia.
Il 12 luglio 1539 fu stipulata una convenzione tra Cromberger e Paoli, qualificato nell'atto come compositore, in cui si impegnava ad allestire una stamperia a Città del Messico e a gestirla per dieci anni per conto del proprietario. Tutte le edizioni, previa autorizzazione del vescovo, dovevano essere sottoscritte con una formula prestabilita in cui doveva comparire solo il nome di Cromberger. Questi avrebbe fornito l’attrezzatura (torchio, serie di caratteri, arredi e strumenti) e, di volta in volta, le materie prime: l’inchiostro, ma soprattutto la carta, che, a causa della mancanza di cartiere in Messico fino al tardo Seicento, doveva essere importata dall’Europa, con un sensibile aumento dei costi. Con Paoli dovevano partire la moglie, Jerónima Gutierrez, l’operaio Gil Barbero e uno schiavo nero di nome Pedro (torcoliere), a cui si aggiungeva un fiduciario di Cromberger con compiti di sovrintendenza. Le spese di trasporto di persone e attrezzature erano a carico di Cromberger.
La nuova officina, collocata in un locale di proprietà del vescovato, entrò in funzione entro la fine del 1539, come testimonia l’edizione della Breve y mas compendiosa Doctrina Christiana en lengua mexicana y castellana, finanziata dal vescovo Zumárraga e realizzata «en casa de Juan Cromberger, año de mill y quinientos y trienta y nueve» (Medina, n. 1). Un frammento, oggi perduto, di questa edizione fu segnalato e descritto nella seconda metà dell’Ottocento. Si conserva invece, presso la Biblioteca Nacional de España, un frammento dell’edizione, datata 13 dicembre 1540, del Manual de adultos, una guida per i sacerdoti che dovevano battezzare gli adulti.
Alla morte di Cromberger nel 1540, gli eredi, pur affrettandosi a rinnovare il privilegio per la stampa e il commercio librario in America, non si interessarono allo sviluppo della filiale messicana, che per anni ebbe seri problemi nell’approvvigionamento di carta, inchiostri e caratteri. La vedova Cromberger, Brígida Maldonado, comprendendo che l’impresa messicana si stava rivelando in buona parte fallimentare, decise di liquidarla. Nel 1545 inviò a Città del Messico il fratello, Mateo Carón, per valutare la cessione dei materiali a Paoli, operazione poi conclusa nel 1547. In quel periodo Paoli pubblicò ugualmente alcune edizioni a spese di Zumárraga, recanti al colophon solo il luogo di stampa e il nome del finanziatore. È del 17 gennaio 1548 la prima edizione autonoma, la Doctrina christiana en lengua española y mexicana hecha por los religiosos de la orden de sancto Domingo.
Nello stesso 1548, in occasione della promulgazione delle Nuevas leyes, il nome di Paoli compare tra le quasi 1400 istanze fatte pervenire alle autorità spagnole da parte di chi, proprietari terrieri o funzionari arrivati al seguito dei primi conquistadores, intendeva regolarizzare posizioni acquisite di fatto o di diritto nel Nuovo Mondo. Paoli dichiarò di essere di origini bresciane e di risiedere da otto anni a Città del Messico, dove era giunto per esercitare l’arte della stampa e dove, dal febbraio 1542, gli era stata concessa la cittadinanza e nel maggio dell’anno successivo gli era stato assegnato un lotto di terreno per edificare abitazione e bottega. Lì egli si trasferì dopo aver abbandonato la sede primitiva.
La fondazione dell’Università nel 1553 rappresentò una grande occasione di sviluppo per l’azienda di Paoli. Del progetto Zumárraga e Mendoza si erano interessati fin dal 1537. Paoli, come attesta una serie di documenti, avviò contatti con la Spagna per rinnovare la tipografia e renderla adeguata a servire l’erigenda Università. Nel 1548 commissionò nuovi materiali, ma la nave che li trasportava naufragò presso l’isola di Hispaniola.
