SEMERANO, Giovanni
– Nacque a Palmi il 23 agosto 1907 da Francesco e da Giovanna Bassinetti.
I genitori erano pugliesi ma temporaneamente residenti in Calabria in quanto il padre lavorava come applicato al movimento dei treni presso la stazione di Palmi. Dopo pochi mesi la famiglia andò ad abitare nei pressi di Lecce, dove Giovanni Semerano frequentò l’Istituto tecnico, diplomandosi nel 1924. Si iscrisse quindi al primo anno del corso di laurea in chimica all’Università di Napoli, ma nel 1925 si trasferì all’Università di Padova, sempre a causa del lavoro del padre, nel frattempo divenuto capostazione nella città veneta.
Semerano si laureò il 28 ottobre 1929 con una tesi dal titolo Il metodo polarografico, assegnatagli da Arturo Miolati. Dal 1917 Miolati era ordinario di chimica generale e proprio in quegli anni stava promuovendo l’istituzione a Padova di una cattedra di chimica-fisica. Già nel 1927, nel corso di un viaggio a Praga effettuato allo scopo di far conoscere il processo per la sintesi dell’ammoniaca messo a punto da Luigi Casale, Miolati aveva preso contatti con Jaroslav Heyrovský. Questi era l’inventore della polarografia, un particolare tipo di elettrolisi che utilizzava come catodo un elettrodo a goccia di mercurio. Tale tecnica consentiva analisi sia qualitative sia quantitative di elevata sensibilità. Inoltre, nell’istituto chimico dell’Università di Praga era stato realizzato uno strumento semiautomatico, il polarografo, che permetteva di svolgere molte misure in tempi brevi. Tornato in Italia, Miolati aveva fatto acquistare dall’Università di Padova l’apparecchio e aveva diretto la tesi di Semerano sull’argomento. Questi si mostrò fin dall’inizio particolarmente interessato e abile nella nuova metodologia, su cui scrisse, appena dopo la tesi, una monografia in italiano (Il polarografo: sua teoria ed applicazioni, Padova 1932). In quegli stessi mesi visitò per un breve periodo il laboratorio di Heyrovský a Praga, pubblicando poi i risultati delle ricerche lì svolte (Polarographic studies with the dropping mercury cathode. Part XXV. Increased sensitivity of micro-analitycal estimations by a compensation of current, in Collection of czechoslovak chemical communication, IV (1932), pp. 176-180, con D. Ilkovic).
Sempre nel 1932 Semerano divenne aiuto presso la cattedra di chimica-fisica dell’Università di Padova, su cui nel frattempo Miolati era stato trasferito. Negli anni successivi proseguì la sua attività di formazione, grazie a borse di studio che gli permisero di lavorare nel 1933-34 all’Università di Heidelberg, studiando i principi e le applicazioni delle spettroscopie I.R. e Raman, e poi nel 1934-35 all’Imperial college of science and technology di Londra, presso cui effettuò ricerche nel campo della chimica delle alte pressioni. Proprio la varietà degli interessi scientifici, l’intensità del lavoro svolto e i risultati ottenuti, soprattutto nel campo della polarografia, consentirono a Semerano di risultare nel 1938 tra i vincitori del concorso come professore straordinario per la cattedra di chimica-fisica (Roma, Archivio centrale dello Stato, Ministero della Istruzione pubblica, Direzione generale dell’Istruzione superiore, Concorsi a cattedre 1924-54, b. 159, f. 518). Dal 29 ottobre 1938 prese la direzione dell’istituto di chimica-fisica dell’Università di Padova subentrando al suo maestro Miolati, che aveva lasciato l’insegnamento l’anno precedente.
Lì Semerano restò come professore fino al 1961, anno in cui chiese e ottenne di trasferirsi all’Università di Bologna, conservando per altro nella città veneta la residenza sua e della famiglia. A Padova si era sposato nel 1933 con Bianca Iommetti, dalla quale aveva avuto tre figli, Carla, Antonio e Piergiorgio.
