GIOVANNI PAOLO II, papa (App. IV, ii, p. 82; V, ii, p. 464)
Tra il 1992 e il 1999 il pontificato di G. P. ii è stato caratterizzato da una sostanziale conferma delle linee di tendenza già manifestatesi nei quattordici anni precedenti e da un'attività molto intensa nonostante l'insorgere e l'aggravarsi progressivo di problemi di salute (in parte conseguenza del grave attentato subito nel 1981), che hanno costretto il papa a sottoporsi ad alcuni interventi chirurgici. Come già negli anni precedenti, costante è stata soprattutto la ricerca di visibilità (spinta, secondo alcuni critici, fino alla spettacolarità) e di presenza nel mondo, perseguita in molti modi: tra questi, la pubblicazione di numerosissimi discorsi, documenti e altri testi, l'ulteriore moltiplicazione dei viaggi, internazionali e italiani, presentati dallo stesso G. P. ii in più occasioni come una delle principali caratteristiche del suo pontificato, le frequenti cerimonie di beatificazione e canonizzazione e l'insistenza sul giubileo del 2000; sono state poi convocate e tenute diverse assemblee e riunioni di cardinali e vescovi, ed è stata ulteriormente sviluppata la presenza della Santa Sede sulla scena internazionale.
Tra i documenti del papa e di altri organismi della Curia romana (per tutti questi v. enciclica, in questa Appendice) si ricordano qui le encicliche Veritatis splendor (1993) sui fondamenti della morale, Evangelium vitae (1995) sulla difesa della vita umana, Ut unum sint (1995) sull'ecumenismo e Fides et ratio (1998) sui rapporti tra fede e ragione, le lettere apostoliche Ordinatio sacerdotalis (1994) contro l'ammissione delle donne al sacerdozio ministeriale e Tertio millennio adveniente (1994) sulla preparazione del giubileo, e la costituzione apostolica Universi dominici gregis (1996) sulla riforma del conclave. Dopo una preparazione di circa sei anni, nel 1992 è stato pubblicato il Catéchisme de l'Église catholique, diffuso in molte lingue ma poi corretto ed edito definitivamente in latino nell'editio typica apparsa solo nel 1997 con il titolo Catechismus catholicae ecclesiae. Testi di G. P. ii sono stati raccolti sotto forma d'intervista nel volume Varcare la soglia della speranza (1994), mentre interamente del papa è il volume Dono e mistero (1996), riflessione autobiografica scritta nel cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale.
Tra i viaggi e le visite di G. P. ii (complessivamente 89 internazionali, non di rado ripetuti in uno stesso paese, e 137 italiani, fino a tutto il 1999) risonanza hanno avuto soprattutto quelli in paesi a maggioranza musulmana come la Tunisia (1996), il Libano (1997) e la Nigeria (1998, per la seconda volta), a maggioranza non cristiana come in India (1999, per la seconda volta), e quelli in paesi già comunisti: oltre a nuovi viaggi in Polonia (nel 1995, nel 1997 e nel 1999, per la sesta, la settima e l'ottava volta), in Ungheria (1996, per la seconda volta), Albania (1993), Lituania, Lettonia ed Estonia (1993), Croazia (1994 e 1998), Repubblica Ceca (1995 e 1997), Slovacchia (1995), Slovenia (1996 e 1999), Sarajevo (1997); un particolare rilievo ha assunto poi il viaggio a Cuba (1998), mentre intento e risvolti ecumenici hanno rivestito nel 1999 quelli in Romania e Georgia, entrambe di tradizione ortodossa.
Molto frequenti sono state, come negli anni precedenti, anche le cerimonie di beatificazione e canonizzazione (per queste v. canonizzazione, in questa Appendice), non di rado celebrate durante i viaggi e con le quali è stato proclamato un numero senza precedenti di nuovi beati e santi, quasi la metà di tutti quelli beatificati e canonizzati negli ultimi quattro secoli, da quando cioè esiste la congregazione vaticana incaricata d'istruire le cause necessarie: fino a tutto il 1999 infatti G. P. ii ha proclamato 938 beati (su un totale di 1617) e 296 santi (su 582); tra questi sono prevalenti figure esemplari tipiche dell'agiografia cattolica, anche se non mancano nuovi modelli di santità, mentre accenti più tradizionali ha assunto da parte del papa l'impulso notevole impresso al culto di Maria (a lei è rivolto il suo motto Totus tuus, così come l'iniziale del nome di Maria è, sotto la croce, l'unico elemento dello stemma papale).