Nel 1550 il liutaio Juan López rientrò in Spagna con l’incarico di acquistare, per conto di Paoli, nuove attrezzature e scorte di materiali e di reclutare un torcoliere, un compositore e un fonditore di caratteri con un collaboratore, che giunsero in Messico solo dopo la metà del 1551.
Tra luglio e novembre 1554, Paoli pubblicò alcune edizioni particolarmente curate per realizzazione tipografica, qualità della carta e impaginazione, che segnarono la svolta nella sua attività. Si trattava di opere, frutto della produzione accademica locale, che ebbero una certa fortuna in Europa e che arricchirono il catalogo di Paoli, caratterizzato da catechismi, manuali per confessori, dizionari e, in genere, opere di ampia circolazione. Letterati e professori dello Studio iniziarono a frequentare l’officina e a collaborarvi in qualità di correttori e curatori editoriali.
La nuova fase dell’attività si protrasse fino al 1558, quando finì il privilegio più volte rinnovato da Mendoza e concesso un’ultima volta dal nuovo viceré Luís de Velasco. All’inizio di agosto 1559 Antonio de Espinosa, il fonditore che aveva in precedenza lavorato per Paoli, forte di un’autorizzazione reale, aprì una seconda stamperia. Alcuni dipendenti di Paoli passarono alla nuova azienda, probabilmente sottraendo anche materiali e attrezzature. Il tipografo bresciano fu costretto a reclutare nuovo personale in Spagna, ma nonostante la concorrenza, continuò la sua attività fino alla realizzazione del capolavoro della sua officina, il Manuale sacramentorum a uso della Chiesa messicana, stampato in rosso e nero con illustrazioni e notazione musicale, uscito alla fine di luglio 1560.
Paoli morì a Città del Messico nell’agosto 1560, dopo avere dettato il testamento il 3 luglio.
Aveva pubblicato una cinquantina di edizioni, molte delle quali conservate in esemplare unico o addirittura in frammenti. Ciò lascia supporre che gli possa essere riconosciuta una produzione maggiore.
Oltre alla moglie, lasciò sei figli – María de Figueroa, Alonso Gutiérrez, Juan Pablos, Elena Gutiérrez, Isabel Gutiérrez e Hipólito Gutiérrez – alcuni ancora in tenera età. L’officina proseguì l'attività fino all’inizio del Seicento, prima con Pedro Ocharte, marito della primogenita di Paoli, María de Figueroa, e poi con i suoi eredi. Con la morte di Paoli, che seguiva quelle di Zumárraga (1548) e di Mendoza (1552), scomparve l’ultimo protagonista dell’età pionieristica della stampa in America.
Fonti e Bibl.: J.T. Medina, La imprenta en México (1539-1821), I, Santiago de Chile 1908, ad ind.; Documentos para la historia de la tipografía americana, México 1936, ad ind.; IV centenario de la imprenta en México, la primera de América. Conferencias sustentadas en su commemoración, México 1939, passim; C.E. Castañeda, The beginning of printing in America, in Hispanic American historical review, XX (1940), pp. 671-685; H.R. Wagner, Nueva bibliografía mexicana del Siglo XVI. Suplemento a las bibliografías de don Joaquín Gracía Icazbalceta, don José Toribio Medina y don Nicolás León, México 1940, ad nomen; J. García Icazbalceta, Bibliografía mexicana del siglo XVI. Catálogo rasonado de libros impresos en México de 1539 a 1600, a cura di A. Millares Carlo, México 1954, ad nomen; C. Griffin, The Cromberger of Seville. The history of a printing and merchant dynasty, Oxford 1988, ad ind.; E. Sandal, La emigración de los impresores italianos a España y América durante el siglo XVI, in Boletín del Instituto de investigaciones bibliográficas, II (1997), 2, pp. 9-30; Id., L’introduzione della stampa nel Nuovo Mondo, 1539 e 1584, in Aevum, LXXIX (2005), pp. 639-675; Id., G. P. da Brescia e l’introduzione della stampa nel Nuovo Mondo (1539-1560), Brescia 2007; M. Garone Gravier, La tipografía y las lenguas indígenas: estrategias editoriales en la Nueva España, in La Bibliofilia, CXIII (2011), pp. 355-373.