Negli anni padovani gli interessi scientifici di Semerano furono centrati essenzialmente (anche se non esclusivamente) sulla polarografia, di cui può essere definito il principale propagatore in Italia. Le sue ricerche nel settore portarono in trent’anni a un’ottantina di pubblicazioni sue e dei suoi allievi, che spaziarono dagli aspetti teorici alle applicazioni della metodologia, al perfezionamento delle apparecchiature e delle tecniche di impiego. Questo particolare interesse è comprensibile se si pensa che almeno fino alla fine degli anni Cinquanta del XX secolo la polarografia ebbe un posto di grande rilievo tra le tecniche analitiche della chimica, come testimoniò anche l’attribuzione del premio Nobel al suo inventore Heyrovský nel 1959.
L’impegno di Semerano per la polarografia non si limitò alle molte ricerche basate su di essa. Nel 1947 fu istituito a Padova il Centro della polarografia del Consiglio nazionale delle ricerche, da lui diretto fino al 1963. Nell’ambito delle attività del Centro pubblicò il volume Bibliografia polarografica (1922-1948), che presentava un elenco completo di tutti i lavori basati sulla polarografia pubblicati in oltre venticique anni, allo scopo di coinvolgere una sempre più larga cerchia di studiosi verso le molteplici possibilità della metodologia. Tale pubblicazione continuò a essere aggiornata per diversi anni dopo la prima edizione. Sempre alla polarografia fu dedicata un’altra opera a cura di Semerano, la collana in cinque volumi Contributi teorici e sperimentali di polarografia (Spoleto 1951-1960), nella quale vennero riportati i contenuti delle scuole estive sul tema che egli organizzò più volte a Bressanone.
Nel 1961 Semerano si trasferì all’Università di Bologna. Motivo di tale decisione fu il malcontento per lo scarso supporto che a suo parere l’Università padovana aveva dato alle sue iniziative. Poté comunque giocare un ruolo anche il desiderio di lavorare in una città in cui all’epoca esisteva una indubbia sinergia tra l’Università e l’amministrazione comunale, tradizionalmente tenuta dai partiti della sinistra. Per un certo periodo Semerano fu anche consigliere comunale a Bologna, eletto nelle fila del Partito socialista (Archivio dell’Università di Padova, Personale cessato, b. 60, Giovanni Semerano). Nella città felsinea Semerano volse la sua attenzione ad altri settori di ricerca, quali la chimica nucleare, la radiochimica e la fotochimica.
Una volta collocato in pensione nel 1978, Semerano dedicò le proprie energie alle accademie di cui faceva parte, in particolare l’Accademia dei Lincei, della quale era socio corrispondente dal 1948 e socio nazionale dal 1964. Negli anni Ottanta cessò tuttavia di partecipare alle attività dei Lincei per dissapori sulle modalità con le quali venivano assegnati i premi dell’Accademia (Archivio della Accademia nazionale dei Lincei, Giovanni Semerano, Fascicolo personale). Più duratura nel tempo fu la sua partecipazione alla vita dell’Accademia nazionale delle scienze detta dei XL, della quale fu nominato socio nel 1978. In essa si dedicò a studi di storia della chimica, in particolare centrati sulla figura del suo maestro Miolati (Coordinazione dei composti chimici organici. Epistolario Werner-Miolati, Roma 2000, con A. Ballio).
Morì a Padova il 1° ottobre 2003.
Opere. A Giovanni Semerano sono attribuite poco meno di 200 opere a suo nome, mentre oltre un migliaio sono quelle pubblicate all’interno delle varie istituzioni scientifiche che egli diresse nel corso della sua carriera. Di tali opere però non esiste un elenco completo.
Fonti e Bibl.: Per sua esplicita richiesta Semerano non venne ricordato dopo la morte con alcuna commemorazione. Per ogni notizia che lo riguardava chiese che si facesse riferimento alla sua pubblicazione Memorie di un chimico fisico ottuagenario, in Rendiconti dell’Accademia nazionale delle scienze detta dei XL, Memorie di scienze fisiche e naturali, CVI (1988), pp. 237-249. Ai XL Semerano ha lasciato il suo corposo archivio, consistente di 319 fascicoli.