Medico e letterato (Milano 1805 - Monza 1861); primario e poi direttore degli ospedali di Monza e di Como, fu poeta dialettale (El pover Pill, 1852, elogio del suo cane); scrisse alcune operette umoristiche (La prefazione alle mie opere future, 1838; Il volgo e la medicina, 1840; Il gatto, 1846; L'arte di convitare, 1850-51; Il viaggio d'un ignorante, 1857), alle quali è legata la sua fama; in special modo a Il gatto, elogio ironico dell'animale e fine studio del suo carattere.