Figlio minore (Oxford 1167 - Newark 1216) di Enrico II; ebbe il soprannome di Senzaterra (ingl. Lackland) per essere rimasto, ultimo dei fratelli, senza appannaggi. Re d'Irlanda (1177), cospirò insieme con i fratelli contro il padre. Conte di Mortain (1189), ebbe affidata la reggenza dal fratello Riccardo che partiva per la crociata e durante la sua assenza tentò di farsi eleggere re d'Inghilterra. Rappacificatosi con Riccardo, gli successe nel 1199: lo stesso anno divorziava da Alice di Gloucester, per sposare Isabella di Angoulême. Si trovò subito a tener testa all'opposizione baronale, che contava anche sull'appoggio del clero. Si oppose alla nomina (1206) di Stefano Langton ad arcivescovo di Canterbury, sfidando l'interdetto di Innocenzo III. Impose una severa e accentrata politica tributaria e portò avanti la lotta contro i baroni. Sottomise il Galles (1209-11), assoggettò la nobiltà irlandese (1212), e infine riprese la lotta contro Filippo II di Francia, sulla cui tradizionale ostilità al monarca inglese puntavano i baroni. Attaccato su più fronti e colpito dalla scomunica, G. dovette piegarsi, accettare la nomina di Langton, richiamare i baroni esiliati e restituire al clero i beni, precedentemente requisiti. In più, doveva riconoscersi vassallo del papa. La sua posizione si indebolì ulteriormente con il fallimento della campagna di Normandia del 1213 e la sconfitta, su bita assieme all'alleato imperatore Ottone di Brunswick, nella battaglia di Bouvines. G. fu costretto dall'opposizione dei baroni a firmare (1215) la Magna Charta libertatum, in cui si riconoscevano alla nobiltà laica ed ecclesiastica proprî privilegi. Ma il re riuscì a farsi sciogliere dal papa dall'obbligo di osservare il giuramento (24 ag. 1215), e riprese la sua azione antibaronale. Nel 1216 una ribellione dei baroni oppose a G. il figlio di Filippo II di Francia, Luigi. G. morì quello stesso anno e i baroni preferirono allora sostenere la successione del suo giovane figlio, Enrico.