SIMONETTA, Giovanni
Storico, fratello di Cicco (v.). Se ne ignorano le date di nascita e di morte. Fu col fratello al servizio di Francesco Sforza (dal 1444) e divenne segretario e intimo del grande condottiero. Finché il fratello fu potente, ebbe feudi e onori, ma quando, con l'avvento di Ludovico il Moro, l'astro di Cicco declinò, Giovanni venne imprigionato e, dopo la morte del fratello, bandito a Vercelli (1480). Scrisse Rerum gestarum Francisci Sfortiae libri XXXI (pubbl. in Muratori, Rer. It. Script., XX) che costituiscono un importante e singolare esempio della storiografia umanistica. Benché privo di interessi speculativi egli scrisse non una semplice biografia, ma una pagina viva di storia generale italiana dal 1421 al 1466, perché l'acuto senso che egli ebbe della concretezza storica lo portava non solo a fermarsi sulle imprese (res gestae) del suo eroe, che egli intendeva riferire nella loro cruda esattezza, ma anche a ricostruire il quadro generale degli avvenimenti che avevano dato occasione e spiegavano quelle azioni. Benché non si possano negare nell'opera del S. notevoli tendenze panegiristiche, bisogna riconoscere che la sua realistica obiettività lo tiene lontano dalla partigianeria di altre opere ufficiali umanistiche, mentre l'amore del dettaglio esatto e obiettivo e il senso del concreto lo avvicinano al grande Guicciardini.