Accentuazione del tutto particolare negli interventi del papa, soprattutto a partire dal 1994, hanno avuto il tema e quindi la preparazione del giubileo del 2000 (v. giubileo, in questa Appendice), fissato con la bolla d'indizione Incarnationis mysterium (1998). Evento che in più occasioni lo stesso G. P. ii ha caricato di tinte fortemente simboliche presentandolo come sfondo della sua missione pontificale; tra l'altro il giubileo è stato messo in relazione con il tema del perdono di cui secondo il papa la Chiesa ha bisogno per le colpe commesse da suoi membri nel passato. In questo contesto, mantenendo una stretta continuità con il Concilio vaticano ii e con Paolo vi, G. P. ii è più volte intervenuto in questo senso, deplorando le responsabilità dei cattolici e chiedendo perdono per quanto riguarda l'antigiudaismo (distinto dall'antisemitismo nel documento vaticano We remember: a reflection on Shoah, pubblicato nel 1998), le divisioni tra i cristiani, le guerre di religione, le diseguaglianze e le ingiustizie sociali, l'intolleranza e le violenze commesse in nome della difesa della verità.
Oltre la 9a assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, tenutasi nel 1994 sul tema della vita consacrata (cioè dei religiosi) e della sua missione (la 10a assemblea generale ordinaria dovrebbe tenersi nel 2000 e trattare il tema del ministero episcopale), e un'assemblea speciale per il Libano (1995), nella prospettiva del nuovo millennio G. P. ii ha convocato una serie di assemblee speciali a livello continentale: dopo la prima per l'Europa svoltasi nel 1991 (una seconda è stata celebrata nell'ottobre del 1999 a conclusione di questa serie), si sono successivamente tenute le assemblee speciali per l'Africa (1994), per l'America (1997), per l'Asia (1998) e quindi per l'Oceania (1998). Inoltre nel 1994 è stata organizzata la 5a assemblea plenaria del collegio dei cardinali sulla preparazione del giubileo e problemi relativi a famiglia, popolazione e sviluppo, mentre nel 1994 e nel 1998 G. P. ii ha indetto altri due concistori nei quali ha creato 50 nuovi cardinali (e altri due sono stati riservati in pectore, cioè il loro nome non è stato rivelato), raggiungendo nei sette concistori tenuti a questo scopo il numero complessivo di 157 cardinali da lui creati, mai raggiunto da nessun papa; il collegio cardinalizio è così ormai composto in grande maggioranza da 'creature' di G. P. ii (94 su 106 alla data del 31 dicembre 1999 tra i cardinali elettori in un futuro conclave, tra quelli cioè che non hanno ancora compiuto ottant'anni). La successione di queste assemblee sinodali e cardinalizie ha di fatto ulteriormente incrementato la dimensione collegiale del governo della Chiesa (voluta dal Concilio vaticano ii e poi sviluppata da Paolo vi), nonostante si siano manifestate diverse critiche nei confronti di Roma per una rinnovata gestione centralistica del governo della Chiesa e di queste stesse assemblee, per una serie di nomine episcopali che hanno dato luogo a polemiche e difficoltà in alcuni paesi, e in particolare per la pubblicazione nel 1998 della lettera apostolica Apostolos suos, da più parti considerata limitativa delle conferenze episcopali.
Enormemente sviluppata risulta la presenza internazionale della Santa Sede, che ha stabilito relazioni diplomatiche, tra gli altri paesi, dal 1992 con Croazia, Slovenia, Ucraina e Messico, dal 1994 con Giordania, Sudafrica e Israele, dal 1997 con la Libia e dal 1998 con lo Yemen, per un totale, alla data del 31 dicembre 1999, di 171 paesi (per avere un'idea di questo sviluppo, si ricordi che all'inizio del pontificato di G. P. ii erano 92 i paesi che intrattenevano con la Santa Sede relazioni diplomatiche), ai quali si aggiungono la Federazione Russa (dal 1992) e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (dal 1994), che dispongono presso la Santa Sede di due missioni a carattere speciale.
