RANDACCIO, Giovanni
Medaglia d'oro, nato a Torino nel 1884. Il padre, sardo, era ufficiale superiore dell'esercito. Entrato nell'esercito come sottotenente di fanteria, nel maggio 1915 era capitano nella brigata Toscana. Fin dall'inizio delle ostilità dimostrava qualità eccezionali di ardimento e di ascendente sulle truppe: ebbe una prima medaglia d'argento al valore militare nell'attacco al Monte Sei Busi, il 1° giugno 1915; una seconda medaglia d'argento nell'attacco alle alture di Polazzo il 21 ottobre 1915. Ferito quella volta assai gravemente, fu dichiarato inabile permanente alle fatiche di guerra; ma egli volle ad ogni costo ritornare in prima linea, e nell'ottobre 1916 si guadagnava la terza medaglia di argento e la promozione a maggiore per merito di guerra nella conquista del Veliki Kribach. Nuovamente ferito, ritornò nuovamente alla fronte; e il 28 maggio 1917, nell'attacco a quota 28 a sud del Timavo, dopo aver guidato i suoi uomini alla vittoria, veniva colpito a morte da una raffica di mitraglia. Soccombette dopo ore di sofferenze, durante le quali "ha superato sé stesso e ogni altra sua interna vittoria, per la sovrana dignità con cui ha accolto il dolore e la morte" (G. D'Annunzio). Alla sua memoria venne decretata la medaglia d'oro al valor militare; e la sua figura fu immortalata da G. D'Annunzio nell'orazione al cimitero di Monfalcone, il 30 maggio.