GIOVANNI SIGISMONDO, Principe Elettore di Brandeburgo
Nacque nel 1572, primogenito del futuro Elettore Gioacchino Federico, a cui egli succedette nel 1608. Sotto il suo regno toccarono ai Hohenzollern le due grandi eredità, che determinarono l'ampliamento dell'elettorato di Brandeburgo nello stato prussiano. Nel 1609 ebbe infatti dalla corona di Polonia la tutela sul suocero, il duca Alberto Federico di Prussia, malato di mente e senza eredi, e dopo la morte di lui, nel 1618, prese possesso della sua successione. Di un'altra eredità, alla quale pretendeva, i ducati renani di Jülich, Kleve, Berg e Mark, poté invece ottenere col trattato di Xanten del 1614, solo Kleve, Mark e Ravensberg; Jülich e Berg andarono in mano del suo rivale, il conte palatino di Neuburg.
Nel 1613 Giovanni Sigismondo passò dal luteranesimo al calvinismo, non tanto per considerazioni politiche quanto per una profonda convinzione. Il suo popolo e la chiesa nazionale brandeburghese rimasero tuttavia luterani; ed egli dovette rinunziare espressamente al diritto d'introdurre la Riforma (Reformationsrecht), che avevano i principi tedeschi. Con ciò fu posta la base alla tolleranza religiosa, e sotto il suo nipote Federico Guglielmo il calvinismo divenne una forza costruttiva anche nel Brandeburgo. Ma G. si era certamente resa ancora più difficile la sua posizione di fronte agli Stati. Gravemente malato, dovette alla fine del 1619 rimettere il regno a suo figlio; morì il 2 gennaio 1620.