In continuità con gli anni precedenti, tra le principali preoccupazioni di G. P. ii e del suo pontificato spiccano la necessità di una 'nuova evangelizzazione' anche nei paesi di antica tradizione cristiana e in quelli già dominati da regimi comunisti, la protezione della famiglia e della vita umana contro aborto, eutanasia, pena di morte e altre forme di violenza, la difesa e promozione dei diritti umani (in particolare della libertà religiosa) e l'attività in favore della pace, della giustizia e dello sviluppo, nelle relazioni internazionali e nei singoli paesi. Da ricordare in proposito sono soprattutto i numerosi interventi del papa e dei suoi rappresentanti relativi a diversi focolai di guerra (come nel Golfo, nella ex Iugoslavia e in Africa) e a questioni come il disarmo, il commercio internazionale e il debito internazionale dei paesi poveri. Dal punto di vista politico, alla polemica serrata contro il comunismo caratteristica degli anni precedenti del pontificato ha fatto seguito in G. P. ii una critica, non nuova ma sempre più aperta, della logica disumanizzante del capitalismo e della pura economia di mercato avviata alla globalizzazione. A questa intensa attività papale rivolta all'esterno della Chiesa ha corrisposto anche in questi ultimi anni un'accentuazione da parte di G. P. ii del rigore in campo dottrinale e disciplinare (in questo senso è stata appunto interpretata la pubblicazione nel 1998 della lettera apostolica Ad tuendam fidem sul "dovere di osservare le verità proposte in modo definitivo" dal magistero ecclesiastico) e del sostegno al fenomeno dei movimenti ecclesiali, spesso d'indirizzo tradizionale e conservatore, tra i quali spicca senza dubbio l'Opus Dei, un'associazione fondata in Spagna nel 1928 ma costituita dallo stesso G. P. ii nel 1982 come 'prelatura personale' e della quale il papa ha poi beatificato nel 1992 il fondatore J. Escrivá de Balaguer. Altrettanto chiara è risultata la volontà di G. P. ii di continuare il dialogo ecumenico con le altre confessioni cristiane, espressa soprattutto nell'enciclica Ut unum sint, dove ha tra l'altro sottolineato la necessità di trovare a questo scopo una nuova forma di esercizio del primato romano. Questa intenzione è apparsa tuttavia contraddetta da altri documenti papali (come per es. la lettera Ad tuendam fidem) e soprattutto deve fare fronte a nuove difficoltà, come i contrasti con il mondo ortodosso a causa tra l'altro del ristabilimento della gerarchia cattolica nell'Europa orientale e con l'anglicanesimo per l'ammissione delle donne al ministero ordinato, in un contesto generale che vede l'ecumenismo tra le Chiese cristiane attraversare una fase piuttosto critica. Per quanto riguarda le altre religioni, dopo l'iniziativa senza precedenti di G. P. ii, che nel 1986 aveva celebrato una giornata mondiale di preghiera per la pace ad Assisi con altri responsabili e rappresentanti delle Chiese cristiane e delle principali religioni del mondo, anche in questi ultimi anni il dialogo è proseguito per impulso del papa, in particolare nei confronti dell'ebraismo e dell'islamismo, nella prospettiva del Giubileo che il papa vede e vive come simbolo del nuovo millennio.
Bibl.: La documentazione pontificia, ora accessibile anche su Internet al sito vaticano (www.vatican.va), è riunita in diverse raccolte: Acta Apostolicae Sedis 1991, 83-1999, 91; Insegnamenti di Giovanni Paolo ii, 12-19, Città del Vaticano 1991-99; Enchiridion Vaticanum, 13-16, Bologna 1995-99; scritti precedenti il pontificato sono stati raccolti in: K. Wojtyła, Opere letterarie. Poesie e drammi, Città del Vaticano 1993; K. Wojtyła, Perché l'uomo. Scritti inediti di antropologia e filosofia, Milano-Città del Vaticano 1995; abbondante bibliografia sul pontificato è raccolta in Archivum Historiae Pontificiae, 1992, 30-1999, 37; tra i saggi più recenti, spesso più legati alla cronaca e a circostanze celebrative che impegnati in approfondimenti storici, si ricordano i seguenti: D. Willey, God's politician. John Paul ii at the Vatican, London-Boston 1992 (trad. it. Milano 1992); J.-Y. Calvez, L'homme dans le mystère du Christ. Le message de Jean-Paul ii, Paris 1993; G.F. Svidercoschi, Lettera a un amico ebreo, Milano 1993; T. Szulc, Pope John Paul ii. The biography, New York 1995; C. Bernstein, M. Politi, His Holiness, New York 1996 (trad. it. Milano 1996); J.-B. d'Onorio, Plaidoyer pour Jean-Paul ii, Paris 1996; G. Zizola, Il successore, Roma-Bari 1996; J. Kwitny, Man of the century, The life and times of Pope John Paul ii, New York 1997; H. Tincq, Défis au Pape du iiie millénaire. Le pontificat de Jean-Paul ii et le dossier du successeur, Paris 1997; L. Accattoli, Karol Wojtyła. L'uomo di fine millennio, Cinisello Balsamo 1998; H.-J. Fischer, Die Jahre mit Johannes Paul ii, Rechenschaft über ein politisches Pontifikat, Freiburg 1998; G.F. Svidercoschi, "Ho conosciuto nazismo e comunismo". Karol Wojtyła, un papa tra due totalitarismi, Firenze 1998; J. Ratzinger, Giovanni Paolo ii. Vent'anni nella storia, Cinisello Balsamo 1999; A. Dulles, The splendor of Faith. The theological vision of Pope John Paul ii, New York 1999; G. Weigel, Witness to Hope. The life of Pope John Paul ii, New York 1999 (trad. it. Milano 1999).